Capitolo 39

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Sapevo che Liam non mi avrebbe perdonato e di certo non avevo voglia di litigare. La testa mi scoppiava ed ero tutto dolorante, volevo raggiungere il tavolino per bere un sorso di acqua ma appena alzai il braccio sentii la mia schiena distruggersi in mille pezzi.
Chiesi a Liam di aiutarmi.

"Puoi passarmi l'acqua per favore?"

"Si." Disse freddo.

"Liam.."

"Che vuoi?"

"Ti prego scusami." Dissi.

"Scusa un cazzo!" Urlò.

"Non urlare ti prego." Dissi tristemente.

"Urlo si urlo! Ti fa male la testa? Amen. Tanto con quella manco ci ragioni!"

"Tu non sai cosa stessi passando cazzo!" Urlai disperato mentre le lacrime ebbero il sopravvento.

"No non lo sapevo e perchè non ne hai voluto parlare con me? Credevo di essere il tuo ragazzo ma a quanto pare non è così." Disse.

"Avevo paura."

"Paura di cosa?"

"Paura di deluderti. Paura di farti schifo. 18 anni buttati al vento sono i miei, fatti di una vita di merda in cui tutti mi hanno abbandonato." Risposi.

"Le persone non ti abbandonano Zayn, sei tu che fai in modo di allontanarle."

Non ebbi nemmeno il coraggio di rispondere perchè aveva ragione.

"E comunque" disse "mi hai deluso adesso drogandoti come un deficiente."

"Ti prego scusa.." Esitai a dire.

"E io, coglione, che sto male per un ragazzo che amo a cui non interessa niente della mia opinione."

"Non è vero Liam!" Urlai.

"Però questa volta sei andato a disperarti in compagnia della droga non del tuo ragazzo."

"Ho sbagliato ok? Ci sto male! Lo so sono un cretino, sono un deficiente tutto quello che vuoi! Ma ti prego Liam, ti prego."

"Io, io.."

"Ti prego, amore.." Dissi.

"Zayn.."

"No.. non dirlo ti prego.."

"Tra noi è finita." Disse.

Sentii il cuore frantumarsi in tantissimi pezzettini di cui nemmeno la colla o il filo più resistente al mondo sarebbe riuscito a ricostruirlo. Liam se ne andò lasciandomi solo al mondo e la colpa era solo mia, mia e della voglia di farmi del male.

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Uscii dall'ospedale in preda al panico. Non volevo più stare in quel posto, non volevo più stare in quella città. Quando arrivai a casa trovai Niall nel divano mentre coccolava Loki.

"Liam che succede?" Rispose in preda al panico.

Io schizzai nella mia camera da letto senza dire nulla, tirai fuori abbastanza vestiti e li infilai dentro una borsa.

"Liam puoi fermarti un secondo e dirmi che cazzo sta succedendo?"

"Succede che sono stufo Niall. Sono stufo. Sono stufo di amare una persona così tanto. Sono stufo di soffrire."

"Lo hai lasciato." Disse "Perchè Liam?"

"Ho un altro." Mentii.

"Non è vero."

"Si è vero."

"Non è vero!" Continuò.

"Non è vero cazzo! Non lo è!" Urlai. "Sono stanco di vedere l'amore della mia vita distruggersi per colpa di qualcuno che non si merita di essere amato da lui e io di non poter fare niente!"

"Tu lo rendi felice meglio di chiunque altro, Liam." Disse.

Lo guardai un secondo negli occhi pero poi continuare a riempire la borsa.

"Liam fermati ti prego." Disse Niall mentre mi bloccò il braccio sinistro.

"Niall lasciami stare!" Lo spinsi via con tutta la forza che avessi addosso.

"E lo abbandoni così? Come un cane?"

"Me ne vado a Wolverhampton dalla nonna per un po'. Sono stanco di stare qui. Tornerò per il diploma." Dissi.

"Liam."

"Digli che lo amo con tutto il cuore, Niall."

"Glielo dirò."

Scesi le scale e mi diressi verso la stazione delle corriere. Appena arrivò, saltai subito su per prendere posto. Misi le cuffie, aspettai che il motore si accese e mi appoggiai al finestrino guardando Bradford via via scomparendo dalla mia vista.
Scrissi un messaggio a Niall.

-Prenditi cura del mio bambino.-

Dopo un paio di minuti sentii il telefono vibrare, aveva risposto.

"Mi prenderò cura di lui in salute, starà bene ma tu torna presto. Un fantino senza il suo cavallo non è nessuno." Scrisse.

Il viaggio sarebbe stato lungo perciò decisi di abbandonarmi ad un pisolino fino a quando non sarei arrivato al capolinea della mia vita.

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