trentanove

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Infilo la t-shirt celeste sistemandola sui jeans neri ed esco dalla cucina tornando in salotto. Lancio uno sguardo ad Edward, ha le guance piene d'acqua, sorride appena e alza il pollice nella mia direzione.
"CAMERON!" scatto in direzione di Daffodil "Tu sei un genio."
Sbuffo una risata mentre continuo a guardare il moro. Curva le labbra in un sorriso furbo e mi schiaccia l'occhiolino.
"Questi costumi sono una figata." biascica. È giá ubriaca e anche parecchio.
"Perché tu hai quella celeste?!" mi riprende Peter "La volevo io, si abbina ai miei occhi." mostra il labbruccio ed incrocia le braccia al petto.
"Dio, che bambino." sbuffo e mi sfilo la t-shirt lanciandogliela letteralmente in viso "Però voglio quella verde di Jackson."
"E va bene, ho capito, l'arancione non lo vuole nessuno. Lo prendo io." commenta il ragazzo in questione cedendomi la t-shirt verde che infilo subito "Grazie tesori, vi voglio bene."
"Io no." Peter alza il dito medio steccato nella mia direzione e io ricambio con una pernacchia scomposta. Torno a guardare il moro, un'espressione confusa e difficile da decifrare sul volto.
"Tutto bene?" mormoro prendendo posto sul suo ginocchio.
"Sisi." annuisce. È vestito ancora di nero lui.
"Uhm, sicuro?" aggrotto le fronte e porto una mano sulla sua guancia "Guarda che anche a te vengono le rughe quando pensi."
"Quanto è figa questa t-shirt rosa!" esclama Daf "E guarda questi occhietti disegnati sopra, che artista Gwenny, che artista!"
Rido mentre la guardo saltare sulla schiena di Aaron che con fatica la tira su sotto le risate di Jack e Peter.
"Ti ho vista senza t-shirt, mi hai un po' spiazzato." ammette guardandomi. Schiudo le labbra mentre sollevo le sopracciglia. Ho passato talmente tanto tempo con Jackson, Aaron e Peter che non provo nemmeno più vergogna a cambiarmi di fronte a loro. Forse perché ho passato più tempo in costume che con abiti addosso, e togliermi la t-shirt rivelando un reggiseno è molto simile a rivelare un triangolo di microfibra colorato.
"Ti ha dato fastidio?" domando.
"Mi ha colto di sorpresa, tutto qua." annuisco "Va tutto bene."
"È che sono abituata ad averceli tra i piedi." spiego "Non mi sento a disagio."
"Allora va bene."
Non gli va per niente bene.
"Sei geloso?" ridacchio e allungo una mano ad accarezzare il fianco scoperto dal lobo della t-shirt leggermente alzato "Carino."
"Non sono geloso." mormora "Però sì, sono carino."
"Ti odio quando fai così." ammetto "Ti odio tantissimo."
"Così come?" indugia sul mio viso.
"Lo sai." annuisco e gli stampo un bacio in fronte "Dai, vestiti che tra poco si parte." schiaffeggio leggermente la sua coscia e ridacchio mentre riordino leggermente il salotto e recupero le mie cose. Daffodil mi abbraccia da dietro all'improvviso mentre sono intenta a sistemare velocemente il caschetto di Marissa, t-shirt viola, che sembra non voler restare liscio.
"Hey!" la richiamo "Non collabori con i capelli di Mary."
"Grazie Gwen." mugugna "Ti amo, lo sai?"
"Lo so." ridacchio "Anch'io ti voglio bene, ora Però lasciami finire di farle la piastra."
"Sono i migliori costumi di Halloween che abbiamo mai visto. E poi siamo tutti coordinati. Non è mai successo." sta per mettersi a piangere "È bellissimo Gwen, grazie."
La abbraccio mentre trattengo una risata, il suo alito sa di vodka "Non piangere scema che ti cola il mascara. E poi stasera si festeggia!"
"Shot?!" domanda guardandomi "Come ai vecchi tempi?"
Sospiro mentre mi allunga la fiaschetta di glitter rosa, la porta alla bocca e chiudo gli occhi mentre butto indietro la testa ingerendo il liquido infuocato. Cazzo, quanto è passato dall'ultima sbronza? Rabbrividisco e la guardo imitarmi, scoppiamo a ridere entrambe.
"Valla a riempire." le schiaccio l'occhiolino e mi volto verso Marissa, Jackson le sta passando la piastra. Ridono di gusto. Sfilo il telefono dalla tasca e scatto loro una foto. Mi giro e catturo anche Aaron, Peter e Daffodil intenti a ricaricare la fiaschetta assolutamente sobria della ragazza. Queste saranno le foto che sarà bello riguardare tra qualche mese. Mi volto verso il riccio che fa il suo ingresso con la sua t-shirt gialla ed una forma di cartone appiccicata addosso.
"Non ci credo." boccheggio mentre mi porto una mano allo bocca "Oh cazzo." impreco prima di scoppiare a ridere. Fa una piccola giravolta su sé stesso prima di inchinarsi e sorridermi fiero.

"Pacman?!?! Ma che stronzata, Ed, ti prego." scuoto la testa "Gwen non si vestirà mai da fantasmino colorato per farsi mangiare da te con una t-shirt gialla con una faccina disegnata sopra."
"È il suo giochino preferito, Gwen." annuisce "Lo adorerà."
Mostra il labbruccio mentre prende il mio viso tra le mani "Ti vuoi fidare di me?"
"Ma io mi fido, Ed, solo che Daffodil é davvero pericolosa da deludere." mormoro poggiando le mani sulle sue "Ti sembra di conoscerla ma io la conosco meglio."
"Hai soluzioni migliori?" domanda.
Sospiro pesantemente "No."
"Allora fidati, girasole." mi bacia "Sarà un successo."

"NON È POSSIBILE." Daf urla letteralmente nel mio orecchio "Edward, sto impazzendo!" ride di gusto e lo abbraccia "Lo adoro! Lo adoro! Lo adorooooo!"
"È un'idea della biondina lì davanti." mi guarda furbo "Rendermi ridicolo le piace particolarmente."
"Io la amo quella biondina." esclama ancora prima di fuggire verso la macchina di Aaron. La seguono anche gli altri, io guardo il riccio ancora sotto shock trattenendo una risatina.
"Sono così imbarazzante?" chiede allargando le braccia.
"Sei un angelo, Edward." commento catturando le sue labbra "Sei veramente un angelo."
"Ho solo più creatività di te." annuisce "Devi riconoscermelo."
"Non so come ringraziarti, davvero." lo abbraccio nonostante il cartone renda le cose difficili "Non.." sospiro e lo bacio di nuovo "Grazie."
"Non c'è problema." sorride.
"Quindi ora hai intenzione di mangiarmi?" domando. Aggancia le braccia dietro la mia schiena mentre la curvo leggermente all'indietro.
"Mmm, non lo so. Dipende." si morde le labbra "Ti do 5 secondi di vantaggio."
"Cosa?!" esclamo.
"Tre." mormora "Due."
Mi libero dalla sua presa e scatto in direzione della porta di ingresso "UNO!" lo sento urlare dietro di me. Mi lascio andare ad un urlo liberatorio mentre corro in macchina e rido. Respiro questa libertà e mi piace, mi piace da morire.

Guardo Edward da lontano, appoggiata allo stipite della porta della cucina, parlare con una ragazza travestita da crocerossina, capelli rossi che spuntano da sotto il capellino, lineamenti mozzafiato, gambe chilometriche. Butto giù un sorso di drink insieme ad una buona dose di invidia.
"Guardarlo in cagnesco non aiuta."
"Ah ah." mugugno mentre lascio che Aaron prenda posto al mio fianco "Non sto guardando lui."
"Beh, allora lei." continua "Poi stanno semplicemente parlando."
Giro la testa verso di lui e annuisco "No, hai ragione. Stavo solo pensando in realtà."
"A cosa?" domanda mentre porta la lattina di Coca Cola alla bocca.
"È che secondo me è lui il mio angelo custode." mormoro "Quello dell'ospedale  Lo so che è assurdo, però..." sospiro "È davvero un angelo."
"Dio mio che sdolcinatezza." borbotta mentre mi guarda "Mi viene la nausea, Cameron, che ti è preso?"
"Forse sono solo innamorata?" ridacchio.
Solleva le sopracciglia "Innamorata?!"
Allungo una mano e gli schiaffeggio un braccio "La pianti?!"
Ride e afferra la mia mano per stringerla "Sono sinceramente contento per te, Gwen, te lo meriti." annuisce "E si vede."
"Cosa?" domando.
"Che sei innamorata." strizza l'occhio destro prima di allontanarsi, non faccio nemmeno in tempo a chiedere dove stia andando che due occhi verdi mi si parano davanti.
"Hey tu." bisbiglia "Sono qui per mangiarti."
"L'infermiera non era commestibile?" mi mordo istantaneamente la lingua pentendomi di averlo detto.
Storce il naso "Voleva mangiarmi lei, secondo me."
"Ah sì?"
"Mi ha chiesto se volessi andare via con lei." giocherella con i miei capelli con la mano destra, la sinistra stringe il mio fianco.
Aggancio le mani al suo collo "E tu che le hai detto?"
"Che dovevo mangiare la mia ragazza."
la mia ragazza.
Sento il cuore fare le capriole nel petto e mi mordo l'interno guancia per non sorridere come un'ebete. Sapevo di esserlo. Insomma, stiamo insieme. Però, diavolo, sentir dire dalle sue labbra la mia ragazza.
"Non le hai detto così, spero." ridacchio.
"Sì, ho anche aggiunto sai, siamo vestiti da Pacman." annuisce "L'ho conquistata."
"Credo proprio di sì."
Mi guarda "Cosa devo fare per conquistare te?"
"Che idiota." sbuffo e giocherello con i suoi ricci.
"Uhm, posso farlo." curva le labbra in un ghigno. Sbuffo una risata di arresa e non mi trattengo attirandolo in un bacio.
Questo ragazzo mi creerà tanti problemi. Ne sono consapevole.

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