CAPITOLO 10

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Appena mi sveglio mi tiro su piano piano per evitare di svegliare Andrea. Non ho nemmeno idea di che ore siano.

Scendo per andare a prendere il cellulare nella borsa quando per poco non mi prende uno spavento.

S: - Buongiorno, ben svegliata! –

E: - Oddio Stefano! – mi metto una mano sul cuore e l'altra sulla bocca visto che per poco non urlavo. – a momenti non mi prende un infarto! –

S: - Eh che sarà mai! –

E: - Ma che ore sono? – domando facendo un movimento per scrocchiarmi un po' la schiena visto che ho dormito tutta storta.

S: - Le 19.30 passate! – sgrano gli occhi – avevi qualche impegno? Non ti ho svegliato perché dormivi così bene con Andrea! – lo guardo e il suo sorriso è sincero.

E: - No no, più che altro per i miei! –

S: - Ah vabbè avvisali e digli che resti a cena! – sgrano gli occhi ancora di più.

E: - Stefano, ma ne sei sicuro? –

S: - Se vale ancora ciò che mi hai detto stamattina si! – afferma sospirando. Solo ora mi accorgo che ha una foto in mano. La fisso e lui sorride amaro. – Lei era mia moglie. Credo che tu ormai lo sappia... te ne sarai accorta anche per le foto! – si ferma indicandomi quella sul tavolino a fianco al divano e un'altra appesa sul muro solo di lei che sorride vestita da sposa. Annuisco mentre le guardo, ha gli stessi occhi azzurri di Andrea.

E: - Era davvero bella! – affermo sedendomi accanto a lui.

S: - Ci siamo conosciuti al primo anno di università. Lei studiava per diventare oncologa... Ha sempre sofferto fin da piccola... ha vinto parecchie battaglie, e aveva deciso di prendere questa strada perché voleva aiutare tutte le persone che come lei hanno affrontato o avrebbero dovuto affrontare tutto questo.- si ferma e poi riprende.-  Anche sua madre ne ha sofferto per quindici anni... se n'è andata una settimana prima della figlia. Quando l'ho conosciuta era una ragazza solare, estroversa, ti faceva tornare il sorriso anche se eri incazzato con il mondo. Mi sono innamorato di lei non solo per la bellezza ma soprattutto per il suo modo di essere, nonostante la vita l'abbia messa a dura prova continuamente. Ha perso suo papà, a cui era legatissima, quando aveva quattordici anni, la madre si è ammalata un anno dopo e la sua depressione non le ha fatto granché bene, ma ha continuato a lottare per le figlie.- sospira. Fermandosi qualche secondo.- Quando ci siamo messi insieme eravamo le persone più felici del mondo finché un giorno lei non si è sentita male e abbiamo scoperto che aveva un tumore al seno, è stata operata ma ha dovuto fare comunque la chemio. Le sono sempre stato vicino ma mi faceva male vederla così, avrei preferito esserci io al suo posto... Quando poi è guarita totalmente lei mi ha chiesto di sposarla, sembrerà assurdo ma è così. Ci siamo sposati che avevamo 23 anni, tutti ci prendevano per pazzi ma a noi piaceva essere così. Siamo stati felici per due anni e, nonostante facevamo controlli su controlli. Poi lei un giorno si è svegliata rimettendo anche l'anima, pensavamo fosse influenza insomma girava in quel periodo. Siamo andati avanti così per una settimana, finché non l'ho convinta ad andare in ospedale, avevo paura che si fosse ripresentato il tumore per l'ennesima volta, ma quando poi le fecero le analisi scoprimmo che in realtà si stava avvicinando per noi il periodo più bello, Dio ci aveva regalato un figlio. Mai avremmo pensato di riuscirci visto le chemio che aveva fatto... Abbiamo passato i 9 mesi più belli della nostra vita. Quando è nato pensavamo che d'ora in poi niente e nessuno poteva rovinarci il sorriso e così è stato per altri dieci mesi fino a quando lei ha avuto di nuovo gli stessi sintomi e pensavamo fosse incinta un'altra volta, insomma non siamo mai stati attenti nonostante avessimo capito che la possibilità di avere dei figli c'era... così andammo dalla ginecologa ma quel bambino non c'era, e così da li abbiamo ricominciato a fare le analisi, i cicli di visite che lei ha voluto trascurare perché diceva che era tutto a posto e non c'era bisogno di fare tutte quelle visite che si fanno ogni sei mesi. Dio solo sa quanto mi sono maledetto per non aver costretto Ludovica a fare quelle visite del cazzo. Lei aveva un tumore al cervello in stato avanzato, era al all'ultimo stadio. A me è preso quasi un infarto quando lei mi disse che da già due mesi dopo che Andrea era nato sentiva che c'era qualcosa che non andava ma ha voluto evitare, voleva solo godersi suo figlio al 100%. Quella sera facemmo la prima litigata, non credo di aver urlato mai così forte in vita mia. Non ci parlammo per due giorni ma poi capii che dovevo vivermi tutto di lei, perché non voleva operarsi... sapeva che al 90% non ce l'avrebbe fatta. I medici l'hanno per convinta a fare un'altra operazione che l'avrebbe fatta vivere forse qualche mese in più; quell'operazione fortunatamente era riuscita, faceva i cicli di chemio solo perché glielo chiesto fino allo sfinimento, ero davvero disperato. Ti giuro avevo fatto di tutto per convincerla ma purtroppo quei cicli non le facevano nulla. Quel tumore era troppo grande. Ricordo che facevo avanti e indietro con Andrea dall'ospedale... lei mi ripeteva sempre che quando se ne sarebbe andata dovevo continuare a vivere per me stesso e soprattutto per Andrea. Mi diceva che dovevo provare ad innamorarmi di un'altra persona e che lei non sarebbe stata gelosa, ma questa persona doveva amare prima mio figlio di me; io le ho sempre risposto che se non potevo avere lei non avrei avuto nessun'altra. E ne sono ancora convinto... Lei ovviamente era testarda e mi diceva che non sarebbe stato così perché Andrea aveva bisogno di un'altra figura oltre me, vicino.

Voglio esprimere delle sensazioni attraverso i miei disegni Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora