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"tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri a Lisa, tanti auguri a te"

Mentre stavo ancora praticamente dormendo, sento delle voci cantare questa canzoncina come se fossero intorno a me e non dal letto.
Dentro di me penso a quanto fosse stato carino Antonio ad aver chiamato chiamato gli altri per svegliarmi con questa sorpresa ma in realtà sorrido soltanto, ero davvero molto stanca ma volevo dimostrare di aver apprezzato la sorpresa.
Anche se sono ancora nuda sotto questo lenzuolo ed è abbastanza imbarazzante, sono felice di quetso risveglio con loro.

Allora apro gli occhi lentamente e subito mi sorprendo di una cosa, ossia che non vedo il lampadario che mi ricordavo ci fosse sul soffitto della camera dei miei.
All'inizio ho pensato che forse Antonio mi avesse spostato di stanza o che forse, molto più semplicemente, non ricordavo il lampadario giusto...
Lentamente mi metto a sedere, tenendo con una mano il lenzuolo per coprirmi fino a sotto il collo e, prima di aprire definitivamente gli occhi, mi stiracchio.
Io: grazie mille, che bel risveglio.
X: finalmente sei sveglia dormigliona!
Al sentire questa voce mi sono stranita un attimo perché non era né quella di Antonio, ne quella degli altri due... ed allora apro gli occhi per vedere chi avesse parlato e devo dire che non mi sarei mai aspettata di vedere quello che mi sono trovata davanti.

Io: cazzo, dov'è Antonio?
X: chi?
Io: no, no... no può essere - dico mentre realizzo che quella che mi trovavo davanti era la mia famiglia, ma quella che ricordavo prima della festa, non c'era Nicola - non può essere... - dico strofinandomi gli occhi ancora una volta dall'incredulità.
X: cosa c'è Lisa? Tutto bene?
Io: no... voi... voi non dovreste essere qui!
X: ok scusa ora usciamo, volevamo farti solo una sorpresa per il risveglio...
Io: no no, non può essere cazzo! - grido affondando la mia testa nel cuscino per soffocare le mie urla.

Loro, che in teoria erano i miei genitori e le mie due sorelle, escono perplessi e stupiti per la mia reazione.
Io mi rendo conto di essere nella mia vecchia camera, mi metto un paio di mutande ed una tshirt lunga, guardo dalla finestra e purtroppo, come immaginavo, niente piscina.
Il mio primo pensiero fu mio fratello. Corro fuori dalla stanza ma il corridoio non era nemmeno lo stesso e non c'era una stanza per Nick.
Io: ma che cazzo è successo? - dico mettendomi le mani fra i capelli, cercando di tranquillizzarmi e pensare a cosa potesse essere accaduto.
Torno di corsa a letto e scoppio a piangere. Non ci volevo credere.
Dopo la festa di compleanno di Emma ero un po' titubante della mia nuova vita, ma ormai mi ci ero affezionata, mi ero innamorata, avevo nuovi amici, mio fratello, la casa... Io non volevo tornare qui.

*toc toc*
Io: chi è? - dico piangendo.
X: siamo Viola e Giovanna, ti prego facci entrare, mamma e papà si sono preoccupati ed anche noi a dire la verità.
Io: eh va bene, entrate - dico asciugandomi le lacrime e mettendomi a sedere.
V: ci vuoi dire che ti è successo?
Io: è difficile da spiegare... non mi crederesti nemmeno...
G: ti crediamo invece, tu però prova a raccontarci. Sei strana, sembra che non ti aspettassi di vederci.
Io: praticamente, non so come dire... Io mi sono svegliata stamattina e sarei dovuta essere da un'altra parte... Ieri sera non ero qui, ero con altre persone e stamattina, scusate ma, non volevo essere qui con voi... non mi aspettavo di vedervi.
G: non pensi che sia stato un sogno?
Io: può essere... ma sono stata là per dei giorni interi... - dico ricominciando a piangere.
G: a volte i sogni sembrano durare molto - dice appoggiando la mano sulla mia.
Io: sì ma, non può essere stato un sogno, mi ricordo tutto alla perfezione ed era così reale...sembrava così vero, voi non c'eravate e c'erano tutte persone nuove nella mia vita...
V: e piangi perché preferivi rimanere là, non è vero?
Io prendo un cuscino e lo abbraccio forte per poi annuire, continuando a piangere a dirotto.
Io: mi c'ero affezionata...
V: e quale è l'ultima cosa che hai fatto prima di svegliarti?
Io: beh... ieri sono andata al ballo della scuola - le rispondo mentre inizio a fantasticare.
G: e con chi? - mi chiede curiosa.
Io però al solo pensiero di non vedere più Antonio scoppio a piangere di nuovo.
G: scusa, non volevo farti piangere di nuovo.
Io: non importa. Non è colpa tua. Sono solo ancora sconvolta da questa situazione.
V: riprenditi, ti lasciamo da sola se preferisci.
Io: grazie.
Quando stanno per uscire Viola si gira verso di me e mi guarda.
Io: che c'è?
V: ah niente, stamattina hanno suonato al campanello e fuori dalla porta abbiamo trovato questo, senza nessun messaggio né niente. Forse è per te.
Io: non so, fammi vedere che cos'è...

MY LIFE IS A FILM - non solo sogni // Lopez brothers - Payton - Nick AustinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora