-59- SPARSI NEL BOSCO

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"un ultima cosa..." si fece serio, non sorrideva e gli occhi trasmettevano risolutezza "... tornate a casa"

Tutti rimasero interdetti da quell'ultima richiesta del ragazzo. Percepivano la sua paura, la sua ansia e nessuno era abituato ad un Kaizaki di quell'umore così serio.

"che poi ci beviamo un tè freddo alla pesca tutti insieme" concluse Yuuta facendo un passo avanti staccandosi dal gruppo. Ricordava ancora l'ultimo desiderio del suo grigio amico, ciò che voleva fare una volta finita la missione di reclutamento e ciò che non aveva mai potuto fare perché mai tornato a casa.

Concluso il discorso il gruppo si mise in cerchio e ognuno allungò il braccio verso il centro chiudendo la mano a pugno. In quel momento tutti cercavano di immaginarsi la vittoria. C'era chi programmava di fare un bagno caldo appena tornato a casa, chi di piantare dei fiori in segno di nuovo inizio, chi di tornare a casa dalla famiglia o chi già pensava a quando avrebbe rimesso in riga il padre. Tutti in silenzio sognavano di vincere e di tornare a una vita normale.

I colori caldi del tramonto vennero immersi in quelli scuri della notte e il gruppo di villain e aspiranti eroi si mosse verso il bosco pieno di ombre e minacce.

Come era stato escogitato nelle settimane precedenti i due fratelli, Shoto e Natsuo, si posizionarono ai due lati della sede dei nemici e si tennero pronti a chiudere con il ghiaccio ogni possibile via di fuga, lasciando libera solo la porta d'ingresso. Dopo di che in poco tempo avrebbero dovuto procedere con la fase due del piano

La fase due prevedeva una suddivisione in gruppi sparsi nel bosco, così una volta che i nemici avevano lasciato la sede, potevano sconfiggerli qualunque direzione avessero preso. L'idea di aspettarli all'ingresso era stata bocciata perché non sapevano in quanti si nascondessero in quella sede o quanto potenti fossero, dovevano a tutti i costi farli dividere per diminuire le loro forze.

Dopo averli divisi, il gruppo di aspiranti eroi si sarebbe introdotto nella sede per andare a salvare i soggetti sottoposti agli esperimenti, se ce n'erano, e per prendere più documenti possibili da fornire alla polizia e avere un motivo valido per la cattura dei nemici.

Alle due di mattina ebbe inizio la fase uno. Nel giro di pochi minuti entrambi i ragazzi con il quirk cristallino avvolsero la sede in un cubo di ghiaccio.

Shoto corse verso la sua seconda posizione, era in gruppo con Bakugou, ma a differenza degli altri studenti della UA, loro non dovevano entrare nella sede, bensì affrontare i nemici che si sarebbero imbattuti in loro.

Natsuo invece raggiunse Dabi, aveva il fiatone, ma sul viso l'espressione era tutt'altro che stanca. Sfoggiava un sorriso che occupava quasi tutto il viso, si sentiva più vivo che mai ed era fiero di sé stesso per aver potuto contribuire con il proprio quirk.

"Ehi Natsuo vedo che stai affrontando bene questa tua prima battaglia" il ragazzo alto e snello, dal corpo bruciato, si avvicinò e alzò la mano aspettando che il fratello gli desse il cinque.

Izuku continuava a guardarsi intorno pronto a qualsiasi attacco. Era in coppia con Hisame, avevano passato gli ultimi mesi ad esercitarsi insieme e in quel momento non c'era nessun altro al quale si sarebbe appoggiato.

Ormai la conosceva come le sue tasche, sapeva che movimenti prevenivano un attacco da destra e quali uno da sinistra, era consapevole che se si fosse trovata in difficoltà non avrebbe chiesto tanto facilmente aiuto, ma lui aveva scoperto che nei momenti difficili lei manifestava dei piccoli tic, muoveva le dita velocemente come a seguire i pensieri e si mordicchiava l'interno della guancia. Così si era deciso di intervenire e aiutarla al primo segno, ma sperava vivamente non ce ne fosse bisogno.

A un paio di chilometri di distanza si trovava la coppia Yuuta e Kaizaki. Si erano seduti su un ramo alto di un albero ed erano poggiati schiena contro schiena.

"Ehi Yuuta..." il corvino inclinò indietro la testa andandola a poggiare sulla spalla dell'amico, in quel momento avrebbe voluto vedere le stelle, ma le foglie dell'albero glielo impedivano "... tu credi che Gareki ci stia aspettando la su?"

Yuuta inclinò a sua volta la testa mandando indietro le ciocche bianche e liberando la fronte, anche lui fu infastidito dalle foglie che non gli permettevano di vedere le luccicanti stelle e la luna -credo che stia vegliando su di noi o meglio credo che in questi anni ci abbia un po' insultato per le cavolate che abbiamo fatto, ma non credo che ci stia aspettando, per il semplice fatto che lui più di chiunque altro vuole che noi viviamo- il candido sentì gli occhi inumidirsi più del solito a quel pensiero

"vorrei poterlo abbracciare ancora una volta e..." Kaizaki mosse la testa per cercare di vedere le iridi nere dell'amico

-...e finalmente bere quel tè freddo che ci eravamo promessi- concluse nella mente Yuuta mentre si voltava e si immergeva nell'ambra degli occhi del corvino.

Haruto camminava avanti e indietro senza un freno, sembrava nervoso e balbettava qualcosa tra sé e sé. Tsukasa gli si avvicinò e lo guardò perplesso, non sapeva come fermare quel fastidioso movimento circolare dell'amico e sicuramente fare tutto quel rumore non andava a loro favore.

"Prof fermati così farai scoprire ai nemici che siamo nascosti qui"

L'ex professore non gli diede retta o forse non lo sentì proprio, continuò con i suoi cerchi simmetrici e non interruppe nemmeno il brusio.

"Haruto placati" il fioraio prese le spalle del giovane uomo e lo scosse violentemente nella speranza di farlo tornare in sé.

"devono tornare a casa vivi" finalmente Haruto smise di balbettare e parlò con voce più o meno chiara al compagno di battaglia

"chi?"

"Tutti. Tutti quei ragazzi che si sono impegnati tanto, loro devono tornare vivi a casa da noi. Izuku finalmente ha capito la matematica. Shoto ci si sta avvicinando piano piano, devo dire che si impegna molto. Hisame ha imparato a parlare inglese fluentemente, beh finché si tratta di frasi semplici e che non implichino verbi al passato. Yuuta ha compreso la fisiologia, ora sa perfettamente cosa succede all'interno del corpo umano e sorprendentemente riesce ad applicare le proprie conoscenze alla pratica del primo soccorso. Katsuki ci ha messo un po', ma è riuscito a capire la chimica che sta dietro il suo quirk e Kaizaki, lui si impegnato tantissimo per tutti quanti, per escogitare questo piano, per mettere a rischio il meno possibile tutti i membri del gruppo e poi finalmente ha capito come usare il congiuntivo, qu-questa è la cosa che più mi ha sconvolto" spostava lo sguardo da una parte all'altra come se vedesse i suoi alunni lì davanti a lui uno per uno

Tsukasa allargò gli occhi e percepì una nota di follia nelle parole dell'amico, rimase con le mani strette alle spalle dell'altro, non sapeva bene come rispondere o come calmarlo. Inspirò l'aria fredda della notte per cercare di schiarirsi le idee, sentì il fresco pervadergli il torace e sorrise.

"sono tutti dei ragazzi eccezionali lo so e noi li riporteremo a casa"

"sono speciali"

"sì, lo sono"

Un'esplosione a qualche chilometro attirò l'attenzione di tutti lì nel bosco, la battaglia era appena cominciata. 

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