Capitolo 28

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La scuola finì e tornai a casa. Ero da solo perciò decisi di accendere lo stereo a tutto volume in salotto ed andare a cucinare il mio piatto preferito, un bel pollo con salsa piccante.
Dopo pochi minuti il microonde suonò e iniziai a mangiare.
Mentre buttavo giù quella delizia rileggevo i messaggi a cui non avevo risposto la sera prima. Ce n'erano svariati dal gruppo creato da Harry ancora quando cercava di far colpo su Louis, da Sophia che continuava a chiedermi cosa fosse successo tra me e Liam e di El che chiedeva notizie di Louis. Quella non si era ancora messa l'anima in pace e forse mai lo avrebbe fatto. "Amoreee gli piace il peneeee!" le avrei urlato ogni volta che ripeteva il suo nome ma non lo avrei mai fatto. È mia amica e so cosa si provi ad essere rifiutati da qualcuno che si ama da morire. Appunto.

Salii in camera, appoggiai lo zaino per terra, aprii le finestre e l'aria fresca di Bradford si intrufolò nei miei polmoni.
Mi voltai e vidi il casino che avevo lasciato in camera. Cominciai con il togliere tutti i calzini e indumenti sporchi lasciati li da chissà, forse una settimana.
Passai alla scrivania. Tolsi tutte le magliette che alla sera, prima di addormentarmi, lanciavo li pur di non andare a riporle nel cassettone. La luce che filtrava fece brillare qualcosa. Spostai l'ultima maglietta e vidi il pacchetto che avevo fatto per Liam.
"MERDA IL REGALO ZAYN!" Urlò la mia mente.
Era li sono da un giorno e mezzo e me ne ero completamente dimenticato. Decisi che più tardi glielo avrei portato.
Finii di sistemare la camera e guardai il cellulare. 15:32.
Il tempo era passato più in fretta. Infilai la giacca, presi il regalo, corsi in cucina e presi la rosa che Niall aveva messo in acqua per non farla appassire. Chiusi la porta, mi guardai attorno, presi tutto il coraggio che avessi e mi incamminai verso casa Payne.

Passai per il parco vicino scuola e andai nell'albero dove la prima volta io e Liam ci eravamo baciati, presi un sasso e premendo sulla corteccia iniziai ad incidere. Dopo molte imprecazioni riuscii a finire il tutto, lanciai il sasso e continuai la mia camminata.
Arrivai a casa Payne, all'inizio esitai ma poi suonai il campanello. Aprì sua madre.

"Salve signora Payne!"

"Ciao Zayn! Prego entra!"

Entrai e subito inalai quel profumo di lavanda che impregnava i vestiti e la casa di quella famiglia. La casa era di tinta arancione/rosa con schizzi di bianco qua e la per dar l'impressione di essere in mezzo ad un tramonto. Il divano bianco a forma di L occupava la maggior parte del salotto e la TV nera era accesa sul canale dove trasmettevano televendite.

"Zayn vuoi qualcosa? Caffè, panino?"

"No grazie, ehm, volevo sapere se Liam è in casa."

"Si è sopra, vado a chiamartelo!"

"Grazie." Dissi.

Aspettai guardando qua e la mentre le farfalle nel mio stomaco stavano facendo a pugni.
Vidi sua madre tornare.

"Scusa Zayn ma Liam non sta tanto bene."

Sentii le lacrime bruciarmi gli occhi.

"Oh va bene, capisco." Feci per uscire.
"Oh signora Payne?"

"Dimmi caro."

"Può dare questo da parte mia a Liam? E sarebbe così gentile da dirgli se quando starà meglio può passare all'albero del parco? Lui capirá."

"Certo glielo dirò!"

"Grazie e arrivederci."
Chiusi la porta e me ne andai. Accesi una sigaretta e decisi che i compiti potevano aspettare quel pomeriggio.

Liam's pov

Che cazzo hai Liam? Di sicuro sarà venuto per chiederti scusa e tu fingi di star male? Fanculo a te.

Appena sentii la porta chiudersi aprii quella della mia camera e scesi in salotto con mia madre. Lei mi guardò e subito capì. Mi invitò a stendermi sulle sue ginocchia come facevo da piccolo. Le lacrime cominciarono a scendere e le parole mi si mozzarono in gola.

"Dovevo lasciarlo entrare prima. Sono un idiota mamma."

"Amore, non sei un idiota. Lui capirà." Disse.

"No mamma ora penserà che a me non importa più di lui e magari smetterà di amarmi e di volermi!" Dissi in preda alla disperazione.

"No non è così Liam."

"Dai mamma come puoi esserne così sicura!"

"Vai in cucina."

La guardai con gli occhi sbarrati e mi avviai in cucina. Sul tavolo c'era un sacchetto rosso con un fiocco verde che copriva l'apertura e una rossa a dir poco stupenda. Attaccato ad una foglia c'era un bigliettino.

"Alla luce dei miei occhi, tuo Zayn."
Le lacrime ebbero il sopravvento tanto che faticavo a vederci.
Aprii il pacchetto e scorsi un CD. Era la colonna sonora di Toy Story, la nostra serie preferita. Mi voltai verso mia madre con le lacrime agli occhi e lei disse:" Allora ora ne sei sicuro anche tu?"
Non riuscivo a smettere di piangere, lei venne e mi abbracciò.

"Ora vestiti, devi fare una cosa."

"Cosa?"

"Prima passa all'albero del parco e poi va a dirgli quanto lo ami."

"Ma.."

"Corri!" Urlò.
Mi misi la giacca il più velocemente possibile e in una camminata quasi più veloce di una corsa arrivai al parco.

"Devi andare all'albero del parco" riportò la mia mente. Quando arrivai vidi che tutto intorno alla corteccia era stato inciso qualcosa.

"Grazie per il mondo che mi regali."
Corsi più forte che potei con le lacrime agli occhi e dopo pochi minuti mi ritrovai davanti al portone di casa sua. Suonai più volte fino a quando non sentii la porta aprirsi.
Non esitai un momento e appena lo vidi presi la sua testa tra le mie mani, baciai le sue labbra come se fossero l'ossigeno di cui avevo bisogno e su di esse sussurrai quel "Grazie." che da tanto tempo volevo dirgli.

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