-22- VILLAIN ANONIMI

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Un pomeriggio Izuku, Hisame, Kaizaki e Yuuta decisero di organizzare un allenamento. Il parco dove si incontrarono era vuoto, c'erano dei vecchi giochi arrugginiti ed erbacce lasciate crescere senza cura. A Izuku non dispiaceva quel posto, nonostante avesse un aspetto trasandato, ci si sentiva a proprio agio. In quel luogo non ci sarebbero stati problemi se per sbaglio avesse rotto qualcosa.

"Bene prima di iniziare ad allenarci vogliamo spiegare a grandi linee i nostri quirk?" Kaizaki si sfregava le mani per l'impazienza di sentire la spiegazione di Izuku

"Ciao io sono Kaizaki e il mio quirk è la condivisione emozionale"

"pensi di essere al circolo alcolisti anonimi?" Yuuta lo guardò male, ma non riuscì a nascondere il sorrisetto

"no, peggio. Siamo al circolo villain anonimi"

I tre ragazzi sbuffarono e rotearono gli occhi all'unisono

"continuate voi allora se siete tanto simpatici. Vai Izuku dicci la tua unicità"

"il mio quirk consiste in un'energia che posso distribuire nel mio corpo in base a cosa devo fare. Ad esempio, se dovessi dare un pugno a Kaizaki, concentrerei il 100% della mia energia nel braccio" sorrise in direzione dell'amico che a quella battuta aveva risposto con una linguaccia. Izuku, prima di unirsi ai villain, mai avrebbe pensato di scherzare in quel modo con qualcuno, ma, da quando aveva conosciuto quel corvino, aveva scoperto come rilassarsi.

"il mio quirk consiste nel creare delle illusioni. Posso far vedere ciò che voglio a chi voglio. Posso cambiare tutto l'ambiente intorno o anche far apparire cose piccole" il candido muoveva le dita affusolate nell'aria mentre parlava e non guardava nessuno in particolare, come se stesse spiegando al vento la sua unicità.

"il tuo quirk è eccezionale Yuuta" Izuku saltellava emozionato e si appuntava su un quadernetto tutto ciò che riguardava i suoi nuovi amici

"il mio invece consiste nel muovere gli oggetti e generare fiamme"

"bene ora possiamo iniziare?" chiese Yuuta dopo aver aspettato che Hisame terminasse di parlare. Si girò verso Kaizaki ed incontrò per un istante gli occhi ambrati dell'amico.

"no, non possiamo! Stiamo aspettando qualcuno" il ragazzo corvino si guardava intorno come alla ricerca di caramelle. Si voltava a destra e sinistra rapidamente facendo ondeggiare le ciocche scure nella fredda aria. Si fermò guardando un punto lontano e alzò la mano per attirare l'attenzione di qualcuno.

Piano piano che si avvicinavano, le figure dei due ragazzi si fecero più nitide, erano entrambi alti e snelli, uno aveva i capelli scuri, mentre l'altro chiari, il primo aveva delle bruciature su tutto il corpo e camminava tenendo le gambe leggermente larghe, mentre l'altro teneva le gambe più dritte, ma la schiena un po' curva.

"Ho invitato anche Dabi e Shighi all'allenamento di oggi per..."

"non chiamarmi Shighi"

"...peeer farci dare una mano. Dabi può aiutare Hisa con il quirk delle fiamme e Shigaraki noi nel corpo a corpo essendo il suo un quirk da combattimento ravvicinato"

"sbaglio o ha usato un tono seccato quando ha detto quel peeer?" Tomura si rivolse al suo alleato

"sì Shighi, l'ha fatto" rispose con un sorrisetto Dabi

"non ti ci mettere anche te Dabi. La prossima volta che qualcuno mi chiama in quel modo me ne vado. Sono qui solo per farvi un favore, mocciosi"

"va bene, va bene. Come sei permaloso però" concluse Kaizaki prima di schivare un pugno dal diretto interessato "sei veloce, ma con me non hai chance"

"questo lo dici te" Tomura fece un passo verso il ragazzo più giovane

"questo lo penserai presto anche te" il corvino sorrise piegando solo un angolo della bocca e schivò un altro pugno diretto allo stomaco

L'allenamento risultò utile a tutti, impararono nuovi modi per usare i propri quirk e come collaborare e fare lavoro di squadra. Arrivò la sera e tutti e sei si ritrovarono seduti a terra stremati.

"co-come hai fatto a schivare così tanti colpi?" Shigaraki aveva il fiatone e parlava a fatica

"eheh ho un trucchetto"

"dimmelo" provò a prendere Kaizaki per il colletto, ma lui si spostò velocemente e guardò Tomura cadere rovinosamente in avanti con la faccia nella terra

"si chiama quirk zuccherino"

"come mi hai chiamato?"

"i tuoi capelli mi ricordano lo zucchero filato"

"credo di odiarti"

"non è vero, mi trovi simpatico e anche in gamba"

"non è vero"

"non puoi mentirmi"

"cosa?" chiese perplesso Tomura rimettendosi seduto composto

"è vero non puoi mentirgli" si intromise Yuuta che si stava godendo quello scambio di battute mentre mangiava una barretta energetica

Kaizaki allargò il sorriso cercando di apparire innocente, ma senza riuscirci

"il mio quirk mi permette di provare ciò che provano le persone intorno a me e se voglio posso anche leggere la mente. I pensieri si possono definire emozioni espresse a parole"

"quindi tu per tutto questo tempo mi hai letto la mente. Per questo riuscivi a schivare i miei attacchi, sapevi già da prima cosa avrei fatto"

"ding ding ding, risposta esatta" mosse la mano simulando di suonare una campanella

"posso sempre ucciderti nel sonno"

"sì quello è il mio punto debole" si buttò indietro poggiando la schiena sul terreno, incrociò le mani dietro la nuca e posò gli occhi sulle nuvole che cambiavano colore, dall'arancione del tramonto all'indaco della notte.

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