-42- STELLE INDISTURBATE

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Chiusero gli occhi pronti ad accogliere la morte, ma non percepirono caldo, dolore o altro. Alzarono piano le palpebre e videro qualcosa frapporsi tra loro e le fiamme arancioni. La visuale venne invasa da un singolo colore, il blu.

Shoto spalancò gli occhi, davanti a lui non c'erano più le fiamme minacciose e calde che lo stavano per uccidere, ma delle lingue di fuoco color del mare.

Si guardò intorno cercando chi lo avesse salvato e finalmente i suoi occhi incontrarono una figura che lui aveva memorizzato bene.

Un ragazzo alto, snello e dal lungo cappotto nero era in piedi davanti a lui, si girò e gli sorrise, quel sorriso sincero che vedeva solo sul viso di Natsuo.

"To-Touya"

L'uomo che un attimo prima li stava minacciando con il lanciafiamme, giaceva a terra privo di sensi e il ragazzo che li aveva appena salvati si avvicinò di corsa ai due giovani a terra.

"Shoto come stai? Sei ferito gravemente?" si inginocchiò accanto al fratello, controllò il braccio e il fianco e sentì la rabbia crescergli dentro.

"St-sto bene" il bicolore provò a convincere Dabi, gli sorrise debolmente prima di buttargli le braccia intorno al collo e stringerlo in un abbraccio

"Sho-Shoto che fai?"

"Sei stato dalla mia parte" delle lacrime si lasciarono dietro gli occhi eterocromi per poi cadere sull'asfalto, portando via con loro un po' della fuliggine che sporcava il viso del ragazzo

"certo, sei mio fratello da che altra parte sarei dovuto stare?" strinse le braccia intorno al costato di Shoto, affondò le dita nella stoffa e si riempì i polmoni dell'odore di fragola caratteristico del giovane ragazzo.

Izuku assistette alla scena, era grato per l'arrivo di Dabi e per avergli salvato la vita, ma era ancora più grato per quella scena, finalmente Shoto aveva trovato qualcuno che potesse difenderlo dal resto del mondo e forse anche qualcuno che lo avrebbe potuto salvare dal padre.

Kaizaki schivava pugni da una parte all'altra, si muoveva rapido nella folla e aiutava chi poteva. Avendo un quirk utile solo per il combattimento ravvicinato, l'unica cosa che doveva fare era rimanere distante da chi aveva quirk per il combattimento a distanza.

Vide Hisame battersi con due uomini, gli teneva testa come suo solito. Distanziava uno con un quirk e colpiva l'altro con le fiamme. Aveva imparato a padroneggiare entrambe le unicità contemporaneamente e questo lo rendeva molto fiero.

Si girò dall'altra parte e vide Yuuta dare forma ai propri pensieri, creò muri, armi, buche e corde nel giro di pochi secondi e così aveva messo fuori gioco quattro nemici.

Il corvino correva dando una mano come poteva, aveva ricominciato a dividere e filtrare i pensieri utili e così era tornato in forma.

Vide uno dei più giovani del suo gruppo in difficoltà, lo raggiunse e lo fece andare via tenendo occupato l'uomo, caricò il braccio pronto a dare il colpo di grazia e stendere una volta per tutte quell'energumeno, ma qualcosa lo bloccò, sentì ogni singolo muscolo irrigidirsi e non si riuscì più a muovere.

"Ti piace il mio quirk ragazzo?"

"sei tu che mi hai bloccato?"

"esatto, allora ti piace?"

"vigliacco. Tutti sono capaci a vincere in questo modo"

L'uomo lo guardò furioso, allungò il braccio e strinse la mano intorno al collo del corvino. La mano dell'uomo era talmente grande da riuscire a chiudere completamente la gola di Kaizaki. Nel giro di pochi secondi il corvino non riuscì più a respirare, annaspava alla ricerca di aria e cercava di pensare lucidamente in modo da tirarsi fuori da quella situazione. La trachea bruciava e i polmoni non si gonfiavano, sentì gli occhi diventare lucidi per lo sforzo di rimanere sveglio e i muscoli erano ancora immobili per colpa del quirk dell'uomo.

Alzò gli occhi al cielo, le stelle erano luminose e si ritrovò a guardarle gelosamente, loro così belle lì in alto nel cielo al sicuro dalle crudeltà degli esseri umani e lui solo, sulla terra a combattere tra la vita e la morte, in quel momento non poteva che non pensare a lei.

-sorellina sei così luminosa anche stasera-

Sorrise in direzione delle stelle prima di tornare a guardare l'uomo che lo stava soffocando.

Fu solo in quel momento che si accorse che alle spalle del nemico si stava avvicinando qualcuno di sua conoscenza, non era certo però se stesse andando lì per salvarlo o per godersi la sua morte.

Quella figura lontana si avvicinò senza farsi notare dall'uomo che stringeva il collo di Kaizaki, gli poggiò una mano sul braccio e lo guardò trasformarsi in cenere con un sorriso soddisfatto.

Kaizaki tossì e riprese aria, finalmente libero da quella stretta. Alzò gli occhi e incontrò quelli color rubino di Shigaraki.

"st-stai aspettando de-dei ringraziamenti?" si massaggiava la gola rossa e gli occhi lucidi rimettevano a fuoco l'ambiente intorno

"mmh compresi di inchino, sì"

"leviamoci il pensiero..." Kaizaki fece un inchino veloce "...grazie Shighi" 

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