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Io: con lui è diverso perché è da due settimane che non penso ad altro. E sono stata abbastanza sobria in questi giorni... Penso a lui di giorno e di notte, giorno dopo giorno. Mi piace e basta. E tu devi accettarlo, come io accetto che ti piaccia Margherita. Ora io vado di là, da lui, e tu non dici niente... E sappi che se osi torcergli anche solo un altro capello, non solo la prossima volta non mi limiterò a spingerti, inoltre non metterò più piede in questa casa per un pezzo e dirò a mamma che hai fatto una festa di nascosto qui a casa ogni giorno. Mi dispiace ma non puoi controllarmi così. Non decidi tu per me.
N: volevo solo proteggerti Lisa. Scusa.
Io: lo so, e questo lo apprezzo, ma stai esagerando, davvero, sei troppo violento. Patrick un po' se lo è anche meritato, ma Antonio no, lui è buono, gentile e ci tiene a me - lui si avvicina e mi prende le mani.
N: la risposta è sì.
Io: a cosa?
N: sì, mi piace avere una sorella. Mi piace avere precisamente te come sorella e sono geloso, per quello non voglio che tu ti vesta così, perché sei bellissima ed ogni ragazzo vorrebbe provarci con te ma io non voglio vederti soffrire.
Io lo abbraccio e lui si stacca dopo poco.
N: non esageriamo - mi dice ridendo - sono ubriaco e quindi ti ho detto queste cose ma siamo comunque  fratelli eh.
Io mi metto a ridere tirandogli una leggera pacca sulla spalla.
N: ora io torno giù... Vai pure da lui, ma non puoi pretendere che io non sia geloso... Magari eviterò di spaccargli il naso la prossima volta.
Io: oh grazie, troppo gentile da parte tua - ci mettiamo a ridere insieme.
N: comunque te l'avevo detto.
Io: che cosa?
N: che gli piacevi - mi mette una mano fra i capelli, me li scompiglia e se ne va.
Sono troppo felice, ho chiarito con mio fratello ed Antonio mi ha detto che gli piaccio.
Corro subito nell'altro bagno e lo trovo che si sta pulendo la ferita.
Io: ehi, come stai?
Ant: sono stato meglio... Ma niente di così grave eh.
Io: vuoi una mano?
Ant: no no, ce la faccio, grazie.
Io: mio fratello si scusa. Non era in sè.
Ant: shhh - si gira verso di me, mi spinge contro il muro cerca di baciarmi.
Io: che fai? - dico mettendogli una mano davanti alla bocca.
Ant: beh, mi sembra di aver capito che anche io ti piaccio...
Io: non so di cosa parli... - dico facendo finta di niente, anche se non sono brava a mentire...
Ant: ero dietro la porta, ho sentito tutto.
Io: tutto tutto?
Ant: non proprio, ma ho sentito abbastanza - si avvicina di nuovo e cerca di baciarmi ma io lo fermo ancora.
Ant: che c'è?
Io: non è il momento di adesso.
Ant: e perché?
Io: beh, stai sanguinando e non voglio sporcarmi tutta.
Ant: risolviamo subito - prende un fazzoletto e si pulisce per poi riprovarci.
Io: e inoltre, forse non è destino.
Ant: ma se ci piacciamo entrambi?
Io: intendo che non è il momento adatto.
Ant: senti, è la quarta volta che ci troviamo in un bagno da soli ed io mi trattengo dal baciarti, quanto devo aspettare ancora?
Io abbasso lo sguardo imbarazzata perché ripenso alle volte in cui siamo stati in bagno. È un sollievo sapere che anche lui pensava a me come più di un'amica.
Lui mi mette una mano sotto il mento per farmi alzare il viso, mi sorride, mi da un bacio sulla guancia, mi sistema i capelli dietro l'orecchio e mi sussurra:
"non so se resisterò ancora per molto".
Mi da un bacio sul collo ed un brivido mi attraversa tutto il corpo.
Ant: prima o poi ti salto addosso.
Si allontana e si morde il labbro, rimanendo a guardarmi con un sorriso malizioso.
Io sono immobile, quel bacio sul collo mi ha fatto un brutto effetto, mi stavo quasi sciogliendo.
Lui si gira e si risciacqua il viso per togliere l'ultimo sangue rimasto, io mi siedo a guardarlo e, appena ha finito, mi chiede di andare giù.

Scendiamo e prendiamo ancora qualcosa da bere, quando vediamo arrivare Emma ed Andrea.
E: ehi ragazzi! Come sta andando la serata?
Io e Antonio ci guardiamo e scoppiamo a ridere.
Io: beh dai... diciamo che sta andando...
E: in che senso?
And: Bro, ma che hai fatto al naso?
Ant: ah un incidente di percorso...
And: chi cazzo è stato?
Io: mio fratello - dico timidamente.
And: e perché l'ha fatto?!
Antonio mi guarda come in cerca di approvazione ed io allora annuisco.
Dovevamo dirglielo.
Ant: eravamo un po' troppo vicini per i suoi gusti.
E: e quanto vicinii?!? Non stavate mica...
Io: no! In realtà eravamo vicini ma non stavamo facendo niente; non ci stavamo neanche baciando ma si è incazzato.
And: beh allora se sapesse quello che ti ha fatto Patrick, lo ammazzerebbe di botte.
Io guardo Andrea per farlo zittire, per paura che dicesse qualcosa di troppo, visto che gli altri non sapevano niente. Lui capisce subito e non dice più niente.
Cazzo Andrea. Hai proprio la testa fra le nuvole.
Ant: di cosa parli Andrea?
And: ah di niente?
Ant: no sul serio, di cosa stai parlando?


MY LIFE IS A FILM - non solo sogni // Lopez brothers - Payton - Nick AustinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora