Capitolo 29

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Riuscivo a state bene solo grazie a lui.
Con lui potevo sentire la stessa che sentono i bambini quando scartano il loro regalo a Natale. Quella sensazione che ti aiuta a non crollare mai.

"Amore dobbiamo parlare." dissi.

"Certo. Si ecco.."

"Perchè non mi hai detto di tutte quelle insufficienze? Lo sai che ti avrei aiutato volentieri."

Liam non rispose.
Gli alzai il viso da sotto il mento.

"Ohi dimmi." dissi sorridendo.

"Mi sento una merda." disse, mentre le lacrime caddero sulla maglia.
"Non riesco a concentrarmi. Solo all'idea che.."

"Che?" Chiesi.

"N-nulla."

"Avanti Liam dimmelo!" Dissi.

"Quasi ogni sera mio padre torna a casa ubriaco e quando lo è corre in camera mia, mi cerca e poi mi picchia con violenza come se fossi un cuscino in cui sfogare tutta la propria rabbia."

Restai a bocca aperta.
"Da quanto va avanti questa storia?" Chiesi.

"Da sempre."

"Da ora in poi non avere più paura. Troveremo una soluzione insieme e nel frattempo di proteggerò io." Dissi.

"Grazie." rispose.
Gli sorrisi.

"Perchè ti sei fatto questo ciuffo?" Chiese.

"Sono le cazzate che ti vengono in mente quando hai un irlandese biondo finto tra i piedi." Ridemmo.
Lo guardai fisso negli occhi per infiniti secondi.

"Tu non sai quanto hai reso la mia vita migliore." Disse.

"Ce la stiamo rendendo più bella insieme." Risposi per poi finire a far l'amore come se quello fosse stato l'ultimo tempo di noi.
Come gli ultimi secondi prima di un addio anche se, senza che noi lo sapessimo, avevamo iniziato una storia che non si sarebbe mai conclusa.

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