Capitolo 44

1.1K 78 4
                                    

Sono le quattro di mattina.
Fa freddo a Milano.
Ci sono delle nuvole nere.
Io ho solo con me una felpa leggera.
Speravo che non piovesse.
Non avevo l'ombrello.
Vado a casa, per prendere alcune cose.
Faccio silenzio comunque anche se non so se c'è Olga a dormire.

Vado nella mia stanza, prendo alcuni vestiti e li metto nello zaino.

Prima di passare in stazione, passo a casa dei Q4.
Arrivo alla loro porta.
Prendo la lettera che ho scritto per Lele e Tancredi dallo zaino.
Ho scritto tutto quello che mi veniva in mente.
Non mi importa se la leggeranno oppure no, importa solo il gesto...e spero che lo capiscano.
Spero che Lele, capisca che nonostante tutto io lo amo ancora...e sono stata veramente un idiota.
Spero che mi perdonerà.
Faccio scivolare la busta sotto la porta e me ne vado.

Stava grandinato fuori.
Dovevo dare ascolto ad Olga e prendermi un ombrello.
Corro il più velocemente possibile alla stazione.

Arrivata alla stazione, prendo il biglietto per Firenze.
Il treno arriva alle sei.
Ho ancora due ore da aspettare.
Mi siedo su una panchina e mi addormento.

Per fortuna avevo messo la sveglia.
Il treno era già arrivato.

Salgo.
Mi metto a sedere.
Mi metto un altra felpa addosso.
In treno con l'aria condizionata non scherzano...sembra di stare al polo nord.

Dopo due ore arrivo a Firenze.
Mi era mancata un sacco.
Scendo dal treno e aspetto per un paio di minuti un taxi.
Non vedo l'ora di vedere i miei amici di Firenze.
E da tanto che non ci sentiamo.

Apro Instagram.
Valerio aveva postato una storia.
Si era svegliato alle cinque e aveva scritto: "Dove sei?"
Si sapeva che era riferito a me.
Il taxi non arrivava, così decisi di chiamare Madda.

Era l'inizio di una nuova avventura.

1) L'amore al tempo dei social network  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora