-11- DISPOSTO A TUTTO

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"allora se non sarai te a venire con me, sarò io a venire con te"

Non poteva permettersi di lasciarsela sfuggire, non di nuovo, non così. Decise che avrebbe fatto il tutto e per tutto per lei. Nonostante non la conoscesse affatto sentiva un sentimento nei suoi confronti crescere, sentiva il bisogno di starle vicino e di tenerla al sicuro, anche se quello significava andare con i villain.

"portami con te dai villain. Diventerò uno di voi. Permettimi di comportarmi da fratello maggiore almeno in questo modo"

"è troppo pericoloso"

"non hai detto che sei forte? Che ti rispettano?"

"sì ma..."

"allora portami con te, nessuno avrà da ridire se sarai tu a portarmi da loro"

La ragazza sembrava incerta, non sapeva che rispondere, non sapeva come reagire. Non si sarebbe aspettata che il fratello si offrisse di seguirla dai villain. Tutto ma non quello, un eroe che cambiava esercito solo per una persona.

"se verrai con me non potrai più stare con i tuoi amici"

"va bene"

"non potrai più aspirare a diventare un eroe"

"va bene"

"non potrai più vedere tua madre"

"v-va bene"

Quelle erano le condizioni che era disposto ad accettare pur di proteggerla

"ma cosa più importante, dovrai sottoporti al potere di nostro padre"

Izuku corrugò la fronte, quell'ultima affermazione non gli era del tutto chiara

"se mi seguirai subirai le stesse cose che ho subito io e che continuo a subire. Sei disposto comunque a venire con me?"

"se ci sarò io si concentrerà un po' più su di me e un po' meno su di te. Sono disposto a tutto"

Il ragazzo riuscì ad intravedere il luccichio di una lacrima che si faceva strada lungo la guancia morbida della sorella, per lui quello fu il segno di resa. Accorciò le distanze tra lui e quella figura minuta e fragile, la chiuse in un abbraccio e per la prima volta ne respirò il profumo, sapeva di sapone e menta. Hisame ricambiò l'abbraccio, strinse il fratello affondando le mani nel costume da eroe di lui, afferrò il tessuto verde per paura che lui potesse sparire come in un sogno e affondò il viso nell'incavo tra la spalla e il collo di Izuku soffocandoci i singhiozzi ormai imminenti.

Le prime luci illuminarono il campo di battaglia. Eroi, aspiranti eroi e villain erano feriti, a terra, inermi e insanguinati. Vedendo la scena dall'alto non si sarebbe potuto dire chi avesse vinto, ma in quel momento non era ciò che preoccupava gli studenti della UA.

Ognuno si ritirò su con sforzo immane. Andarono alla ricerca gli uni degli altri; il professor Aizawa li radunò di nuovo tutti sotto il proprio sguardo. Aveva provato malinconia e panico per tutta la nottata sapendo che i suoi alunni erano lì a combattere senza lui vicino.

All'appello mancavano Kaminari, Mina, Tsuyu e Izuku. I primi tre erano stati portati in ospedale con ferite gravi, ma non in pericolo di vita, mentre il quarto, Izuku Midoriya, non era stato trovato.

Vennero mandati tutti a casa, mentre alcuni eroi addetti alla ricerca rimasero sul posto a cercare i superstiti che ancora non erano tornati alla base.

Katsuki non riuscì a calmarsi, si ritrovò in camera da letto a fare avanti e indietro. Voleva cercare il suo compagno di classe, voleva aiutare il gruppo di ricerca, ma sicuramente non voleva rimanere con le mani in mano.

Il cellulare squillò risvegliandolo dai pensieri che lo stavano tormentando.

"Shoto che vuoi?" il tono brusco di chi non vuole essere disturbato.

"sì, anche io mi sento inutile. Cosa vorresti fare te? Sei sicuro? Va bene allora vengo anche io" chiuse la chiamata e uscì di corsa da casa.

Il due ragazzi della UA si incontrarono fuori scuola, entrambi pieni di lividi e abrasioni dovuti al combattimento della notte precedente. I muscoli tradivano stanchezza, ma gli occhi erano più risoluti che mai. Nessuno dei due avrebbe mai lasciato un amico disperso.

Si incamminarono verso la zona che era stata assegnata a Izuku, incontrarono l'eroe che lo aveva affiancato e scoprirono che lo aveva lasciato solo praticamente subito.

Entrambi frustrati dalla situazione continuarono a cercare inutilmente, passarono ore, ma di Izuku nemmeno l'ombra. Tornarono a casa che il sole stava calando e i colori arancioni del tramonto stavano immergendo la città.

"Vorrei poter fare di più. Vorrei poter fare almeno qualcosa"

"Quello stupido nerd dove si sarà cacciato?!"

Katsuki guardò di sfuggita il compagno di classe, intravide delusione e insicurezza. Non erano mai andati molto d'accordo, con loro c'era sempre stato Deku, mai si erano ritrovati da soli senza quel cespuglio verde a fare da tramite.

"Ehi bastardo a metà, tu stai bene?"

Shoto alzò il viso, si incantò guardando i colori caldi del tramonto "credo che la mia giornata non sia finita. Mio padre non era contento del mio operato durante lo scontro, ho usato soprattutto il ghiaccio. Credo che mi stia aspettando a casa"

"bene, allora vieni da me"

"co-cosa?" Shoto distolse lo sguardo dalle nuvole colorate d'arancio e lo poggiò sul compagno di classe

"non ho intenzione di venire a sapere domani che ho perso un altro compagno di classe perché è stato ucciso dallo stronzo del padre"

"non credo abbia intenzione di uccidermi"

"ti sto offrendo il mio aiuto. Accettalo"

"o-ok. Grazie Bakugou"

I due tornarono a casa del biondo insieme e passarono la nottata parlando di cosa potesse essere successo al loro compagno di classe. 

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