-44- FARE IL POSSIBILE

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Izuku riaprì gli occhi, si trovava su un letto improvvisato. Il futon era sporco di polvere e quello che sembrava sangue secco e l'odore di muffa che proveniva dal cuscino gli faceva bruciare l'interno del naso.

"Do-dove sono?" chiese con un fil di voce alla figura di spalle.

Il ragazzo che si trovava accanto a Izuku si voltò, era Dabi e sembrava stanco, ma meno teso del solito. Vide che finalmente il cespuglietto si era svegliato, gli sorrise e si scostò per fargli vedere chi si trovava sdraiato in un altro futon a poca distanza da lui.

"Shoto" il ragazzo dal ciuffo color del prato provò ad allungarsi verso il compagno di classe sdraiato a pochi centimetri da lui, ma una fitta gli percorse il corpo e lo fece tornare immobile sul proprio futon

"fermo sei ferito. Shoto è vivo, non sta nel migliore dei modi, ma è salvo" Dabi accarezzò la testa del fratello che ancora dormiva "sarei dovuto arrivare prima" si chinò per sentire la fronte del bicolore e accertarsi che la febbre non fosse salita.

"ci hai salvato la vita Dabi. Sei arrivato giusto in tempo"

"io non devo arrivare giusto in tempo. Io dovrei esserci sempre per lui"

"in questo mondo non è una cosa fattibile"

"io creerò un mondo in cui finalmente sarà felice. Devo farlo per lui e per Natsuo e Fuyumi"

"ognuno di noi sta combattendo per un mondo migliore per le persone che ama"

"mmh mmh" Dabi annuì silenziosamente coprendosi il viso stanco con le mani sporche

"gli altri stanno bene? La casa? Oddio i miei compagni di classe" Izuku si agitò girandosi da una parte e dall'altra alla ricerca di persone ferite

"ehi calmati. Tutti i tuoi amici villain sono vivi, malconci ma vivi. I tuoi compagni di classe se ne sono andati sani e salvi. La casa, mi dispiace Izuku, ma la casa è messa male, quel gruppo che vi ha attaccati è entrato e ha messo tutto sottosopra, adesso i tuoi amici stanno facendo in modo di pulirla e rimetterla in ordine, ma ci vorrà un bel po'"

Midoriya chiuse gli occhi e li coprì con il braccio, era sollevato nel sapere che non c'erano state perdite, ma avrebbe voluto difendere quel luogo. Purtroppo non c'era riuscito e in quel momento si trovava in condizioni poco utili agli altri.

"il professor Aizawa, abbiamo trovato il professore legato alla UA. Non so che fine abbia fatto, l'ho perso di vista quando abbiamo iniziato a correre verso casa" continuò a parlare con gli occhi coperti dal braccio dolorante

"l'hai trovato?" Shoto aveva alzato a metà le palpebre, gli faceva male parlare, ma aveva ascoltato tutto quello che avevano detto Touya e Midoriya.

"sì, non era messo bene, lo stavano torturando mi sa"

"deve aver scoperto qualcosa che non doveva" si intromise Dabi prendendo una pezza bagnata e poggiandola sulla fronte del fratello

"dobbiamo parlarci, lui-lui ha continuato a cercarti Midoriya, lui non si è arreso" Shoto sentì la mano di Touya asciugargli le gocce d'acqua che stavano colando dalla pezzetta sulla fronte e sentì che quello era il gesto più affettuoso che qualcuno gli avesse mai rivolto. Era dolorante, sentiva la pelle del braccio staccarsi e delle fitte lungo il fianco che non gli permettevano di girarsi, ma seppure soffrisse, si sentiva più al sicuro che mai e non avrebbe mai voluto lasciare il fianco del fratello.

"Izuku come stai?" Hisame era entrata nella stanza e si era inginocchiata accanto al futon del ragazzo dal ciuffo verde

"be-bene, te?"

"non mi sono fatta niente, solo qualche livido che con il tempo sparirà" gli prese il braccio e glielo scostò per guardarlo negli occhi, le iridi erano di quel verde smeraldo caratteristico dei due Midoriya, ma questa volta erano cerchiati di rosso, un po' per la stanchezza e un po' per le lacrime trattenute.

"Hisame la casa..."

"la rimetteremo in piedi, l'importante è che noi stiamo bene" sorrise socchiudendo leggermente gli occhi, Izuku ricambiò il sorriso e poi realizzò, non sapeva ancora dove si trovasse

"Hisame dove siamo?"

"lo sgabuzzino degli attrezzi, è bello spazioso e visto che la casa la stiamo mettendo in ordine, vi abbiamo messo qui"

"ah grazie" richiuse gli occhi e si addormentò quasi all'istante con ancora la mano della sorella sul braccio.

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