Capitolo 63

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Sono passati un paio di mesi, da quando sono ritornata da Ibiza.
Ho lavorato come truccatrice a domicilio e ho truccato varie modelle per le sfilate.
Non mi vedevo con nessuno.
Nelle Stories dei altri vedevo che si divertivano tutti...aveva ragione Letizia...a nessuno frega di me.
Valerio era l'unico che mi scriveva...ma non otteneva mai una mia risposta, anche perché mi avrebbe in qualche modo fatto cambiare idea.
Un giorno, un agenzia di Milano, mi contatta per lavorare con loro.
All'inizio gli avevo detto di no.
Loro erano però molto interessati e alla fine, ho detto di sì.
Mi avevano detto di presentarmi la mattina nella loro agenzia, così mi avrebbero presentato gli altri, per lavorare ad un progetto.
Tutta emozionata, mi preparo.

Prima di andare in agenzia, vado a fare colazione.
Ordino una spremuta d'arancia e un croissant.
Il bar era strapieno.
Ma infondo vidi un tavolino vuoto.
Corsi per sedermi il più velocemente possibile.
Si era seduta anche una ragazza.
Ci guardiamo e scoppiamo a ridere.
"Piacere Lucia"
"Piacere Zoe!
Non sei di Milano vero? Hai un accento diverso"
"Sono Toscana, tu invece sei romana vero?"
"Sisi, cosa ci fai qui a Milano"
"Per lavoro, tu?"
"Anch'io per lavoro, ma soprattutto per amici"
Inizio a mangiare velocemente, perché facendo tardi come al solito.
Esco dal bar, salutandola.
Per fare prima prendo un taxi.

Arrivo all'agenzia con ben venti minuti di ritardo.
Si sa, che i taxi per guadagnare di più, prendono strade più lunghe.

"Scusatemi per il ritardo"
"Pensavo che non venissi più" mi dice Elena.

Elena era la ragazza che mi ha contattato per lavorare con lei.

Mi porta nella sala, dove vengono prodotti i video musicali.
Mi siedo su un divanetto, dietro alle videocamere.
Dopo un paio di minuti arrivano dei ragazzi.
Non fanno caso a me, perché erano intenti a registrare.
Io invece mi guardavo il cellulare.

Mentre il ragazzo cantava, Elena mi chiese se potevo andare a prendere la cipria che aveva lasciato nel camerino.
Senza fare domande, vado.

Il camerino era piccolo e in disordine.
Prima che ci avrei trovato qualcosa, saranno passate ore.
La cipria, dopo mezz'ora, l'avevo trovata, ma non c'era il coperchio.
Dovevo essere molto prudente, prima di fare un gran casino.

Mi giro per portargliela.
Ma appena mi giro, dietro di me, c'era un ragazzo.
Mi sono spaventata così tanto, che la cipria è finita sulla sua felpa nera.
Presa dal panico, presi le salviette struccanti e ci passai sopra, ma non cambiava nulla.
Avevo fatto un bel casino.
Alzo lo sguardo per scusarmi.
Ma appena vidi chi era il ragazzo, rimasi senza parole.
Era Valerio.
"Scusami..."
Stavo per piangere.
Ho rovinato la felpa, che doveva essere usata per il suo videoclip.
Avevo rovinato di nuovo tutto.

Senza guardarlo, corsi via, ma...lui mi prese la mano e mi attirò a sé.
Mi diede un abbraccio molto profondo.
"Non dire nulla, mi sei mancata"
Rimasi in silenzio.
Sentivo che tremava, da quanto era emozionato.

Mentre abbracciavo Valerio, dallo specchio, vidi Lele.
Aveva visto tutta la scena sicuramente ed era rimasto senza parole.

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