-47- LUI È UNO DEGLI ESPERIMENTI

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Hisame osservò perplessa l'uomo che era entrato insieme a Kaizaki, somigliava molto al ragazzo, ma dalle striature grigie nella chioma nera si poteva dire che non fosse giovanissimo.

"Lui, lui è uno degli esperimenti" disse indicando il giovane ancora con gli occhi chiusi.

Hisame si alzò dal freddo pavimento e guardò negli occhi l'uomo. Aveva la stessa sfumatura calda degli occhi di Kaizaki ma, a differenza del ragazzo, quelli del padre erano cerchiati da scure occhiaie.

"Cosa significa che lui è uno degli esperimenti?" indicò anche lei il ragazzo nel futon, provò paura, ma anche una piccola speranza nello scoprire che non era solo lei ad essere stata sottoposta agli esperimenti.

"non potrei mai dimenticare quel giorno"

Dabi rimase seduto sul cemento tra i due futon, teneva la testa in alto e controllava i movimenti di quell'uomo, mentre ascoltava con attenzione cosa avesse da raccontare.

"spiegati papà" il corvino fece un passo verso il padre e gli si affiancò, l'uomo era più alto del figlio, ma in quelle condizioni sembrava parecchio più debole.

"ricordo perfettamente quando abbiamo iniziato a sperimentare su di lui. Era ancora molto piccolo, ma ebbe degli ottimi risultati a livello cellulare, sbalorditivi..." fece un sorriso rapido, ma tornò in un lampo all'espressione seria di poco prima "...Qualche anno dopo però ce lo riportarono in preda al panico, la potenza che era scaturita dal piccolo corpo da bambino era stata esagerata, era stato spinto troppo oltre e ..."

"e?" si intromise Hisame con il cuore che accelerava ad ogni parola

"...venne ucciso dal suo stesso quirk" tutti i ragazzi trattennero il fiato, Hisame si portò una mano alla bocca e Kaizaki si allontanò appena dal padre, sconvolto da quella notizia

L'uomo si chinò e provò ad accarezzare il ciuffo morbido del ragazzo sdraiato nello sporco futon, ma Dabi lo prese per il polso e lo bloccò. Gli occhi color ambra incontrarono quelli color oceano, il ragazzo sembrava furioso, voleva stringere la presa e carbonizzare quell'uomo di fronte a lui, ma si trattenne.

"non osare toccarlo" disse con tono rude provocando un brivido lungo la schiena del padre di Kaizaki

"lo riportammo in vita come avevamo fatto in passato con una bambina di pochi mesi" l'uomo non si liberò dalla presa di Dabi, lasciò che quel ragazzo desse sfogo alla propria ira, lo guardò con occhi tristi e continuò a parlare, ma questa volta non più al gruppo che lo stava ascoltando, ma in modo diretto al ragazzo che lo voleva incenerire.

"il quirk che cercò di potenziare e che lo uccise furono le fiamme. Fu obbligato ad arrivare a quel livello dal padre e fu lui a portarcelo e a chiederci di salvarlo"

Dabi sgranò gli occhi, il turchese si assottigliò lasciando spazio al nero delle pupille.

"quindi era davvero morto quella volta in cui trovai nostro padre che lo stringeva piangendo" il tono rude si era trasformato ed era diventato più basso con una nota di tristezza percepibile da tutti.

Lasciò andare il braccio dell'uomo e posò gli occhi sul fratello sdraiato accanto a lui, allungò la mano e intrecciò le dita affusolate alle ciocche bicolore. Si avvicinò piano poggiando la propria fronte a quella di Shoto, sentì il calore febbrile dell'altro "mi dispiace" sussurrò chiudendo gli occhi dai quali scesero calde lacrime.

Yuuta si voltò quando sentì la presa sul suo braccio, non si sarebbe mai aspettato di trovarsi l'amico d'infanzia di Izuku lì di fronte.

"Tu sei Yuuta giusto?" aveva esordito il biondo guardandolo negli occhi

"Sì e tu sei Bakugou" rispose con tono privo di emozioni, riprese a camminare verso il retro del giardino e il ragazzo esplosivo lo seguì senza esitazione

"Dove è Deku?"

"l'amico verde?"

"sì lui"

"mi sa che è nella zona feriti, perché?"

"gli è successo qualcosa?" una nota di panico gli sfuggì con quella domanda

"nulla di grave, ieri c'è stato uno scontro per colpa dei tuoi amichetti"

"sì, ho saputo. Per caso è qui anche il bastardo a metà?"

"chi?" chiese perplesso Yuuta continuando a camminare senza guardare l'altro ragazzo che imperterrito continuava a seguirlo

"dai che hai capito a chi mi riferisco"

"non riesci proprio a usare i nomi dei tuoi amici è?!"

"rispondi"

"come si dice?" si girò di scatto e puntò i propri occhi color pece in quelli rubino dell'altro. Erano alti uguali, ma Yuuta era di corporatura più esile anche se riusciva a tenere testa a quell'impertinente di un Bakugou

"non lo dirò mai"

"e allora non lo saprai mai" sorrise e riprese la propria strada

"e va bene, per-per favore"

"non ho sentito bene"

"sei stronzo quanto quel corvo dell'amico tuo"

"mi sa che non ricordo proprio cosa sia successo a Shoto" disse portandosi la mano sotto il mento e fingendo di pensare intensamente

"PER FAVORE, ORA SEI CONTENTO?" urlò con rabbia il biondo

"contentissimo" Yuuta sorrise di nuovo "si trova con Izuku nella zona feriti, è messo un pochino peggio del cespuglietto, ma è vivo"

Bakugou sbuffò rumorosamente, non aveva idea di dove fosse la zona feriti, ma non aveva intenzione di chiedere altro a quel ragazzo dai capelli come la neve e gli occhi come l'inchiostro.

Ritornò all'ingresso e fermò il primo che gli capitò sottomano. Finalmente trovò la zona feriti tanto ricercata e si diresse a grandi passi verso quel grande sgabuzzino.

Quando entrò vide subito che i due compagni di classe erano sdraiati e pieni di bende e ferite, provò a non farsi notare, respirò lentamente, ma la polvere gli entrò nel naso e lo fece tossire rumorosamente, attirando l'attenzione di tutti i presenti.

"e tu che ci fai qui?" chiese Kaizaki inarcando le sopracciglia

"Ka-Kacchan" lo chiamò con un rantolo il cespuglio a pochi passi da lui

"ho delle informazioni sugli esperimenti che si stanno svolgendo sotto la UA e potrebbero interessarvi" 

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