-58- CAFFÈ AMARO

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Quattro mesi dopo

Tutto era pronto, sul grande tavolo erano sparpagliati decine di fogli su cui erano state riportate con cura tutte le informazioni e le scoperte riguardo gli esperimenti.

Una delle basi è sotto la UA, dove sono presenti laboratori e stanze per i soggetti sottoposti agli esperimenti. La base principale si trova nel bosco, localizzata tramite drone.

Un'organizzazione fornisce fondi per gli esperimenti, la stessa che probabilmente attacca le basi dei villain in tutta la città. Sono state attaccate sette basi di sette gruppi diversi, tra cui evil's corporation, league of villains e gli otto precetti della morte.

Gli esperimenti esistono da diversi anni e hanno vari soggetti in giro per il mondo, quelli di nostra conoscenza sono Hisame Midoriya e Shoto Todoroki, sottoposti con successo ad entrambi gli esperimenti, quello di potenziamento del quirk e quello della rigenerazione rapida dei tessuti.

Sospettato il professore che ha effettuato gli allenamenti della 1A nell'ultimo periodo. Crediamo possa essere collegato all'organizzazione degli esperimenti, ma, nonostante i pedinamenti, non siamo giunti ad altre sedi o membri dell'organizzazione.

ATTACCO PROGRAMMATO PER IL 28 MAGGIO

Avevano deciso la data in cui attaccare la sede principale, avevano abbastanza informazioni per battersi ed erano più che motivati a mettere fine a quella storia.

Bakugou era in fibrillazione, voleva combattere, far esplodere qualcosa, o meglio qualcuno. Sentiva le mani tremare dalla gioia e i muscoli tendersi pronti a qualsiasi cosa.

Izuku si accorse dell'impazienza dell'amico e alzò gli occhi al cielo "Kacchan mancano tre settimane all'attacco, che ne dici di calmarti?"

"stai zitto nerd, finalmente posso uccidere qualcuno"

"no che non puoi idiota, tu non dovevi diventare un eroe?!..." intervenne Kaizaki lanciando un altro foglio sul tavolo "...a uccidere ci pensiamo noi feccia della società se ce n'è bisogno". Era stanco, gli occhi gli bruciavano, aveva perso il conto delle ore che aveva passato a leggere dati, statistiche e notizie sui nemici. Voleva solo dormire, ma prima dovevano finire di pianificare il tutto.

Tutti videro l'euforia sparire dagli occhi color rubino di Katsuki e subito rivolsero uno sguardo severo al corvino, che però non se ne accorse perché era tornato di nuovo con la testa china sui fogli.

"tranquillo Katsuki, potrai ferire gravemente" Yuuta gli diede una pacca sulla schiena e contemporaneamente porse una tazza di caffè all'amico corvino che, in preda all'esaurimento, aveva iniziato a strappare con la bocca alcuni dei fogli. Quando Kaizaki vide la tazza con il liquido marrone scuro che fumava e emanava l'odore amaro tipico dei chicchi di caffè, sorrise all'amico con ancora un pezzetto di carta stretto tra i denti e cercò di sibilare un grazie.

Tutti, nessuno escluso, stavano piano piano arrivando al limite di sopportazione. Haruto non sapeva più come si scriveva. Izuku aveva iniziato ad incolpare chiunque in quella stanza per avergli rubato la molletta rosa, che era ben fissa sui suoi capelli. Tsukasa aveva iniziato a parlare con un cactus, affermando quanto fosse triste il fatto che non potesse accarezzarlo per via delle spine. Natsuo si era addormentato con la testa sui fogli e quando venne svegliato da Izuku, perché lo accusava di avergli sottratto la molletta, tirò di scatto su il viso e uno dei fogli gli rimase incollato alla fronte. Shoto si era addormentato sdraiato sul freddo pavimento e Dabi, dopo averlo visto e aver deciso che era troppo faticoso portarlo sul divano, lo aveva avvolto in una coperta.

Arrivate le 5 di mattina, di sano non c'era nessuno. Kaizaki era arrivato al suo settimo caffè e ciò gli aveva permesso di arrivare attivo a quelle ore assurde.

Correva da una parte all'altra continuando a ripetere che i fantasmi dei natali precedenti e futuri lo stavano inseguendo e che babbo natale era un uomo molto potente e cattivo. In suo aiuto arrivò Izuku che quella sera aveva provato per la prima volta quella bevanda amara. Finalmente trovò a chi dare la colpa per la molletta scomparsa e iniziò a correre con il corvino, anche lui convinto di star inseguendo un babbo natale malvagio.

"Yuuta dimmi un po'..." Haruto si avvicinò al ragazzo dai capelli color delle nuvole, gli posò una mano sulla spalla e lo guardò assottigliando gli occhi "... cosa hai messo nel caffè di quei due?"

Yuuta si girò sorridendo, nonostante la stanchezza i suoi occhi nero pece erano vispi e luminosi.

"coraggio liquido" sorrise ancora bevendo un sorso del proprio caffè dalla tazza a forma di unicorno

"alcol?" chiese lentamente l'ex professore

Il candido annuì compiaciuto e mandò giù un altro sorso del caffè ancora fumante

"hai corretto anche il tuo di caffè?"

"solo un poco. Il loro era paaaarecchio pesante" fece l'occhiolino ad Haruto e tornò a guardare lo spettacolo che stavano mettendo in scena i due ragazzi ignari dello scherzo.

Tre settimane dopo

Il grande gruppo che erano riusciti a mettere insieme si radunò fuori della casa. Tutti si erano preparati con una felpa nera con il cappuccio e pantaloni del medesimo colore. Visti da lontano, schierati tutti vicini, sembravano una macchia di inchiostro pronta a trascrivere un nuovo futuro.

Kaizaki uscì per ultimo dalla porta, la chiuse a chiave per abitudine e si schiarì la gola dopo essersi posizionato di fronte al gruppo di alleati, ormai non più definibili solo come villain o finti eroi.

"bene per somma gioia del bombarolo..." fece l'occhiolino a Katsuki "... siamo arrivati alla data che porrà fine a tutto. Oggi 28 maggio noi attaccheremo e sconfiggeremo una delle organizzazioni più pericolose della società. Per la prima volta possiamo dire di aver unito villain e aspiranti eroi sotto uno stesso obiettivo e questo dovrebbe essere un grande un passo avanti per tutti" sorrise in direzione degli studenti che in quelle ultime settimane si erano uniti al gruppo, come Kaminari, Kirshima, Mina e Shinsou e ovviamente Bakugou e Shoto.

"voglio inoltre dire che sono fiero di ognuno di voi..." passò lo sguardo sui suoi vecchi amici villain e si soffermò su Yuuta "... sono fiero per come in questi anni siamo andati avanti nonostante tutto. Nonostante le perdite. Nonostante la distanza dalla propria famiglia. Nonostante la società ci abbia buttato via e rifiutato. Noi siamo andati avanti e andremo avanti anche per coloro che non ci sono più" alzò il viso verso il cielo che sfoggiava i colori caldi del tramonto. Si lasciò accarezzare dalla lieve brezza e chiuse per un attimo gli occhi cercando di far portar via dal vento quel peso sulle spalle che lo stava facendo sprofondare.

-per Gareki- il pensiero del suo migliore amico dai capelli candidi gli arrivò dritto al cuore. Kaizaki riaprì gli occhi e li posò in quelli scuri di Yuuta, non rispose al suo pensiero, semplicemente annuì, per poi tornare a guardare l'intero gruppo ancora concentrato su di lui.

"un ultima cosa..." si fece serio, non sorrideva e gli occhi trasmettevano risolutezza "... tornate a casa"

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