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Ant: wow. Ti sta davvero bene la tuta.
Io: hahaha ma dai smettila.
Ant: no, sul serio... direi che i miei vestiti stanno meglio a te che a me... E potresti anche andare ad un appuntamento galante così.
Io: macché, anche a te sta molto bene la tuta - dico guardando come si era vestito: pantalone della tuta grigio e felpa nera col cappuccio.
Ant: grazie. Comunque se vuoi dovremmo avere dei vestiti di Carlotta da qualche parte, probabilmente ti stanno meglio...
Carlotta? E chi è? Pa fidanzata? La mamma? Un'amica?
Io: no no, questi vanno più che bene.
Ant: perfetto allora - mi dice sorridendo.
Rimaniamo per qualche istante a guardarci negli occhi, senza dire una parola.

Ant: ehmm... Posso il phon? - dice sfregandosi i capelli con l'asciugamano.
Io: ah sì, vero, scusa. Vado.
Esco dal bagno e vedo Andrea che stava guardando proprio verso di me.
And: cosa stavate facendo voi due in bagno?? - mi chiede con uno sguardo pervertito.
Io: hahahaha ma niente.
And: Antonio è entrato mentre ti stavi cambiando?!
Io: ma no macché, ha bussato prima, e siccome doveva asciugarsi i capelli io sono uscita subito.
And: ah ok.
Io: cosa pensavi scusa?
And: boh non lo so, è solo che visto che è tutto il giorno che flirtate... Che ne so io, magari stavate - non lo lascio finire
Io: Andrea!
And: ok scusa hahaha. Però è vero dai, non puoi dire di no.
Io: non stavamo mica flirtando - dico avvicinandomi a lui e tirandogli una pacca sulla spalla.
And: se lo dici tu...
Io: allora, cosa pensi di fare con Emma?
And: devo avere il coraggio di avvicinarmi a lei e poi magari... Posso invitarla al ballo.
Io: si bravo, accetterà di sicuro.
And: lo spero.
Ant: eccomi, cosa mi sono perso?
Io: niente di importante.
Ant: ok - dice facendo spallucce - ti accompagnamo a casa?
Io: grazie - gli dico spettinandogli i capelli.
Ant: dai Lisaa, ci ho messo del tempo per farli così ricci! - mi dice inseguendomi.
Io inizio a correre giù per le scale ma alla fine lui mi raggiunge e mi prende per il braccio.
Io mi giro ed inciampo su qualcosa che era sul pavimento, così lui mi tira verso di sè e finiamo per abbracciarci.
Andrea mi guarda e mi fa l'occhiolino, allora mi stacco dall'abbraccio super imbarazzata e ci avviamo verso la macchina.
Appena arrivo, li saluto, scendo dall'auto e, percorrendo il vialetto, mi rendo conto che mio fratello è in casa, allora cerco di non farmi vedere per evitare storie sui vestiti da uomo che indossavo.
Entro senza fare rumore, salgo le scale ma lui aveva la porta aperta e mi vede.
N: dove sei stata?
Io: fuori con gli altri.
N: di chi sono quei vestiti? E i tuoi dove sono?
In quel momento mi accorgo di aver lasciato da Antonio i miei vestiti bagnati.
Io: siamo andati in piscina e quindi mi sono bagnata.
N: e di chi sono quei vestiti?
Io: nessuno, fatti i cazzi tuoi. Mi serviva un cambio. Non è niente di che.
N: no col cazzo. Sono del tuo amico riccio, no? Proprio di lui avevamo parlato... devo dire che eri stata anche convincente eh.
Io: ma la smetti?! Ti ho detto che avevo bisogno di un cambio, niente di più. Ed ora non rompere. Tra me ed Antonio non c'è niente e, anche se fosse, non dovrebbe interessarti. Verranno alla festa sabato, quindi è meglio se ti abitui a sentir parlare di loro e a vederli, sono i miei amici e devi accettarlo. Ah e non disturbarmi per la cena, non ho fame.

Mi chiudo in camera mia sbattendo la porta, accendo la musica a volume altissimo e rimango lì dentro fino al giorno dopo.
Mi guardo allo specchio e vedo che effettivamente mi stava bene la tuta, poi però mi spoglio e metto i suoi vestiti da parte.
Mi metto il pigiama, spengo la musica e accendo la TV per guardare qualcosa su Netflix.

Dopo aver visto due episodi della mia serie preferita, accendo il telefono e vedo un suo messaggio
"hai lasciato qui i vestiti"
allora gli rispondo
"sì, me ne sono appena accorta"
"se domani usciamo te li porto"
"va bene grazie, io ti porto i tuoi"
"ok, buonanotte Lisa❤️"
"buonanotte anche a te"
Spengo il telefono, lo appoggio sul comodino e sorrido.
L'unica cosa che al momento riesco a fare. Ero arrabbiata con mio fratello e stanca, ma lui è riuscito a farmi sorridere. 
Mi piace, questo è sicuro. Continuo a pensare a lui fino ad addormentarmi.

Il giorno dopo mi alzo e appena accendo il cellulare vedo un messaggio "buongiorno❤️"
Non era di Antonio però, era di Patrick.
"cosa c'è?" 
"ti va di uscire oggi, solo per parlare, perfavore, voglio vederti"
Mi sembrava sincero, volevo provare ad uscire ed a sentire cosa aveva da dirmi, quindi gli dico di sì e non lo dico a mio fratello, altrimenti avrebbe fatto un'altra delle sue solite scenate di gelosia.
"passo a prenderti alle 15."
In quel momento Emma scrive sul gruppo di noi quattro.
"sta sera vi va di mangiare qualcosa fuori?"
"io e Antonio ci siamo"
"anche io" - rispondo subito dopo Andrea.
Faccio un po' di faccende domestiche ed un po' di compiti, preparo il pranzo e ne lascio un piatto a Nicola, che stava ancora dormendo, mi faccio una doccia e mi preparo.
Mi metto un paio di pantaloni della tuta neri, un top a canottiera corto, un paio di Nike alte bianche e mi faccio la coda alta.
Come trucchi metto solo mascara, illuminante e un rossetto nude. Uno spruzzo di profumo e sono pronta.
Oggi mi sono vestita così sportiva dopo molto tempo, forse perché Antonio mi ha condizionata dicendomi che stavo bene vestita così.
Non lo so, sta di fatto che mi ero messa la tuta per un appuntamento... Non era proprio un appuntamento galante, ma era pur sempre un appuntamento.

Scendo a prendere la giacca, scrivo un biglietto a mio fratello dicendo che sarei tornata la sera tardi, esco e lui è già fuori, salgo in macchina e ci salutiamo.
P: ehi bella.
Io: ciao.
Mi abbraccia e mi fissa in modo abbastanza imbarazzante.
Lui però è bellissimo.
È davvero bello, non sono stupita di averci provato con lui da ubriaca, anzi, ho proprio buon gusto.
Arriviamo al bar e ci sediamo uno di fronte all'altro.

P: senti, io non so cosa ti abbia detto Nicola, ma non ho mai parlato male di te, anzi, tu mi interessi da mesi, quindi non essere arrabbiata con me, te lo chiedo perfavore.
Io: non lo sono.
P: mi fa molto piacere saperlo.
Io: però lui non sa niente.
P: non glielo hai detto?
Io faccio cenno di no con la testa.
P: va be, capisco... ordiniamo?
Io: ok.
Dopo aver ordinato e bevuto i nostri caffè, lui si alza e viene a sedersi vicino a me.
P: comunque quella sera... - dice stringendo una mano sulla mia coscia e avvicinando il viso al mio collo.
Inizia a fare dei respiri profondi vicino al mio orecchio e l'altra mano me la mette su un fianco.
Io: Patrick. Aspetta. Io non mi ricordo, ero ubriaca - gli dico io rimanendo un po' rigida.
P: non è un problema, almeno ti ricorderai di questa volta.
Io cerco di spostarmi ma lui rimane vicino a me e la sua mano continua a salire sulla mia coscia.
Appena arriva "in fondo" si ferma ed io mi irrigidisco, più di quanto non lo fossi già.
Io: Patrick per favore.
P: che c'è? L'altra sera non eri così rigida.
Io: te l'ho detto che ero ubriaca - dico spingendogli via la testa mentre lui cercava di darmi un bacio sul collo.
P: senti, quella sera me l'hai chiesto esplicitamente tu, io ti vengo dietro da così tanto tempo... Non puoi pretendere che ora stia fermo.
Io: ero ubriaca!
P: lo sai che noi da ubriachi diciamo quello che vorremmo dire da sobri?
Io: beh, però per me non è così, ora smettila e fammi passare perfavore.
P: secondo me invece fai tanto la santarellina ma non vedi l'ora - dice questo prendendomi con forza il polso e alzandosi.
Io: no, ti ho detto che non voglio.
P: andiamo in bagno, il caffè te lo offro io tranquilla.
Mi trascina verso la toilette, entra in quello delle femmine e chiude a chiave la porta.
Io: perfavore Patrick...


MY LIFE IS A FILM - non solo sogni // Lopez brothers - Payton - Nick AustinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora