Capitolo 27

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Ci alzammo da tavola e io sembravo una donna all'ultimo mese di gravidanza in attesa di partorire 8 gemelli.
Ci sedemmo nel divano, invani del tempo che passava, del fatto che domani mattina mi sarei alzato presto per la scuola.
Mi distesi sulle ginocchia del mio migliore amico e guardai il soffitto tutto il tempo mentre lasciavo che i miei demoni si presentassero a Niall.

"Ni?"

"Si Zay?"

"Sono le due di notte."

Niall alzò il cellulare e vide che erano le 2:47 del mattino.

"Forse è meglio che andiamo a dormire."

Mi alzai lentamente con la schiena a pezzi e mi avviai verso camera mia.
Appena entrai gettai jeans e maglietta contro la scrivania, mi gettai nel letto e affondai il viso nel cuscino.
Dopo pochi secondi il telefono vibrò, lo presi e vidi che era un messaggio da Louis.

Che voleva adesso?

"We Zayn! Risolto con Liam?"

Liam. In quelle ore era passato in secondo piano e non avevo più pensato a ciò che era successo.

"Ehi. No ehm, ho avuto da fare e non ho avuto un attimo di pace oggi. Ci penserò domani, notte."
Sapevo che ora sarebbe corso da Liam a dirgli " il tuo ragazzo si preoccupa di altro invece che di te" perciò evitai emoji e smancerie varie e chiusi il telefono. Fanculo a tutto.

La sveglia suonò, feci una doccia e decisi come vestirmi.
Giacchino in pelle, skinny neri, anfibi neri guanti neri di pelle e ciuffo all'insù.
Scesi in cucina dove vidi Niall pronto per il lavoro.

"Buongiorno." Dissi.

"Gior..ma che ti sei messo sta mattina?" Chiese Niall.

"Mh, nulla di che. Mi sento cattivo oggi percui ho optato per questo outfit."

"Cattivo è tutto ciò che non sei, piccolo Zay."

Piccolo Zay.
Era il modo in cui mia madre mi chiamava prima di addormentarmi.

Tre stelline tutte le sere;
un cestino pieno di pere;
un coniglio che corre sul prato;
un bel fiore appena spuntato;
un bambino che lo raccoglie
col suo gambo e le sue foglie
e che lo porta piano pianino
in un vasetto di vetro turchino.
Notte piccolo Zay.

Quella ninna nanna riaffiorò nella mia mente e un nodo alla gola mi stritolava le corde vocali in attesa di un pianto che riuscii a trattenere.

"C-certo. Ora vado, ciao Ni buon lavoro." Dissi velocizzando il passo e superandolo.

"Buona scuola anche a te!" Disse.

Mi incamminai a testa alta, con i Blink 182 che mi distruggevano i timpani.
Arrivai a scuola e con un cenno di testa salutai Harry tralasciando Louis che di sicuro chissà quante cose avrà detto di me a Liam.
Entrai a scuola e mi diressi da Eleonor.
Eleonor era la ragazza che stravedeva per Louis ma che dopo un paio di mesi aprì quel suo piccolo cervellino e si rese conto che lui era gay fino al midollo.

"Woo Malik come siamo badboy oggi!" Disse El.

"Ciao Calder. Hai da fare?"

"No sto aspettando che la campanella suoni. Perchè?"

"Esci con me per una sigaretta?"

"Certo!"

Uscimmo in fretta e in poco tempo sentii il fumo che abbracciava i miei polmoni. Mi sentivo bene anche se quello non era la sostanza che cercavo.
La campanella suonò e ringraziai il cielo che questa mattina non avrei avuto le stesse ore di Liam. È vero, dovevamo chiarire ma ora era l'ultima persona che volevo vedere.

A pranzo mi sedei vicino a El e una sua amica. Perrie si chiamava, bionda finta con iridi che, wow, contenevano tutto il ghiaccio del Polo Nord. Se non fossi stato gay credo che un pensierino su di lei lo avrei fatto.
Addentai il mio panino e mentre tentai di non soffocare alzai lo sguardo e vidi Liam seduto al tavolo più in fondo da solo.
Mi voltai per non guardarlo ma una voce attirò tutta l'attenzione della mensa.
Hemmings. Maledetto.
Luke faceva parte del quartetto più "figo" della scuola.

"Allora Payne era da tanto che non ti trovavo da solo."

Liam non alzò lo sguardo e io conoscevo fin troppo bene il perchè. Anni prima, molto prima che lo diventasse anche lui, era vittima di bullismo. Quasi tutti i giorni finiva in infermeria con un occhio nero e non volevo succedesse ancora.
Mi alzai lasciando a bocca aperta tutti e quando Hemmings alzò il braccio pronto per colpirlo io lo bloccai.

"Ciao Hemmings."

"Ciao femminuccia. Ora vattene che devo finire il mio lavoro."

"Aspetta. Prima lascia che cominci il mio."

Gli tirai un pugno nello stomaco.

"Questo per ciò che stavi per fare."

Lo tirai su da terra e gliene tirai uno sulla bocca.

"Questo per tutto ciò che gli hai fatto in passato."

Gliene tirai uno più forte sul naso.

"E questo per tutto ciò che hai fatto a me."

Aveva il naso distrutto e il labbro era una sorgente di sangue.
Mi voltai verso alla sua banda.

"E voi è meglio che non vi facciate più vedere in giro." Mi guardarono terrorizzati.
Niall si sbagliava sul fatto che io non ero cattivo. Quando lo ero davvero era meglio starmi alla larga e ora tutta la scuola ne aveva le prove.

Luke a filo di voce rise per poi dire "Complimenti ora il tuo ragazzo ti sposerà."

Gli tirai un calcio dritto in faccia per poi rispondergli con un "certo, sarai invitato al matrimonio."

Liam mi guardò con gli occhi sgranati. Aveva le mani che tremavano e il respiro accelerato.
Gli accarezzai la guancia e all'orecchio gli sussurrai un "scusa ma dovevo." per poi sparire tra la folla.
Non restai a guardare la reazione di Liam. Potrebbe avergli dato fastidio o anche no ma ciò che ora mi importava era che ora fosse al sicuro ed io ero in pace con me stesso.

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