Capitolo 7

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Per tre settimane, per tutta la durata della mia prima sospensione resto a casa.
Ogni mattina cercavo di impegnarmi a recuperare quello che gli altri stavano facendo a scuola, volevo arrivare bella preparata alla maturità.
Questa mia lunga assenza dalla scuola mi ha fatto pensare davvero a tante cose e soprattutto alle persone che voglio al mio fianco.
Alla fine con tanto sacrificio ed impegno esco dai esami, con un bel ottanta.
So che magari la gente si aspettava il meglio da me, ma io mi sentivo davvero soddisfatta.
Durante le vacanze estive, decido di andare a lavorare, per trasferirmi a Milano, dovrei avrei iniziato la carriera da modella.
Nel frattempo avevo contattato diverse agenzie, per svolgere alcuni provini.
Inoltre, avevo affittato un appartamento quasi vicino al centro, ma lontano dalla casa dei ragazzi.
Era un buon modo per rivederlo, m chissà se si sarebbero ricordati di me.
L'appartamento l'avrei condiviso con una ragazza che non conoscevo, speravo che saremo andate d'accordo.

Le cose però non erano andate come avevo immaginato.
Nonostante fossi alta e magra, nessun agenzia mi aveva preso, perché di pochi centimetri avevo sfiorato alcune misure dei loro standard di bellezza.
All'inizio ci rimasi davvero male che iniziai a  fare qualche dieta per perdere peso, ma dopo alcune settimane smisi.
Smisi di fare del male solo a me stessa.
Una taglia non definisce la bellezza di una persona, la vera bellezza sta nelle nostre forme e sono queste che ci rendono uniche e speciali.
Al giorno d'oggi, la società ci impone di essere in un certo modo e se vai fuori dagli "schemi" sei definito diverso, ma io mi AMO e sono felice di essere diversa.
SII UNICO IN UN MONDO, DOVE CI VOGLIONO SIMILI.

Durante la mia trasferta a Milano, avevo trovato in una pizzeria come fattorina.
Avrei fatto di tutto per andare a vivere in questa città, anche di accettare qualsiasi lavoro.

Davanti l'appartamento, mi stava aspettando la mia coinquilina.
Una ragazza magra, con i capelli neri legati in un chiffon elegante e con un sorriso enorme.
"Tu devi essere Lucia, la mia nuova coinquilina"
"Esatto"
"Piacere di conoscerti, io sono Olga e sono russa"
"Piacere mio"
"Ti aiuto con i bagagli?"
"Faccio da sola!"
"Come vuoi, ma ci sono tante scale"
"Non ti preoccupare"
Olga mi mostra tutta la casa e anche la mia camera.
Potevo notare dalla porta della sua stanza, che aveva attaccate alcune figurine dei Q4.
"Ho visto che sei fan dei ragazzi!"
"Oddio sì! Sono innamorata soprattutto di quel ragazzo con i capelli neri"
"Diego?"
"Esatto"
Con questo aveva conquistato mille punti.

Mi dirigo in camera mia e anche se ero molto stanca, inizio a prepararmi per il mio primo giorno di lavoro.
Sapevo che il capo era molto severo e che facevi qualcosa che non andava per lui, ti licenziava all'istante.

Appena arrivo alla pizzeria, non faccio nemmeno ad entrare, che mi fiondano venti pizze in mano.
"Ciao?"
"Devi andare in questo indirizzo, daiii"
"Ok ok"
Salgo sulla bicicletta e inizio a pedalare al massimo.

Arrivo dopo venti minuti, le pizze sicuramente erano fredde, ma non potevo fare più veloce, visto che c'era un traffico allucinante.
Salgo le scale di un palazzo fino al quarto piano, ma prima di suonare leggo un nome al citofono.
"Diego"
Ma Q4 non abitavano tutti insieme?
Suono il campanello, ma prima mi abbasso il cappello per non farmi riconoscere.
Una ragazza con i capelli neri e lisci apre la porta e dietro di lei, c'era Diego.
"Quanto le devo?"
Era cambiato dall'ultima volta che l'avevo visto.
Sembrava più alto e adesso portava la barba.
Non so cosa mi era preso, ma gli consegnai le pizze e scappai a gambe levate.
Avrei potuto perdere il lavoro, ma Olga mi diede i soldi e mi salvò da questa mia idiozia, senza chiudermi nulla in cambio.

1) L'amore al tempo dei social network  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora