-4- IO RESTO

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Il sole sorse e la luce entrò dalla finestra colpendo il viso di Katsuki "ahh che diamine, che è questa luce?" si coprì gli occhi con il braccio e con la mano libera si tirò su la coperta fino a coprire anche la testa.

"Kacchan dobbiamo alzarci, dobbiamo andare a scuola"

"oddio la tua voce è così fastidiosa al mattino"

"sc-scusa" Izuku radunò i vestiti e si diresse verso la porta della camera "sbrigati che devo fare pipì"

"e vai a fare pipì" rispose Bakugou da sotto le coperte

"non posso, è a più di un metro di distanza il bagno"

"che palle che sei nerd" buttò le gambe giù dal letto e seguì l'altro ragazzo fino al bagno.

La notizia che sarebbero dovuti stare una settimana vicini fece il giro della classe e tutti la presero a ridere.

"E così ora dovete vivere insieme per una settimana" Kaminari si avvicinò con un sorrisetto ai due compagni di classe, poggiò il gomito spalla del biondo esplosivo e fece l'occhiolino a entrambi "prova a dire qualcos'altro e ti faccio saltare in aria la testa" il ragazzo elettrizzante non se lo fece ripetere e si allontanò a passo svelto.

Le lezioni furono tranquille, gli allenamenti un po' meno. Dovettero condividere l'area e le esplosioni di Bakugou fecero volare via Izuku un paio di volte.

"se vedo ancora Midoriya prendere quota per colpa tua, vi lego insieme e vi lascio legati per il resto della settimana" esordì il professore, obbligando il giovane ragazzo dal quirk esplosivo a regolare il proprio potere.

Shoto si concentrò per riuscire a controllare il ghiaccio anche in punti distanti da lui, non era un'impresa semplice, ma sicuramente era meglio che aumentare le capacità con il fuoco.

Nella testa continuava a sentire le parole del fratello. La sera prima si era presentato in camera sua con un discorso su come doveva tenere testa al padre, di come avrebbe dovuto seguire i propri sogni e non quelli di un vecchio irrealizzato e frustrato. La nottata l'aveva passata con Natsuo ad insultare il padre e a ridere pensando a come si sarebbero potuti vendicare.

L'aria intorno era fredda, il braccio destro si stava intorpidendo e il ghiaccio non era più solido come all'inizio. La stanchezza stava prendendo il sopravvento e la vista si stava appannando, non riuscì a chiamare il professore in tempo che venne avvolto dal nero e svenne in mezzo all'allenamento.

Shoto si risvegliò in una stanza familiare per quante volte ci era andato per fare visita a Midoriya...l'infermeria.

Si portò una mano sugli occhi, la luce artificiale gli faceva aumentare il mal di testa. La mano era ancora fredda e in quel momento era un sollievo su quella fronte bollente.

"ah, ti sei svegliato ragazzo" recovery girl si mise in piedi su di uno sgabello e gli controllò gli occhi "sembra che tu ti sia sforzato troppo, eri sbilanciato se così vogliamo dire. Devi usare entrambi i quirk se vuoi avere una durata maggiore"

"non mi interessa" il ragazzo si voltò su un fianco, provò ad alzarsi, ma la testa girava troppo e ricadde subito sul letto bianco "no, devi aspettare che qualcuno ti venga a prendere. Non puoi andare via da solo" Shoto si girò di scatto verso la donna, quel movimento avventato gli fece venire ulteriori capogiri.

"chi-chi avete chiamato?"

"tuo padre! Ha detto che sarebbe arrivato appena possibile." Recovery girl sorrise al ragazzo che aveva buttato di nuovo la testa sul cuscino morbido, ormai rassegnato alla sgridata che di lì a poco avrebbe ricevuto da suo padre.

"SHOOOOOTO" l'urlo si sentì in tutto l'edificio scolastico, l'uomo non aveva risparmiato la voce e lo sguardo trapassava il ragazzo sdraiato nel letto dell'infermeria.

"ah eccoti" il bicolore raccolse tutte le forze che aveva in corpo e provò ad alzarsi di nuovo. La testa girava di meno, ma anche se il mondo si fosse capovolto, mai e poi mai si sarebbe fatto aiutare dal padre. Ringraziò recovery girl e si diresse fuori della stanza, i corridoi si erano svuotati essendo finite le lezioni ormai da un paio di ore.

Arrivarono a casa, Shoto per tutto il tragitto non proferì parola, non voleva dare soddisfazione al padre dicendogli che per andare avanti e diventare più forte era necessario usare anche il quirk ereditato da lui. Dietro la porta trovò Natsuo che lo stava aspettando, aveva letto di corsa il messaggio che Shoto gli aveva mandato, ma non aveva fatto in tempo ad andare a scuola prima di Endeavor.

"Shoto come stai? Ti senti meglio? Vuoi mangiare qualcosa?"

"Natsuo vattene. Lasciami solo con lui" si intromise il padre 

"non lascerei mai Shoto da solo con te, non in queste condizioni"

"ho detto che te ne devi andare"

"altrimenti? Io resto, non lo lascio" Natsuo fece un passo e si posizionò al fianco del fratello, era più alto e anche più robusto.Era consapevole che contro il padre non avrebbe potuto fare nulla, ma lasciare Shoto da solo non lo avrebbe mai fatto. 

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