Capitolo 33. Roger McNair

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Ted's Pov.

-Devi dirlo a Silente e a Fudge, Cas!- dissi con convinzione mentre la stringevo tra le mie braccia. Lei si scansò, come scottata. -Non hai capito Ted? Potrebbe costringermi a ucciderti o peggio a morderti!- disse alzandosi in piedi.
Lo feci anche io cercando di prenderle il braccio. -Sai gestire la questione del sangue, lo hai dimostrato tante volte!- dissi, mentre lei camminava nervosamente per la stanza. Le candele si alzarono in cielo e fluttuarono come quelle della Sala Grande. -Questa volta è diverso Ted, quello non è semplice sangue. Una volta odorato per troppo tempo inizia a dare alla testa, capisci? Neanche un lupo mannaro che non ha mai ucciso nessuno saprebbe resistere ad averlo su un piatto d'argento. Quella cosa sveglierebbe anche la parte da gigante di Hagrid, diamine! È per questo che non posso permettermi di farlo, dannazione, non posso rischiare che io ti faccia a pezzi, Ed. Non posso stare senza di te- mi rispose ad un certo punto quasi piangendo.
-E tu non dirai niente a nessuno, promettimelo- disse avvicinandosi a me di scatto. Portò una mano sul mio petto all'altezza del cuore. -Promettimelo Ed- ripeté premendo la mano sul mio petto. Mi guardò negli occhi e io non riuscii a rifiutare.
-Va bene- acconsetii.
Lei emise un respiro tremolante e annuì, per poi appoggiare la fronte contro di me. -Ho voglia di biscotti adesso- disse poi.
Io mi permisi di ridere e annuii, -Va bene, piccina ora chiediamo a Wolly se ce li porta, mmh?-

-

Non so come ci eravamo ridotti in quel modo, a terra sul tappeto, con un vassoio di brownies e biscotti. Sapevo solo che adesso stavamo sorridendo come due idioti mentre guardavamo le foto dell'album che le avevo regalato, sdraiati a pancia in giù sul tappeto e il mio braccio copriva le sue spalle.
Ci eravamo cambiati, avevamo fatto apparire dei vestiti più comodi. Lei aveva rimesso il vestito nella scatola ed era stata più che felice di avere i suoi amati biscotti davanti e di poter finalmente avere una serata tranquilla.

-Eddie?- mi chiamò ad un certo punto, con voce impastata dal sonno. Si appoggiò alla mia spalla e io le sorrisi, -Dimmi piccina.-
-Ti amo tanto- mi rispose con uno sbadiglio prima di cadere finalmente addormentata. Il mio sorriso si ampliò, mentre sistemavo entrambi a pancia all'aria. Appena sistemai Cassandra vicino a me, lei si accocolò a me mentre dicevo un "Ti amo tanto anche io, Cassie".

Alcuni mesi dopo

Cassandra's Pov.

Una lettera. Una delle peggiori lettere che potessero mai arrivarmi.
"Carissima signorina Black,
La informiamo che suo zio, Roger McNair, è scappato da Azkaban e, come ben sa, deve rimanere alla larga dai luoghi poco affollati e uscire sempre con la sua scorta di Auror
Cordiali saluti,
Cornelius Fudge"
-Signorina Black, per favore esca da lì- disse la professoressa McGrannitt mentre leggevo per la trentesima volta la lettera del ministro in cui diceva che mio zio era fuggito e che era pronto ad ammazzarmi se non fossi stata attenta.
-No- singhiozzai.
-Signorina Black- mi richiamò un'ultima volta la professoressa ma io continuai a rimanere lì.
-Cassandra, sono Teddy... Esci per favore, piccina?- mi chiese quella che riconobbi come la voce del mio ragazzo. Annuii, anche se lui non poteva vedermi, e aprii la porta del bagno.
Quando uscii fuori si trovavano Peter Scamander, la professoressa McGrannitt, Ted e Piton che mi guardavano.
Ted mi sorrise e mi porse la sua mano. -Su, vieni qui- mi disse e io annuii passando il dorso della mano sulla mia guancia. Afferrai la sua mano, avvicinandomi di lui.
Lui mi strinse al suo petto, abbracciandomi.

-Che ne dice se oggi salta le lezioni con il signor Lupin? Il signor Scamander starà molto lontano- disse la professoressa McGrannitt e io annuii ancora con la testa sul petto di Ed.
-Lupin accompagni Cassandra a fare colazione- disse Piton.

Il sapere che il professor Silente non era più preside e adesso al suo posto c'era quella rana malefica della Umbridge non era molto rassicurante, soprattutto se quella schifosa ti fissava torvo sia a cena che a pranzo che a colazione.
Inoltre avevo Malfoy alle calcagne e pretendeva un appuntamento con lui come d'accordo, ma per quello avevo già preparato un piano.
Questa lettera dove mi dicevano che mio zio era scappato dalla galera mi aveva solo messo ancora più stress che avevo già per i cavoli miei e adesso avevo un auror che avrebbe dovuto seguirmi dappertutto.

-Cosa vuoi fare?- mi chiese Ted dopo che facemmo colazione in una Sala Grande completamente vuota.
-Devo finire il tema di Pozioni per domani- risposi mentre bevevo l'ultimo sorso di latte. Ted rise ma mi diede un bacio sulla testa.
-Allora ti aiuto, ho già finito perché sto leggendo il libro che mi hai regalato. C'è davvero tanta roba interessante- disse Ted.
Mi accompagnò all'entrata della mia Sala Comune e rimase lì da solo mentre il signor Scamander mi accompagnò fino ai dormitori delle ragazze.
Presi tutto velocemente e lo infilai nella borsa e poi scrissi una lettera per James e infilai anche questa nella borsa. Corsi fuori dalla mia stanza e tornai dal signor Scamander e poi da Ted.
-Andiamo fuori? Oppure vuoi andare in biblioteca?- chiese Ted. Io mi girai verso l'auror dietro di noi, -Signor Scamander, le andrebbe di stare fuori per oggi?- chiesi e l'uomo mi sorrise annuendo.
-Allora si va fuori, Eddy, ho voglia di aria fresca- risposi.

-

-Suo figlio fa l'ultimo anno giusto?- chiese Ted al signor Scamander mentre scrivevo le ultime righe del mio tema. -Oh, si. Sta cercando di entrare al Ministero anche lui- sorrise l'auror mentre Ted agitava la bacchetta contro uno dei fiori trasformandolo in vari oggetti babbani. -Non mi aspettavo che due studenti del sesto anno fossero così tranquilli e studiosi- disse poi Scamander facendo ridere Ted.
-Abbiamo fatto un patto durante le vacanze. Niente scherzi ai professori e ai primini per tutta la fine dell'anno. Fino a dicembre nessun primino poteva fare un passo che si trovava del fango in faccia- rise il ragazzo di capelli blu prima che esclamassi un "Finito!".
-Finalmente, Black, non ci speravo più- disse Ted -Ah-ah, come se ci avessi messo gli anni come fai tu!- dissi chiudendo la boccetta dell'inchiostro, -Rimaniamo qui ancora un po'? Le sta bene signor Scamander?- dissi appoggiandomi contro un tronco di un albero.
-Non si preoccupi per me, Cassandra, oggi è una bella giornata quindi va bene che vogliate rimanere qui un altro po'. E chiamatemi pure Peter, che signor Scamander mi fa pensare a mio padre- disse Peter e io annuii sorridendo. -Va bene, Peter.-

NOTA AUTRICE:
eyo
oggi non ho niente da dire¯\_ʘ‿ʘ_/¯
vi voglio bene però dai

Stellina se ti piace il capitolo!⭐
-Moony

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