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"Aia." mi lamento al tocco della mia migliore amica intenda ad annodarmi i capelli in due treccine simmetriche.
"Scusa." mugugna "Però ho quasi fatto."
"Se quando le sciolgo sembro un leone, ti vengo a cercare." la minaccio.
"Ti prometto che non accadrà."
"Signorine."
Ci voltiamo entrambe verso il moro che ha preso posto affianco a noi. Si pettina i capelli bagnati prima di attaccarsi alla borraccia di acqua fresca.
"Aaron glielo dici tu che se non si veste di bianco stasera la faccio fuori?"
Guardo Daffodil prima di roteare gli occhi al cielo e sbuffare.
"Non mi sta bene il bianco." mormoro.
"Cos'è che ti sta male, Cameron?" mi riprende Aaron "Niente, appunto. Ti vestirai di bianco, fine della storia."
"Non è che sei voi mi vedete bella devo vedermi così anch'io."
"Gwenny, lo sei. Hai un bel visino. Puoi permetterti tutto."
Sorrido scuotendo la testa e do una leggera spinta alla spalla del moro che annuisce sorridente. Mi coccolano troppo.
"Mi vestirò di bianco." annuncio.
"Tanto ti ho già preso il vestito." annuncia la ragazza. La guardo confusa.
"Uguale al mio. Lo avresti messo in ogni caso." cinguetta e sorride.
"Suppongo di non avere scelta." ridacchio scuotendo la testa.
"Brava tesoro, così ti voglio. Ora però fuori dalla mia piscina che aziono il robot pulitore e tutti in casa a prepararvi. Tra poco arrivano gli ospiti." il tono agitato della mia migliore amica mi fa sorridere all'istante "Cameron?!?!?!" mi richiama sventolando una mano davanti ai miei occhi chiari "Svegliaaaaa!"
"Okay, okay." alzo le mani in mia difesa ridendo e mi avvio verso la grande villa bianca.

Le feste di Daffodil finiscono sempre allo stesso modo: nessuno se le ricorda mai.
Ogni anni sceglie un tema, l'anno scorso era shuffle, ricordo di aver indossato il tutù di quando facevo ginnastica ritmica anni fa. Quest'anno invece ha optato per la polvere colorata da scaraventarci addosso, per questo gli abiti dovranno essere solo ed esclusivamente bianchi.
"Chiudo tutto o ne lascio qualcuno sbottonato?"
Guardo Jackson stretto nella sua camicia bianca e sorrido. Hanno invitato anche la ragazza della spiaggia che ho scoperto chiamarsi Marissa ed essere in qualche corso con Aaron.
"Jack le basi." lo prendo in giro "Vieni qua."
Aggiusto il colletto lasciando un paio di bottoni sbottonati alla base del collo. Gli passo una mano tra i capelli che profumano di gel rendendoli leggermente meno sistemati e mi allontano di qualche passo per guardarlo meglio.
"Mozzafiato." commento e lui ride imbarazzato. Non ricordo di essermi mai sentita offesa da Jackson. A parte i sandwiches al burro di arachidi di John. Mentre con Aaron e Peter gli insulti e gli epiteti poco simpatici sono dietro l'angolo, Jackson non ha mai mancato di ricordarmi la mia bellezza, la mia intelligenza, la mia bravura. Ha sempre avuto una buona parola. Da quando a 5 anni si è seduto vicino a me nel parco giochi davanti a casa e senza ancora saper parlare bene mi aveva detto io e te abbiamo la stessa voglia sul collo. Mi ricordo quel momento come se fosse ieri.
"Sono agitato." confessa.
"Non esserlo o la pezza di sudore su quella camicia si allargherà a dismisura ancora prima di vederla."
Saetto lo sguardo su Aaron e gli lascio una leggera sberla dietro il collo nudo.
"Sulla camicia di lino non si vede tranquillo." annuisco e gli poggio una mano sulla spalla "Non devi preoccuparti di niente. Sei bellissimo."
"Già come se bastasse questo." mormora.
"Dai vieni qua e allacciami la collana." dico.
Guardo Peter in cerca di conforto e lui sembra leggere attraverso i miei occhi l'esatto contrario.
"Magari non viene." commenta il ragazzo dagli occhi azzurri trattenendo una risata.
"Sei una merda Collins." lo richiamo scuotendo il capo "Sei davvero una merda. Lo sai perché sei single?"
"Lo sai perché sei vergine?" risponde a tono.
Lo guardo indignata e afferro il cuscino più vicino che dopo poco finisce sui suoi capelli appena pettinati.
"Stronzo." mormoro.
"Lo sai che ti amiamo Gwenny, dai." Aaaron porta le mani avanti, non sa che l'ho visto ridere alla frecciatina di Peter.
"Mi sto salvando dagli stronzi come voi." rispondo indicandoli "Tranne Jack. Per Walker darei via la mia Verginità."
"È una dichiarazione?" chiede il ragazzo in questione ridacchiando.
"No, è un modo per dirti che sei bravo, bello, intelligente e stasera farai un figure con Marissa perché verrà e si accorgerà di quanto sei speciale." sorrido e lo abbraccio "Ora smettila di preoccuparti,okay? E non dare retta a loro due. Soprattutto a Collins."
Quest'ultimo mi rivolge uno sguardo divertito prima di afferrare la mia mano e stringermi in un abbraccio veloce a cui cerco di fuggire inutilmente.
"Sei la mia ragazza di chiesa preferita, Cameron." ridacchia vicino al mio orecchio.
Non so se riuscirei a sopravvivere senza la dose giornaliera di cinismo e sfacciataggine di Peter e Daffodil. Sì probabilmente, sì. Sopravviverei benissimo. Però non senza l'istinto protettivo con cui reagiscono quando qualcuno riserva commenti sprezzanti per me. Solo loro possono prendermi in giro perché non ho ancora perso la verginità.
"Dov'è la padrona di casa?" chiedo guardando i miei tre uomini agghindati a festa.
"Credo di sotto a pagare le pizze."
La raggiungo sui tacchi comprati apposta per l'occasione. La casa è bellissima, addobbata di nastri e tulle bianco. Non immagino come sarà dopo aver sparso la polvere colorata ovunque. Dovranno ritinteggiare persino lo sgabuzzino.
"Daf?" richiamo la ragazza per le scale a chiocciola.
"Hey!" la sento esclamare dal salotto.
Raggiungo il posto ed è bellissima. Un lungo abito bianco le fascia il corpo magro creando un contrasto divino con l'incarnato abbronzato. I lunghi capelli scuri sono chiusi una morbida treccia ed una coroncina di fiori impreziosisce la base della testolina che si muove agitata in tutte le direzioni.
È così che mi sta questo vestito?
"Okay bene, mancano solo gli invitati." annuisce convinta prima di ruotare la testa nella mia direzione e osservare il mio outfit.
"Di chi è stata l'idea di mettere lo stesso vestito?" mormora con la bocca spalancata.
"Tua Dallas, le idee di merda sono sempre tue." risponde Aaron al mio posto "Sembrate due spose, oh mio dio."
Guardo la mia migliore amica e ridacchio, è emozionata.
"Okay sei assolutamente bellissima." si porta una mano alla bocca "Sembriamo pronti per un matrimonio, che emozione ragazzi!!!!"
Cinguetta e ci attira in un abbraccio. Incrocio lo sguardo divertito di Aaron e socchiudo gli occhi beandomi del caloroso contatto fisico.
"Mi inviterete ai vostri matrimoni,vero?" mugugna sulla mia spalla.
"Neanche da chiedere Daffodil." risponde per tutti Jackson.
"Ora però basta essere sentimentali, andiamo a fare un bridisi e diamo inizio a quest'estate." annuncio cercando subito una lattina di birra "A noi."
"A noi!" si uniscono all'unisono alzando in alto le bevande. Voglio stare così, con queste persone, con questa sensazione per tutta la vita.

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