-49- PROMESSA NOTTURNA

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Yuuta venne svegliato da qualcuno che bussava insistentemente alla porta, sbadigliò stropicciandosi gli occhi, allungò una mano verso il comodino e inclinò la sveglia in modo da vedere i numeri che lampeggiavano sullo schermo, ributtò la testa sul cuscino cercando di tenere gli occhi aperti.

"avanti" disse con la voce impastata dal sonno

Nella camera entrò Gareki in punta di piedi, si chiuse la porta alle spalle e si avvicinò in silenzio al letto. Quando si sedette accanto all'amico candido gli sorrise dolcemente poggiandogli una mano sul braccio

"scusa se ti disturbo alle 5 di mattina" sussurrò dando uno sguardo veloce alla sveglia sul comodino

"tranquillo nessun problema, che succede?" Yuuta si tirò su puntellandosi sui gomiti, inclinò la testa di lato e cercò di incontrare gli occhi viola dell'amico

"devo chiederti un favore"

"dimmi" il candido assunse un'espressione preoccupata

"lo so che Kaizaki può essere un rompipalle certe volte e anche molto pesante e insopportabile..."

"solo cose belle hai da dire su di lui vedo" riuscì a strappare un sorriso sincero dall'amico fin troppo serio

"...sì, cioè no, io gli voglio bene come a un fratello, ma so che certe volte può essere eccessivo, ma ti chiedo un favore, non lo lasciare mai, non lo abbandonare mai, non gli permettere di finire nei guai o di attaccar briga con qualcuno di troppo grosso. Sii suo fratello qualsiasi cosa accada"

"sì certo, non lo tradirò mai e sarò sempre al suo fianco, ma che..."

"grazie" Gareki sospirò e si buttò indietro poggiando la schiena sulle gambe stese sotto il lenzuolo dell'amico, sorrise chiudendo gli occhi e stirandosi le braccia verso il soffitto come se si fosse liberato di un peso

"Gareki è successo qualcosa?" si sporse in avanti per cercare di guardare negli occhi l'amico, ma ancora una volta il grigio distolse lo sguardo

"No, va tutto bene, ma avevo bisogno di avere la sicurezza che se mai dovesse accadere qualcosa, Kaizaki non rimanesse solo"

"ma non accadrà nulla, giusto?"

"giusto" finalmente Gareki ricambiò lo sguardo, gli occhi viola si immersero in quelli pece e rimasero così per qualche secondo.

"ora vado ti lascio dormire, alle 9 faccio i pancake per colazione, mi raccomando mangiane almeno due, lo so che mangi poco perché non hai fame, ma devi mettere su muscoli per diventare più forte"

Appena Gareki chiuse la porta, Yuuta cadde di nuovo in un sonno profondo interrotto solo dalla sveglia quattro ore più tardi.

Alle nove in cucina trovò tutti intenti a cucinare e preparare la colazione, Kaizaki cantava usando la spatola come microfono e Gareki ballava a ritmo della canzone stonata dall'amico. Quando Yuuta entrò, Haruto spalancò gli occhi come se fosse un miraggio e gli mollò una padella in mano

"continua te a cuocere i pancake, io ho mal di testa" disse uscendo di corsa dalla cucina.

Yuuta non si stupì che Haruto fosse scappato da quel manicomio, ma, vedendo i suoi due amici così spensierati ed energici già di mattina, sorrise e si mise ai fornelli unendosi a quel duo scatenato.

Passò un anno e i tre ragazzi divennero fortissimi e abilissimi nel collaborare. Yuuta era l'esperto nei combattimenti a distanza, Kaizaki per quelli ravvicinati e Gareki era lo scudo. Il quirk del grigio era perfetto come difesa, riusciva a dare forma a dei campi di forza più o meno ampi, ma che sparivano appena riabbassava le mani, riusciva a proteggere sempre i suoi compagni, ma si teneva a debita distanza per la sua poca agilità nel combattimento.

I campi di forza di Gareki avevano un caratteristico riflesso viola e solo i suoi fedeli compagni lo sapevano e riuscivano a vederli, i nemici spesso vi sbattevano contro e rimanevano spaesati da quell'evento.

Ad ogni missione compiuta i tre tornavano a casa e di rito si scattavano una foto, Yuuta le conservava tutte in una scatola, Kaizaki le aveva messe con cura in un album intitolato -toner scarico- e Gareki le attaccava volta per volta sul muro sopra al letto; aveva rivelato che avere quelle foto buffe e divertenti vicino al letto gli facevano fare dei sogni migliori e così anche Yuuta aveva preso l'abitudine di guardare una loro foto ogni sera, prima di recarsi al letto.

Una mattina Kaizaki si precipitò tutto emozionato nella stanza di Yuuta, saltava eccitato e aveva gli occhi spalancati come due fari nella notte

"Yuuta abbiamo una nuova missione. Dai, dai, dai che ci aspetta una grande avventura. Preparati che i toner scarico devono andare a fare scintille" sorrideva come un bambino in un negozio di caramelle

"Yuuta fuori c'è il sole e fa caldo, non c'è giornata migliore per una missione" entrò in camera anche Gareki, aveva i capelli scompigliati e le lentiggini sembravano più marcate del solito, sorrise prima di correre e tuffarsi sul letto provocando una fitta alle coste all'amico che fino a un attimo prima stava sdraiato tranquillo.

Yuuta riprese fiato e cercò di scansare Gareki da sopra di lui, ma non fece in tempo che si aggiunse Kaizaki e venne schiacciato sotto il peso dei due. Tossì e allargò le braccia in segno di resa, aspettò che gli amici si rialzassero e si preparò per la grande missione.

Il sole era caldo come aveva detto il grigio, camminavano cercando di rimanere all'ombra degli alberi e ogni tanto si guardavano intorno per assicurarsi di non essere seguiti.

"di che missione si tratta?" chiese Yuuta scansando un passante

"reclutamento" Kaizaki si spostò la visiera del cappello per cercare di non far arrivare la luce diretta negli occhi

"quindi una missione tranquilla"

"sì. Andiamo, reclutiamo, torniamo a casa e ci facciamo un tè freddo alla pesca" Gareki fece un passo e si mise in mezzo al corvino e al candido, li prese sottobraccio e li guardò sorridendo, felice a quell'idea. Con la luce del sole gli occhi del ragazzo argenteo prendevano una sfumatura lilla con piccole saette viola scuro e le lentiggini diventavano protagoniste su quel viso morbido e dolce.

Arrivarono nel luogo dove avrebbero dovuto trovare un ragazzo deluso da qualche eroe. Si trovavano in un vecchio edificio che anni prima era stato un teatro che aveva accolto migliaia di spettacoli.

Si guardarono intorno senza vedere anima viva, le sedie non erano più ricoperte dal classico velluto rosso e il palco aveva tutte le assi di legno disconnesse e staccate da terra.

Sentirono un rumore sordo alle spalle e quando si voltarono notarono che la porta da cui erano entrati si era chiusa, tornarono a guardare davanti a loro con più attenzione, ma non fecero in tempo a prepararsi che un'esplosione lì scaraventò lontani.

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