CAPITOLO 39

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Appena arriviamo in ospedale, ci fanno entrare subito. Mi fanno poggiare su una sedia a rotelle per non farmi affaticare, e mi portano a fare il tracciato con tutte le dovute analisi. Quando finiscono di visitarmi, mi portano in una stanza dove aspetterò il momento delle spinte. A quanto pare purtroppo ne avrò ancora per molto.

Quando sento la contrazione avvicinarsi continuo a respirare lentamente cercando di ricordarmi ciò che mi hanno insegnato al corso preparato, è una sensazione particolare e quasi assurda.

A: - Mamma! – vedo Andrea entrare con Stefano dietro.

E: - Ciao amore mio! – sorrido abbracciandolo. – Tra poche ore diventerai il fratello maggiore!-

A: - Si! Perché non sei a letto? – mi chiede visto che sono seduta su una specie di poltrona.

E: - Questa è solo una stanza dove devo aspettare il momento in cui nascerà la sorellina. Per ora preferisco stare seduta, appena sentirò il bisogno mi stenderò a letto! –

A: - Quindi tu stai bene? E la sorellina sta bene?–

E: - Si io sto bene amore! – sorrido accarezzandolo mentre lui mi poggia la mano sul pancione. – anche lei. Lo sai che avrà bisogno che tu ti prenda cura di lei e che la protegga... sei il suo fratellone e avrà sempre bisogno di te! –

A: - Lo farò! – annuisce contento.

D: - Ehi ragazzi ciao! –

S:- ciao.-

D:- Emma come stai? –

E: - Eh... bene... più o meno! –

D: - Dai vieni che ti visito e vediamo a che punto sei! – annuisco alzandomi un pochino dolorante.

S: - Dai campione noi andiamo dagli zii e dai nonni, amore ci vediamo tra poco! – annuisco salutandoli.

D: - Allora Emma ancora non ci siamo quindi ora ti

mettiamo una flebo e ti fai il corridoio camminando, vediamo se riusciamo a farti dilatare di più! Altrimenti rischiamo che va in sofferenza, hai perso troppo liquido. – annuisco vedendo loro procedere.

E: - Ok! – quando la dottoressa con l'infermiera escono, Stefano rientra. – Amore! –

S: - Oi, Giusy mi ha detto che devo farti camminare, che non sei dilatata abbastanza! –

E: - Si, aiutami ad alzarmi! – mi prende per il braccio e usciamo dalla stanza dove ci sono tutti.

M: - Amore di mamma come stai? –

E: - Come mi vedi mamma... - dico ovvia visto che si vede benissimo che sono dolorante.

L: - Mi sembri Ale in quel momento! –

A: - Beh i dolori sono quelli e vederla così mi sembra di averli ancora! –

C: - Quanto manca? –

E: - Parecchio Checco parecchio! – affermo sforzandomi. – Papà? –

M: - Ha appena iniziato il turno ed è andato dal primario per chiedere di stare qui oggi! –

E: - Ok! –

M.R: - Tesoro credo che è meglio che procedi con le camminate! –

E: - Si Rosi... lo credo anche io se no qui affittiamo dopo domani! –

S: - Andiamo! – cominciamo a fare avanti e indietro per quel corridoio e mi rendo conto che più le contrazioni si fanno vicine e più mi sale il panico.

Voglio esprimere delle sensazioni attraverso i miei disegni Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora