Capitolo 1

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Sono le nove di mattina, mi trovo in treno per l'ultima gita scolastica dell'anno.
La nostra destinazione è: Milano.
Sono molto emozionata, perché non ci sono mai stata.
Milano mi ha sempre affascinato come città.
Mi piacerebbe andarci a vivere un giorno, mi fa immaginare che tutti i sogni che ho fin da bambina nel cassetto si possono avverare.
Forse sono troppo sognatrice o magari mi illudo, ma io ci credo veramente tanto.

Mentre viaggio con la mente, qualcuno si siede vicino a me, spaventandomi un casino.
"Perché sei venuta vicino a me?"
"Non ti mancavo?"
"Hai scelto tu di andare vicino alla tua amica, nonostante ti avevo ripetuto che ti volevo affianco...ma tu fai sempre tutto di testa tua"
"Sento odore di gelosia" intanto mentre parlava si masticava una chewing-gum.
"Ammetto...che mi ha dato noia"
"Adesso fino all'arrivo sto con te! Sei felice?"
Mi abbraccia.
"Sei emozionata di vederla?"
"No" mi risponde in modo secco e brusco.
"Perché?"
"Ci sono già stata"
"È bella?"
"Bella è dire poco"
"Oddio!" Non riuscivo a starmene ferma ancora per un'altra mezz'ora.
Ma è solo una città...non ti capisco proprio"
Io: E allora?"
La conversazione finisce lì.
Non sopportavo quando snobbava ogni mio interesse che avevo,sembrava che solo quello che provava lei era "importante".
Io e lei, siamo molto diverse e da tempo che mi chiedo come possiamo essere così amiche.
Irene è molto estroversa, ama fare festa ogni ora del giorno, fare aperitivi con i suoi amici ogni sera ed inoltre aveva tutti i ragazzi ai suoi piedi.
Invece io, e sono una ragazza molto timida,  mi piaceva leggere i libri,  viaggiare, scoprire nuovi posti e culture, imparare una nuova lingua e assaggiare cibi diversi.
Capitava spesso di litigare e non parlarci per giorni, solo che dovevo fare io il primo passo...
Non mi ha mai protetto quando qualcuno mi prendeva in giro, anzi lei rideva con loro ed io rimanevo in silenzio a guardarli...
Non so se l'amicizia funziona cosi, ma io ci sto troppo male per questa cosa.
Spero solo un giorno, che lei possa cambiare e si possa rendere conto dei suoi errori...almeno quello...
O forse, sono io, che sono sbagliata...
Non so più a che pensare.

Arrivati alla stazione di Milano, i professori decidono di arrivare fino al Duomo a piedi.
Non tutti erano d'accordo con la loro decisione ma io preferivo così.
Mi sarei goduta di più la città e tutte le sue sfumature completamente.
Prendo il cellulare dallo zainetto e fotografo tutto quello che vedo.
Mi fermo per decidere quale foto mettere su Instagram, quando sento delle ragazzine urlare e correre come delle pazze.
Mentre stavamo decidendo come modificare le foto, notai alcune ragazze correre.
Che stava succedendo?
Guardo Irene.
"Hai visto?"
"Cosa?"
"Perché queste ragazzine corrono e urlano?"
Mi fa spallucce e continuano a camminare fino al Duomo.
Si era creato un assembramento enorme di ragazze, che nel frattempo urlavano e cantavano alcuni nomi.
"Ho capito! C'è un evento"
"Di chi?"
"Dei Q4"
"Una band?"
Irene mi guarda sconvolta.
"Non li conosco, scusami"
"Sono quattro ragazzi che fanno video su TikTok e anche su YouTube"
Mi mostra una foto.
"Non li trovi attraenti?"
In effetti erano molto carini e avevano più o meno la nostra età.
"Quale ti piace?"
Indico un ragazzo.
"Vedo che hai dei buoni gusti"
"Chi è?"
"Emanuele Giaccari"
"Capisco"
Mi rimetto a scattare altre foto, ma Irene mi prende il cellulare.
"Che fai? Ridammelo!"
"Adesso che siamo qui, li voglio vedere assolutamente!
"Ma sei pazza? Non si può!
Siamo in gita, non so se te lo ricordi...e dobbiamo andare ancora in hotel"
"Ma ormai che sono qui, approfittiamo"
L'unico problema era che...io ad Irene non riuscivo mai a dirgli di NO.

Irene guarda i professori, che insieme ai miei compagni di scuola, si stavano già avviando verso l'hotel.
Mi dà un segnale ed insieme iniziamo a correre super velocemente per non farci scoprire.
Io guardavo sempre dietro per essere sicura che non ci vedessero, ma vado a sbattere contro un ragazzo, che per fortuna non si arrabbia e si preoccupa per me.
"Ehi, tutto bene?"
"Si, grazie"
Mi aiuta ad alzarmi e se ne va.
Irene vedendo la scena viene da me urlando: " Era Lele"
"Lele chi?"
"Ma dai, quello della foto... guarda ti sta guardando!"
Mi giro e vedo che mi stava guardando sorridendomi.
Perché mi stava sorridendo?
Forse non era diretto a me...cioè non sono nemmeno un granché in bellezza.
Non ho autostima è non mi vedo manco bella allo specchio, perché un ragazzo così tanto carino, con fama mondiale, dovrebbe perdersi di me? Davvero ridicolo, quasi una barzelletta.
Non sono bella e non sono manco tanto famosa.

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