CAPITOLO 4

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M: - Emma! – urla entrando in camera. Mi metto un cuscino sulla faccia perché non ho la forza di alzarmi. – sono le 8.30. A che ora devi essere da Andrea? – mi alzo di botto.

E: - Come 8.30? io alle 9.00 devo essere lì cazzo! – prendo la prima cosa dall'armadio e corro in bagno a prepararmi. Una volta fatto prendo la borsa e ci metto i colori dentro con l'album e il disegno che ho fatto ad Andrea ieri sera. Scendo di corsa le scale e prendendo una fetta biscottata con la nutella, saluto mamma. Fortunatamente riesco ad arrivare in perfetto orario da Stefano. Col fiatone ma in tempo.

S: - Ciao, vieni Andrea sta di là sul tappeto, io ora vado che rischio di fare tardi! – mi dice mentre si mette la giacca e prende la sua borsa – ciao campione! Ah buona la torta di ieri complimenti!- afferma mentre apre la porta. Lo ringrazio e lo saluto.

Mi avvicino ad Andrea che sta guardando la tv sul suo tappeto e vedo i colori vicino a lui. Sicuramente appena finito inizierà a colorare. Mi ci siedo vicino e riprendo la mia cultura sui cartoni con lui.

Quando spegne la tv, vedo che si alza per andare a prendere i fogli. Così decido di tirar fuori anche i miei per fare un altro disegno e poi mostrargli anche quello che gli ho rifatto a casa.

E: - Andri! – lo chiamo e lui si gira – vieni qui, guarda che ti faccio vedere! – si alza e mi si avvicina. – hai visto che ieri stavo disegnando anche io? – gli domando e lui annuisce – ho disegnato te mentre disegnavi! – lui lo guarda e si illumina.

Poi gli mostro quello che ho fatto ora mentre guardava la tv e lui mi abbraccia.

Resto inerme. Non me lo aspettavo.

Quando si stacca va in camera sua e torna con una foto. Ci sono Stefano, Andrea appena nato e una donna che presumo sia sua madre. È davvero bella, ha degli occhi azzurri uguali a quelli di Andrea, sorride felice e mi chiedo che diavolo possa essere successo!

Lo guardo e lui a sua volta mi fissa come volermi dire qualcosa.

E: - Vuoi che lo disegno? – lui mi sorride e annuisce.- ok però prima mangiamo ok?- lui annuisce ed io lo lascio continuare per andare a cucinare.

Una volta pranzato, lavato le stoviglie raggiungo Andrea impaziente di disegnare quella foto.

Lo prendo per mano, avvicinandomi al tavolo. Mi siedo e faccio mettere lui in braccio a me prima di iniziare a disegnare. Nel frattempo che procedo gli parlo spiegandogli qualche trucchetto nel disegnare. Una volta finito i margini delle loro figure inizio a colorarlo.

E: - Dammi la mano! – gli dico per mettergliela intorno al colore e metto la mia sopra la sua. – Coloriamo insieme ti va? – annuisce contento e così iniziamo a colorare cominciando dalla figura di sua mamma cambiando di tanto in tanto colore. Finito il disegno Andrea lo fissa.

E: - Ti piace? – gli domando mentre sento la serratura scattare, questo sicuro è Stefano. Lui mi abbraccia e rimane abbracciato a me per un po'. Appena Stefano entra si blocca. Gli sorrido ma nel mentre sento il respiro di Andrea pesante accompagnato di tanto in tanto da singhiozzi. Così lo stacco da me e vedo che ha qualche lacrima sul viso. Gliele asciugo e gli bacio la guancia umida. Stefano viene subito verso di noi e la sua espressione non è delle migliori.

S: - Andrea stai bene? È successo qualcosa? –

A: - No papi! – vedo Stefano guardarmi e guardare il tavolo. Quando vede la foto di loro tre si irrigidisce. Torna a guardarmi con uno sguardo di fuoco che a me fa decisamente paura. Credo di aver fatto qualche danno.

S: - Questa dove diavolo l'hai presa? – non urla solo perché ho Andrea in braccio. Faccio per rispondere ma Andrea mi anticipa.

A: - Papi l'ho presa io, guarda che brava Emma?! – gli mostra il disegno e poi scende dalle mie gambe per prendere gli altri due che erano rimasti sul divano. – quello lo abbiamo colorato insieme mentre questi li ha fatti lei! – sorride contento e Stefano si scioglie mantenendo però la sua aria professionale.

Voglio esprimere delle sensazioni attraverso i miei disegni Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora