CAPITOLO 58

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E: - Lulù aiutami, tirami giù la cerniera! – annuisce mentre lei mi guarda.

L: - Mamma potresti chiamarmi Ludo o Ludovica, specie se siamo davanti ai miei amici? Non ho più due anni! –

E: - Ok ma quando siamo sole posso? – chiedo con gli occhi dolci.

L: - Va bene! - mi aiuta a togliere l'abito e prendendo il cambio, comincio a vestirmi.

L: - Mamma posso farti una domanda? – mi domanda imbarazzata.

E: - Certo tesoro! –

L: - Quando hai scoperto di essere innamorata di papà? –

E: - Quando ancora non stavamo insieme. Più ci parlavo e più me ne innamoravo. Quando tornavo a casa mi mancava, quando lo vedevo il cuore sembrava quasi volesse uscirmi dal petto, poi quando ci siamo baciati ne ho avuto la conferma. Però solo dopo tre mesi trovato il coraggio di dirglielo. –

L: - E lui? –

E: - No, lui ci ha messo un po' perché era tutto nuovo, non capiva ancora cosa provasse per me, sai era anche la situazione ad essere complicata. Me l'ha detto qualche mesetto dopo quando abbiamo fatto la pazzia di farci un bel bagno al mare! –

L: - Mamma mia eravate dei pazzi! –

E: - Guarda che se non fossi incinta lo farei anche ora! Ricorda che nell'amore un po' di follia, ci vuole! – mi sorride. – Pensi di essere innamorata? –

L: - Cosa? No, mamma sono semplicemente curiosa di questo sentimento! –

E: - Sappi che per amore si soffre anche! Tuo padre è la dimostrazione che non sempre va tutto come vogliamo. Però poi accade che incontriamo altre persone che riescono a farci tornare a star bene e tutto torna sereno! Ricorda che il sole esiste per tutti e non può piovere per sempre nella vita! – l'abbraccio e sorride. – Comunque quando vuoi parlare, io ci sono! –

L: - Grazie mamma! –

Usciamo dalla stanza ma sento Stefano e Andrea parlare. Decido di avvicinarmi alla porta per sapere cosa si stanno dicendo. So che non si origlia ma sono curiosa. Come vedo che lo è anche Lulù visto che mi sta dietro. Tale madre tale figlia.

S: - non te l'ho mai chiesto ma perché non mi hai detto che volevi farti quel tatuaggio? –

A: - Papà ero sicuro che me lo avresti permesso! –

S: - Ma se io sono pieno! Guarda dopo tre mesi ancora ti si gonfia, domani vieni in ospedale e lo guardiamo meglio! La prossima volta avvisami che ti ci porto io dal mio! –

A: - Va bene papà! – Andrea sospira ed io entro.

S: - Non si usa bussare? – mi chiede ridendo.

E: - Che c'è? Hai paura che ti veda nudo? – domando con fare cretino.

S: - Simpatica! – guardo Andrea senza maglietta e finalmente vedo quel tatuaggio ben in vista, non che non lo avessi visto ma non gli ho mai chiesto di farmelo vedere bene. Non mi andava di infilare il coltello in una piaga che a lui fa male.

Ora lo vedo però, è una rondine simile a quella che ha Stefano. Mi avvicino a lui sperando che non si alteri, quando si toccano certi argomenti lui si irrigidisce un po', sarà che non sopporta l'idea di non ricordarsi nulla di sua mamma.

E: - Poi non ti ho più chiesto il reale significato? – indico la rondine e lui mi guarda titubante prima di abbassare lo sguardo. Credo che non voglia dirmelo per non farmi un torto. – so che la rondine è simbolo della libertà dell'anima? – gli accarezzo il viso e lui lo alza. Ha gli occhi lucidi ed io gli sorrido sincera.

Voglio esprimere delle sensazioni attraverso i miei disegni Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora