Capitolo 44

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Mi svegliai e la testa sembrava esplodere.
Mi guardai attorno e vidi che quella era la camera e io non avevo la minima idea di chi mi avesse portato li. Fino a poche ore fa ero sul letto di un ospedale pieno di droga fin sopra i capelli mentre ora era come se non fosse successo nulla.
Erano le 6 del mattino.
Scesi le scale e vidi che il salotto era completamente distrutto. Harry dormiva nel divano a braccia conserte.

"Harry?" Dissi facendo attenzione a non fare rumore. Lo scossi delicatamente.

"Harry?" Ripetei.

Si mosse e appena mi vede sobbalzò.

"Zayn!" Urlò.

"Shh è mattino!" Dissi a bassa voce.
Quel suo urlò fu come una lama che mi lacerò in due il cervello. Avevo un emicrania da far paura.

"Vieni siediti." disse mio cugino e così feci.

"Come ti senti?" Chiese.

"Ho la testa che esplode. Ho bisogno di un'aspirina e non ne ho." Dissi.

"Hai solo bisogno di una doccia calda e di una boccata d'aria fresca. Vai a lavarti e poi usciamo." Disse ed io eseguii gli ordini.
Tornai in camera e mi lavai con tutta la calma esistente su questo mondo.
Mi passai più volte la spugna e lasciai che l'acqua scorresse sul mio corpo. Ad un certo punto sentii la porta del bagno aprirsi di colpo.

"MA CHE CAZZO HORAN!" Urlai.

"Si sta facendo solo una doccia." Disse come se stessi per essere investito da un'auto in corsa.
Mi coprii a malapena con le mani.
Ma in Irlanda amavano vedere i proprio inquilini nudi?

"Vattene." dissi.
Quando chiuse la porta io finii di risciacquarmi, uscii dalla doccia, presi un asciugamano e mentre aspettavo che i capelli si asciugassero un po' mi asciugai il resto del corpo e poi mi vestii.
Andai in camera e presi il phon.
Iniziai ad asciugarmi i capelli e dargli un piega all'insù. Quando terminai infilai le blazer, misi il mio giacchino in pelle nera e raggiunsi Harry al piano di sotto.

"Andiamo?" Disse

"Yep." Risposi.

Quando uscii sentii la testa rilassarsi assieme ai muscoli e in pochi secondi quell'emicrania sparì.
Ci incamminammo e andammo verso il centro di Bradford. Nessuno spiccò parola, solo occhiatine e sorrisi.
Decisi di interrompere quel fottutissimo silenzio.

"Perchè non ricordo Harry?" Dissi.

Rubai la sua attenzione e lentamente decise di rispondere.

"Mh?" Disse.

"Ho detto, perchè non ricordo?"

"Ricordare cosa?" Chiese.

"Cosa mia sia successo."

"Eri in ospedale per overdose."

"Fin qui lo so. Non ricordo cosa sia successo dopo la mia dimissione."

Vidi il viso di Harry incupirsi e capii che qualcosa non andava.

"Non lo ricordi?" Chiese.

"No. Nulla."

"Beh..ecco." Iniziò a parlare. "mi avevi chiesto se venivo a drogarmi assieme a te." Disse.

"Oh." dissi stupito.

"E.."

"Poi che è successo?" Dissi curioso.

"Eri fatto e qualcuno ti ha violentato." Disse.
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Liam's pov

Nelle favole ogni sua tristezza aveva il suo finale felice, ma nella mia vita quando sarebbe arrivato il mio finale felice?
Ormai vivevo nell'oscurità più profonda. Vivevo nella vita in cui anche se ti aggrappi ad un ramo, presto esso si spezzerà e tu finirai di nuovo in fondo al burrone per poi ricominciare a salire, salire e ancora salire per poi riaggrapparti a quel ramo che di nuovo si spezzerà.
La mia vita era come una partenza.
I primi minuti di viaggio sarebbero stati eccitanti, i successivi quelli di tristezza ma sarebbe mai stato divertente, pieno di avventure?
È come un cambiamento fisico da uno chimico. Se strappi una pagina del libro puoi comunque salvarla grazie allo scotch. Non sarà mai più bella come prima ma comunque sarà salva. E se invece venisse bruciata? Resterebbe solo cenere.
E la mia vita ora era così.
La vita di Zayn era così.
Vite bruciate ad inizio adolescenza che ora in tutti modi cercano di aggiustarsi.
Il problema è che nessun collante, nessuna magia porterebbe la cenere a ricomporsi e a ritornare la pagina del libro prima che quell'accendino si impossessasse di ogni sua fibra.

"Louis?" Lo chiamai dal bagno.

"Ehi, due minuti e arrivo." Urlò.

Mi sedei nel letto e vidi che il mio tocco e toga rossi erano ancora adagiati affianco a me.

"Come sto?" Disse Louis.
Alzai gli occhi e vidi i suoi risaltare sotto quel cappello e quella toga che lo avrebbero reso magnifico alla vista di tutti.

"Stai benissimo!" Dissi sforzandomi di sorridere.

"Ehi." Mi prese le mani. "Oggi è il nostro giorno. Andiamo, portiamoci a casa quel diploma e poi penseremo a tutto il resto."

"Ma.. c'è Z-Zayn." Dissi.

"Ci sono tutti se è per questo. Alza il culo e vestiti." Mi disse.

"Vado a farmi una doccia."

"Muoviti!" Mi urlò.
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Louis pov.

Oggi sarebbe stato il giorno in cui forse avrei rivisto il mio migliore amico felice, di nuovo.
Oggi avrei rivisto Harry, Zayn, Niall. Tutti.
Mi mancava Bradford, mi mancavano tutti.
Mentre sentii l'acqua scorrere tirai fuori il cellulare e chiamai Harry.

"Ciaoooo tesoroooooo!" Urlò.

"Non sono sordo Harry, ci sento ancora!" Dissi.

"Scusa ma oggi sono di buon umore."

"E come mai?" Chiesi.

"Il diploma! Cosa lo chiedi a fare? Non dirmi che te ne sei dimenticato?"

"No, tu ti sei dimenticato del tuo ragazzo che tra 5 ore ti bacerà dopo tanto." Dissi

"Oh vero me lo ero dimenticato." Disse.

"Fanculo."

"Scemo. Certo che lo so, questa notte sono rimasto sveglio a immaginarmi come sarà oggi nel rivederti!"

"E come sarà?" Chiesi.

"Bello."

"Solo?"

"Bellissimo?"

"Solo?"

"Ok. Sarà magnifico." Disse ridendo.

"Mi manca vederti ridere."

"A me manchi tu." Rispose.

"Ti amo così tanto, Haz."

"Ti amo anch'io, Boo." Disse

"Liam è pronto?" Chiese.

"Sta facendo una doccia poi partiamo." Dissi sottovoce anche se sapevo non avesse mai sentito.

"Ok. Zayn è pronto."

"Come sta?"

"Dopo avergli detto tutto ciò che non ricordava è dato di matto. Ha iniziato a piangere e ora è distrutto, ma oggi forse qualcosa cambierà." Disse.

"Staranno bene?"

"Loro sono fatti per stare bene insieme." Mi rispose.

"Come noi?"

"Come noi."

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