Emetto un urletto di gioia mentre guardo il fisioterapista muovere per la prima volta il mio braccio dopo il gesso. La pelle secca e sporca è stato un brutto spettacolo per la mia vista ma la sensazione di libertà è impagabile. Poi il
"Dottore, scusi, potrei avere il gesso? No davvero, c'è un'opera d'arte sopra." di Daffodil ha raccolto un gran numero di risate.
"Dalle lastre sembrerebbe tutto nella norma." annuisce "Hai le ossa ancora giovani, va a posto tutto a questa età." spiega mentre riprendo posto sulla sedia a rotelle "Ti darò degli esercizi da fare a letto. Tipo piccoli sollevamenti di pesi minimi, stretching, esercizi di coordinazione." sorride appena "Va bene?"
Annuisco al ragazzo piuttosto giovane davanti a me e alzo il pollice verso Daf e Jack che mi guardano seduti poco distanti.
"Mi ripeti il tuo nome?" mi richiama il biondo davanti a me.
"Gwendoline Cameron." mormoro.
"Bene, Gwendoline. Ci vediamo fra un paio di giorni." sorride, hai i denti bianchissimi e diritti "Ci pensate voi a riportarla in camera?"
"Certo!" esclama Daf scattando in piedi seguita da Jackson. Mi sistema meglio sulla sedia a rotelle e rivolgo un cenno al ragazzo prima di lasciare lo studio.
Compongo velocemente il numero di Aaron e avvio la conferenza aggiungendo anche Peter.
"Ragazzi." annuncio "Ho di nuovo due braccia."
"Brava bimba." pronuncia Aaron. Sorrido. La piccola discussione di qualche ora prima si è già risolta con un non voglio che ti faccia del male psicologico oltre a quello fisico che ti ha già fatto in abbondanza. Una mia risata. Un abbraccio.
"La gamba?" chiede Peter.
"Ancora a metà quella." sbuffo "Però il fisioterapista è carino."
"Siamo a cavallo, allora." risponde e ridacchia.
"Bene, volevo solo annunciarvi la grande notizia." ammetto "Ci vediamo presto belli."
"Mi sento cinque kg in meno." ammetto guardandomi il braccio mentre chiudo la chiamata "Sbaglio o è più piccolo?"
"Sì, Gwenny, la muscolatura si è ritirata." spiega Jackson.
"Quante ne sai.." sbuffo una risata e lo guardo sorridere.
Daffodil si china su di me e mi bacia la guancia "Gwenny Sono così felice che hai tolto il gesso!" mugugna "E non vedo l'ora di organizzare la tua festa di bentornata a casa."
"Daf, prima di festeggiare come si deve ci andrà un anno." scuoto la testa "Con sta gamba, poi."
"Passerà veloce." mi rassicura e bacia di nuovo la mia guancia, sta volta più vicino all'angolo della bocca.
"Daf!" la richiamo ridendo "Basta affetto, mi fai venire la nausea."
"È che ti amo, Cameron, cosa vuoi farci?" ridacchia. Guardo Jackson leggermente confusa prima di scoppiare a ridere anch'io.
Innamorarti di Edward potrebbe causarti più problemi di quelli che pensi.Scoppio a ridere mentre Edward stona l'acuto di una canzone famosissima di Adele mentre gli annodo i capelli due trecce più grandi attaccate alla testa e altre più piccoline per raccogliere i ciuffi sfuggiti. Ha la testa appoggiata sulle mie gambe incrociate, steso per un mezzo busto sul materasso. Lo stavo guardando in controluce quando gli ho chiesto se potessi annodargli i capelli in qualche treccia. Ha riso. Con le fossette ben in vista. E poi mi ha detto di sì.
"L'hai mai sentita live?" mi chiede.
"No, purtroppo no." ammetto "Però sarebbe bellissimo."
"Lei è veramente un fenomeno." sospira e socchiude gli occhi.
"Ti faccio male?" chiedo.
"Assolutamente no." rivolta gli occhi all'indietro cercando i miei.
"Okay." sbuffo una risata. I suoi capelli odorano di dolce, di buono. Tutto di lui ha un odore che respirerei per sempre. Per sempre.
"Ho quasi fatto." lo avverto "Hai intenzione di farli crescere?" domando.
"Uhmm l'idea era quella." mormora "Anche se.."
Schiude la labbra ma rilascia solo uno sbuffo che sa di leggero imbarazzo. Annodo l'ultima ciocca di capelli e lo aiuto a rimettersi seduto "Che dici?"
Si specchia nella fotocamera interna del mio iPhone e scoppia in una sonora risata mentre osserva l'acconciatura curioso.
Lo guardo senza dire una parola perché non credo di aver mai visto un ragazzo più bello di lui. Ai miei occhi è veramente uno spettacolo della natura.
"Wow." bisbiglio "Stai bene anche così."
Ridacchia "Grazie Gwen."
"Dicevi, dei capelli lunghi. Li farai crescere?"
"Sinceramente sono un po'.." sbuffa "Il mio punto debole."
Lo guardo sorpresa "Ma sono stupendi."
Stai zitta, Gwendoline, stai zitta.
"Ti ringrazio." sorride "Però ho sempre avuto dei problemi, tenerli lunghi mi crea disagio."
"No!" esclamo "Stavi bene anche quando li portavi lunghi."
Non dice nulla e abbassa lo sguardo sul pavimento chiaro "Se vuoi non li taglio più nemmeno io." annuisco "Che dici?"
"È diverso." sorride "Però devo dirti grazie per la proposta."
"Prometti che te li fai crescere." allungo l'indice su di lui "Sono capelli, si possono sempre tagliare."
"Non lo so.." mugugna e impugna il cellulare "Avevo una foto con i capelli lunghi dell'anno scorso, tu non ti ricorderai di me, ma te la faccio vedere."
"Certo che mi ricordo." mostro il mignolo e lo avvicino alla sua mano "Promesso?"
Lo guardo mentre abbassa lo sguardo sul cellulare, le labbra socchiuse da cui esce niente se non un piccolo sospiro, gli occhi fermi sullo schermo.
"Edward." lo richiamo, gli occhi verdi ora sono torbidi e pensierosi.
"Uhm sì scusa." chiude il cellulare e lo rinfila nella tasca dei jeans "Non l'ho trovata."
"Che hai visto?" bisbiglio.
"Una vecchia foto." sbuffa una risata "Sembra passata una vita."
Lo guardo, abbozzo un'espressione dispiaciuta ma non dico niente.
"Della tua ex?" bisbiglio. Stai zitta Gwendoline, perché lo fai?!?
"No... Cioè, sì." annuisce schiarendosi la voce "Dovrei anche cancellarla."
Vorrei tantissimo odiarla in questo momento. Per come ha potuto stringerlo e stargli accanto. Ma soprattutto per come ha rubato il suo cuore. I suoi occhi. Le sue labbra. Le sue mani. Ma non riesco, la penso, sarà stata bellissima, è innocente, come posso odiarla?
"Pensi vi rincontrerete mai?" sussurro.
"Non lo so.." sospira "Tu ci credi alle anime gemelle?"
Sento gli occhi riempirsi di lacrime e saetto lo sguardo sul pavimento.
Vorrei dirti che ci credo, Edward, ci credo tantissimo. Però mi trema la voce a dirti di sì. Perché significherebbe che forse nella tua vita non c'è posto per me. Che ci sarà sempre lei. Di cui non so nemmeno il nome. La tua Heather. E mi fa un po' troppo male.
Appoggia la testa affianco alla mia allungando i piedi sul lenzuolo chiaro, lo sento sospirare.
"Io ci credo." bisbiglia "E sono convinto che in un modo o nell'altro uno si ritrovi."
Socchiudo le palpebre beandomi del suo tono pacato e del suo profumo che intasa le mie narici.
"Anche solo per qualche secondo mentre vi incrociate da qualche parte, dieci anni dopo, con due vite completamente stravolte e separate."
Mi mordo il labbro inferiore mentre apro un occhio per guardarlo "E nel guardare l'altro capisci. Che eravate anime gemelle."
Si lascia andare ad un sospiro sonoro "E magari non siete insieme in quel momento. Ma lo sarete. In un altro posto. In un'altra vita. Perché le anime gemelle appartengono ad un luogo in cui sanno nascondersi solo loro." accoccola la testa sulla mia spalla e socchiude gli occhi.
Resto immobile per non so quanto tempo a ripensare a quella foto. Non la dimenticherà mai, probabilmente. E se fosse davvero meglio essere una delle tante piuttosto che nessuna? Se fosse vero che in amore un piccolo amore è meglio di niente? Come ha scritto lui? Trattengo a stento le lacrime e controllo il ragazzo alla mia destra, sembra sonnecchiare. Quando sono più o meno sicura si sia addormentato prendo le cuffiette cercando di non fare un minimo movimento con la spalla cui poggiano i boccoli castani e le infilo nelle orecchie cercando la canzone tra i brani preferiti di Spotify. Heather di Conan Gray.
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never too far
Romance"Non lo so.." sospira "Tu ci credi alle anime gemelle? Io ci credo. E sono convinto che in un modo o nell'altro uno si ritrovi. Anche solo per qualche secondo mentre vi incrociate da qualche parte, dieci anni dopo, con due vite completamente stravol...