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Durante il viaggio riconosco la strada, ma non dico niente perché non ne ero certa.
Ant: cos'è quel sorrisetto?
Io: credo di aver capito dove stiamo andando.
Ant: quindi immagino ti piaccia...
Io: se è quelli che penso non è che mi piace, lo adoro.
Lui sorride tutto orgoglioso perché era felice di avermi sorpresa e di aver fatto centro.

Arriviamo a destinazione e, come avevo immaginato, siamo al luna park.
Io: ti adoro.
Lui mi guarda sorridendo e viene ad aprirmi la porta.
Io: grazie.
Ant: stai molto bene vestita così... ma non avrai freddo?
Io: ma no, oggi farà caldo... e comunque sono pronta a tutto.
Prendo lo zainetto dal sedile e lo apro, tiro fuori la felpa e chiudo la porta.
Ant: bella felpa.
Io: sì vero?
Ant: mi piace proprio.
Io: mi fa piacere che ti piaccia.
Scoppiamo a ridere insieme, andiamo verso l'entrata e prendiamo i biglietti.

Ant: offro tutto io oggi.
Io: sul serio? Beh grazie.
Ant: stiamo qui, pranziamo, poi verso il pomeriggio ti porto a casa così hai tutto il tempo che ti serve per prepararti.

Facciamo un giro e ci mettiamo in fila per la ruota panoramica. Non è una giostra che amo, ma siccome è una cosa romantica e lui mi ha chiesto di fare un giro, non vedo l'ora di salirci.
Ant: domani cosa vuoi fare?
Io: perché?
Ant: per il tuo compleanno!
Io: ah si, beh in realtà non ho organizzato una festa perché mi basterà stare con voi questa sera... E poi a mezzanotte sarà il mio compleanno quindi lo festeggio al ballo.
Ant: ah ok, capito. Sono onorato di passare con te la notte del tuo compleanno.
Io nella mia testa: passare la notte? Lui pensa già di passare la notte con me o intendeva solo per il ballo? Forse mi sta mandando un messaggio che dovrei cogliere? Boh, gli rispondo in maniera vaga per evitare fraintendimenti.
Io: sarà bellissimo.
Lui mi prende per mano e mi accompagna dentro alla cabina della ruota, perché finalmente è arrivato il nostro turno.
Ci sediamo ed io appoggio la testa alla sua spalla.
Io: pensati se al compleanno di Emma non mi fossi sentita male - dico all'improvviso, rimanendo però con la testa appoggiata a lui ed ammirando il panorama.
Ant: non ci voglio pensare - mi dice stringendomi la mano.
Io lo guardo, guardo le nostre mani e sorrido, poi mi appoggio nuovamente a lui, che mi da un bacio sulla fronte.
Incontrarlo è stata, senza ombra di dubbio, la migliore cosa che potesse capitarmi.
Lui prende il telefono e scatta una foto e poi la condivide con me su WhatsApp.

Finito il giro scendiamo e proviamo qualche altra giostra, tipo una montagna russa, che io adoro, e uno stand dove bisogna sparare e dove Antonio ha vinto per me un peluche gigante di un orsacchiotto.
Io: è bellissimo grazie! - dico abbracciandolo.
Ant: è l'anticipo del mio regalo - mi scocca un bacio sulla guancia.
Io: Possiamo metterlo in macchina?
Ant: certo.

Torniamo ed è ormai ora di pranzo.
Ant: io prenderei qualcosa qui, fanno dei panini tipo hamburger, anche se so che non è il Mc...
Io: va benissimo lo stesso.

Dopo aver mangiato lui si alza e va a pagare e torna con due gelati.
Io: grazie!
Ant: crema per me e nocciola per te.
Io: ma come facevi a saperlo?
Ant: guarda che io ti conosco più di quanto pensi... e poi prendi sempre e solo nocciola quindi era difficile sbagliare.
Io: hai ragione, sono un po' monotona...
Ant: no non lo sei, tu sei la ragazza più divertente che conosca.
Ma come fa ad uscirene sempre con queste frasi semplici che però mi fanno impazzire?
Non ho mai amato un ragazzo nel modo in cui amo lui.
È diverso, è tutta un'altra cosa, lui è sincero e mi fa sentire bella, felice e giusta... nel senso che mi sento di essere utile e fondamentale per qualcuno. 

Io: posso farti una domanda?
Ant: certo, fai pure.
Io: perché mi stai aspettando?
Ant: in che senso?
Io: intendo dire, io ti ho sempre fatto aspettare e pensavo che ti saresti arrabbiato o stufato... invece sei ancora qui, al nostro primo vero appuntamento.
Ant: devo dirti la verità: non ero abituato ad aspettare, come ti ho già detto le ragazze di solito si avvicinavano a me per relazioni brevi e non serie, ma puoi stare certa che non sono mai stato più felice di aspettare e di avere un appuntamento semplice come questo ma con te piuttosto che in posti di lusso a fare cose straordinarie ma con altre persone, che mi stavano vicine solo per secondi scopi. Ti giuro, te lo giuro Lisa, che sei la cosa più bella che mi sia mai capitata e non potrei mai stufarmi di te.
Io: ma come fai?
Ant: a fare cosa?
Io: ad essere così perfetto.
Ant: tu mi hai reso così.
Io: wow. Questa è la cosa più bella che potessi dirmi.
Mi appoggio a lui e lui inizia ad accarezzarmi i capelli.

Io: come ti vestirai oggi?
Ant: ah, niente di che. Ieri ho preso una camicia bianca e dei pantaloni neri... È di suo gradimento signorina?
Io: sì, direi che va più che bene.
Ant: menomale. Altrimenti mi toccava trovarmi un'altra accompagnatrice a cui piacesse.
Io: no, direi che non è il caso. Potrei fare un'eccezione per te - dico facendolo sorridere.

Finiamo i gelati e rimaniamo su una panchina per un po', a guardare le perone che ci passavano davanti ed a parlare ogni tanto, ma senza esagerare, per non rovinare l'atmosfera creatasi.

Ant: che dici, andiamo? Altimetro dopo dici che è colpa mia se non riesci a prepararti in tempo.
Io annuisco e mi alzo, andando verso la macchina, tenendomi per mano con lui.

MY LIFE IS A FILM - non solo sogni // Lopez brothers - Payton - Nick AustinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora