CAPITOLO 18

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Chiudo il cancello mentre Stefano passa subito il suo braccio dietro al mio collo.

Ci avviamo verso l'asilo di Andrea, quando ad un certo punto Stefano si blocca.

E: - Che succede? – domando subito.

S: - Attraversa ti prego! – guardo davanti a me e noto tre ragazzi, due di loro mi sembra di averli già visti, ma non so dove. Torno a guardare Stefano mentre attraversiamo. Il suo volto è teso, mentre il suo sguardo ha preso una piega poco piacevole.

E: - Ti va di dirmi che succede? –

S: - Quei tre erano Enrico, Pierdavide e Mirko, i miei migliori amici finché, io non mi sono allontanato da loro. – ecco chi erano. Credo di averli visti un paio di volte con Luca, mio fratello, possibile che lui sappia qualcosa e non mi abbia detto nulla.

E: - Non hai voglia di riprendere i rapporti? –

S: - Si, ma non voglio farlo solo perché li ho incontrati Em, preferisco chiamarli e chiedergli scusa. Sarebbe troppo comodo così. –

E: - Capito... però fallo Ste, ti farà bene! – gli prendo il viso per baciargli la guancia.

....

A: - Papà... Emma ciao! –

E: - Ciao nano! –

A: - Io ho tre anni e mezzo, tu che scusa hai? –

E: - Ehi non vale...sempre la stessa battuta usi!–

S: - Campione che fai non mi saluti! – Andrea, non se lo fa ripetere due volte, gli salta in braccio e se lo abbraccia subito. – ti va un gelato? –

A: - Siii! –

E: - Andiamo in spiaggia? – annuiscono entrambi sorridendo.

...

Li guardo giocare da lontano mentre sono seduta sulla sabbia. Tiro fuori il mio immancabile blocco con il carboncino e comincio a ritrarli. Lo faccio come posso visto il loro correre da una parte all'altra. Dopo un po' vedo Andrea venire verso di me. Faccio appena in tempo a spostare il materiale, e poggiarlo sulla sabbia, che mi si butta addosso. Cado volontariamente sulla sabbia per abbracciarlo ma mi ricordo subito di avere le mani sporche.

E: - Aspetta tesoro fammi pulire le mani che sono nere! – si tira su restando però seduto su di me, mentre con la salviettina cerco di pulirmi le mani. – ecco fatto! Patato mio adesso ti mangio di baci però!- lo stringo mentre lui ride.

A: - Noo papà aiuto! –

S: - Che c'è? – chiede ridendo vedendo la scena.

A: - Emma mi vuole mangiare! –

E: - Di baci però! – lo riempio di baci mentre lui ride. Dopo poco mi fermo e lo lascio andare per evitare di risultare pesante. Andrea come si sposta nota il blocco.

A: - Che bello! Ma non è una matita! – afferma indicando il carboncino.

E: - No è un carboncino, un'altra tecnica per disegnare. Pensa che prima che inventassero i colori disegnavano con questo! –

A: - Poi mi impari? – sorrido.

E: - Tesoro si dice mi insegni non mi impari! Comunque si, però sappi che ti sporcherai tutto! –

S: - Che bello! – afferma osservandolo.

E: - Grazie! Poi prendilo è vostro! –

A: - Grazie Emma! Ti voglio tantissimo bene! –

Voglio esprimere delle sensazioni attraverso i miei disegni Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora