Ormai i battiti si rallentarono sempre di più.
"Scusi?" Disse.
Liam mi guardò."N-non ti ricordi di me?" Dissi con le lacrime agli occhi.
"Scusa ma io non so chi sei. Se vuoi posso essere colei che ti offrirà da mangiare! Credo tu abbia sbagliato persona ragazzino." Rispose.
Scappai via più veloce che potei e sentii Liam urlare il mio nome. Corsi fino a quando i polmoni e il cuore me lo permisero. Mi accasciai contro un albero e l'unica cosa che volevo fare era strapparmi il cuore. Un dolore me lo trafiggeva in due e non riuscivo a trovare un rimedio. Volevo solo urlare, piangere, sparire.
Dopo pochi minuti Liam arrivò senza fiato."Vattene Liam!" Urlai.
"No io non ti lascio da solo."
"Ti ho detto di andartene!" Urlai più forte tirandogli pugni nel petto per mandarlo via.
Lui mi strattonò e mi avvolse in un suo abbraccio. Mi mancava il respiro, la vista era annebbiata e non riuscivo a smettere di piangere. Sentivo Liam baciarmi delicatamente i capelli appena sopra l'orecchio e accarezzarmi la schiena."Ehi è tutto ok. Shh." Mi sussurrò.
"Come può non ricordarsi di me. Come può." Dissi piangendo.
"Amore magari non era lei! Forse era una donna che le assomiglia!" Disse.
"No Liam! Cazzo! Era lei! Come potrei non ricordarmi di mia madre." Risposi.
"Non ti avrà riconosciuto Zayn. Quando vi siete separati eri ancora bambino e ora sei maggiorenne! Sei cambiato!" Mi disse.
Io mi limitai a rispondere.
"E poi come fa a riconoscerti con questo cazzo di ciuffo che ti sei fatto?" Disse scherzosamente ed io sorrisi.
"Posso baciarti?" Dissi tra lacrime.
"Devi." Rispose.
Mentre ci baciammo sentii le lacrime bollenti rigarmi il viso. Liam si staccò per poi baciarmi il naso rosso.
"Non piangere Rudolf." Disse.
Il giorno seguente andammo a visitare il centro della città che dava sul lago. Passammo per i vari centri commerciali e poi giungemmo nel centro comunitario di tossicodipendenze. Lo guardai per un attimo. Liam giunse dietro di me mettendomi le sue mani sulle spalle.
"È tutto ok." Mi disse.
"Si." Sorrisi.
Il prof ci lasciò liberi per un'ora e io decisi di fare la pazzia del secolo.
"Io entro." Dissi a Liam.
"Sei sicuro?"
"Si."
"Vengo con te." Rispose.
----------------------------------------"Salve." Dissi alla signora della reception.
"Buongiorno. Dimmi pure."
"Volevo chiedere una cosa. Qui è ospitata una paziente di nome Trisha Malik?" Chiesi.
"Non possiamo dire i nomi dei nostri pazienti mi dispiace."
"Può dirmi se solo è qui?" Insistei.
"No, scusami."
"La prego è mia madre." Dissi.
La signora mi guardò e prese a sfogliare i vari documenti.
"Si è stata trasferita qui da ormai due anni."
"P-posso vederla?" Chiesi dubbioso.
Sentii Liam che mi stritolava la mano dal nervoso."Certo, ehm, dovrebbe essere laggiù. Eccola!" Disse.
"Non so come ringraziarla! Davvero grazie." Dissi e a grandi passi insieme a Liam la raggiungemmo.
"Mi scusi lei è Trisha Malik?" Chiesi.
"Si! Ehi ma tu sei il ragazzino di prima!" Disse.
"Si sono io, e.." Guardai Liam "sono tuo figlio."
Le caddè il bicchiere dalle mani e tutti si voltarono a guardarci. Delle grosse lacrime caddero sul suo candido viso.
"Zayn." Disse
"Mamma." Risposi e ci abbracciammo.
Quel abbraccio, che ormai non sentivo da molti anni, lo sentii di nuovo. Sentii il suo calore, il suo amore e per un attimo dimenticai di essere maggiorenne per ritornare piccolo.
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Le stelle siamo noi.
RomanceZayn è ancora piccolo quando capisce che le ragazze per lui possono solo essere amiche, nulla di più. È difficile per lui vedere la sua vita fatta di felicitá dopo aver perso la sua famiglia ma presto rimpiangerà di pensare a ciò. Sará il ragazzo sb...