"Non volevo spingerti così forte!"
"Cavolo, ho fatto una figuraccia" Mi veniva da piangere.
"Non ci pensare e andiamo a ballare!"
Fosse facile...non è lei che doveva conquistarlo.
Ci dirigiamo in pista dove Irene inizia a scatenarci, mentre io ogni secondo che passava guardavo l'orologio.
Mancavano solo due ore e saremo dovute tornare in hotel.
In quel momento parte la mia canzone preferita e iniziò a scatenarmi anch'io come una matta.
Forse ballare era l'unica cosa che ci legava.
Balliamo fino allo sfinimento, finché non decido di darmi una rinfrescata prima di partire.
Mi faccio spazio tra la folla in direzione del bagno, ma una voce mi blocca.
"Che ci fai qui? Perché segui il mio amico? Ti tengo d'occhio da stamattina!"
Mi ritrovo un ragazzo esile, con uno stile da paura ma con delle scarpe più grandi di lui.
"Tu saresti?"
"Tu invece chi sei?"
Non mi interessavano queste cose, così entro in bagno, ma lui mi segue.
"È il bagno delle ragazze!" Gli faccio notare, ma lui resta lì, immobile a guardarmi.
Improvvisamente entra anche Lele, con la maglietta ancora sporca.
"Che sta succedendo qui?"
"Il problema è LEI!" Il ragazzo esile mi indica.
In quell'istante arriva anche Irene, ci scambiano uno sguardo e capisce subito che mi trovavo in una situazione abbastanza complicata.
Fa finta di essere brilla, era uno suo modo per scappare dai problemi, alcune volte funzionava, altre un po' meno.
"È meglio se torniamo indietro" fa finta di cadere e svenire allo stesso tempo.
"Oddio che faccio adesso?"
Lele estrae dalla tasca il suo cellulare.
"Vi chiamò un taxi"
"Che cosa gli dico? Non so nemmeno dove alloggiamo"
"Venite a Milano e non sapete manco dove alloggiate?"
"No..." scoppio a piangere.
"Non mi fido di questa ragazza" il ragazzo esile esce dal bagno.
"Siete da sole? Mi chiede preoccupato.
"Sì..."
Esce dal bagno, ma rientra subito.
"Dai venite a casa nostra"
"Sei sicuro?" Gli chiedo.
"Ma certo! Non ci sono problemi"
Io ed Irene ci guardiamo nei occhi tutte contente e senza dire nulla, li seguiamo in silenzio.
Dovevamo ritenerci fortunate, nessuno era mai andato dentro casa loro e noi avevamo avuto questo privilegio.
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1) L'amore al tempo dei social network
FanfictionDurante l'ultima gita scolastica, a Milano, mi scontro con un ragazzo dei Q4, che in poco tempo mi cambierà letteralmente la vita.