Capitolo 75

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La serata stava per iniziare.
I ragazzi erano già andati.
Io, Zoe e Marta ci stavamo ancora preparando.
Avrei conosciuto nuove persone e speravo di fargli una buona impressione.
"Ti vedo molto agitata, perché?" Mi chiede Zoe.
"Mi hai detto che ci saranno un sacco di persone...ed io ho paura del giudizio, che possono loro avere su di me"
" Non è il caso loro fidati...adesso vai a metterti il vestito che facciamo tardi"

Vado a cambiarmi in bagno.
Il vestito che loro mi avevano comprato, era corto e super glitterato.
Lo indosso, mi calza a pennello.
Mi sentivo una principessa.

Esco dal bagno.
Loro mi guardano a bocca aperta.
"Come sto?"
Mi guardano con la bocca aperta, senza dire una parola.

Dopo una mezz'ora, arriviamo al party.
C'erano un sacco di persone.
Zoe e Marta erano rimaste fuori per salutare tutti, invece io, entro.
La musica era a tutto volume.
C'era gente che ballava, beveva e rideva.
La maggior parte, non li conoscevo.
Noto che mi stavano guardando tutti.
Sentivo che stavano parlando di me.
Non sapevo che fare, ero molto imbarazzata e a disagio.
Zoe mi prende per un braccio e mi porta a sedere fuori, al nostro tavolo.
"Non era un party privato? C'è un casino di gente"
"Sono amici di amici"

Arriviamo al tavolo.
L'unico posto disponibile, era in mezzo a Giulia e Lele.
"Preferisco rimanere in piedi"
"Per tutta la serata? Dai siediti"

Mi siedo.
Non sapevo come comportarmi.
Tutti parlavano fra di loro, io ero l'unica che non parlava con nessuno.

Prendo il telefono.
Provo a chiamare Valerio.
Segreteria.
Chissà dove era.

Mentre ero fra i miei pensieri, sento una ragazza chiamarmi "Sorella"
Alzo lo sguardo.
Era seduta davanti a Giulia.
"Dici a me?"
"Sì"
Non ci conoscevamo nemmeno, perché tutta questa confidenza?
"Comunque piacere sono Anna"
"Piacere Lucia"
"Ti ho chiamato sorella, perché sei rossa come me"
Gli sorrido.

Mentre mi faceva alcune domande, sento sfiorarmi la mano.
Guardo.
Lele aveva una mano a penzoloni, sicuramente aveva sbagliato.

Le racconto un po' di cose, quando sento ancora sfiorarmi la mano.
Penso di nuovo che abbia sbagliato.

Ma dopo poco lo sento ancora.
I suoi diti, molto delicatamente stavano toccando i miei.
Mi giro.
Lui stava parlando con alcuni ragazzi.

Perché stava facendo così?
Vicino a lui c'era Letizia.
Non mi piaceva per niente questa cosa.
Stava facendo il doppia gioco.

Sposto la mano.
Lo chiamo.
Lui mi guarda.
"Che stavi facendo prima? Cosa vuoi ancora da me?"
Prima che potesse rispondermi, arriva Valerio, era in giacca e cravatta.
Tutti iniziano a battere le mani sopra il tavolo e a urlare.
Non ci stavo a capire più niente.

Si alzano tutti in piedi.
Mi alzo anch'io.
Valerio viene verso di me.
"Dove eri finito?"
Mette la mano nella tasca.
Tira fuori una scatolina.
La apre.

C'era un anello.
Lo guardo.
Non potevo credere ai miei occhi.
Mi mette l'anello al dito.

Guardo Lele.
Mi stava guardando con aria triste.

"Amici miei, se ho regalato questo anello a Lucia e per dirvi che io sto facendo sul serio, perché l'amo veramente...io so cosa vuoldire amare"
Ci baciamo.
Anche se gli altri non se ne erano accorti, Valerio aveva tirato una frecciatina a Lele, anzi tutto l'arco.

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