dodici

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"Abbiamo una classe di musica?" esclama Daffodil prima di attaccarsi alla bottiglia di rum e buttarne giù un sorso.
"Hey, quella serve per preparare gli Hurricane!" le riprendo cercando di afferrare la bottiglia.
"Tranquilla Gwen, sto solo scaldando il motore." sorride e mi schiaccia un occhiolino poco sobrio.
"Comunque sì, lo abbiamo." continuo. Edward ride poco distante da noi.
"Uh e perché non lo seguo io?" blatera la mora.
"Perché l'unica cosa che sai suonare sono i coperchi, Dallas." mormora Peter con un mezzo sorriso sul volto.
"Divertente." ribatte lei.
"Scrivi anche?" chiede Aaron concentrandosi subito dopo ad infilare un botticino di alcool nell'anguria davanti a noi.
"Uhm." mugugna il riccio "Sì, diciamo." sorride e guarda Marissa "Tutte ancora da pubblicare ovviamente."
"Ne ha una che è un capolavoro." commenta la ragazza "Dai, suona qualcosa!"
"No, Marissa, dai."
"Dai, sì! il capolavoroooo, vogliamo sentire il capolavoro!" Daffodil urla e sale in piedi sulla sedia battendo le mani sul soffitto "Ca-po-la-vo-ro, ca-po-la-vo-ro!"
"Dallas il motore è più che caldo, siediti." rido e le vado incontro. Mi salta in braccio pretendendo che la regga. Per poco schivo il pavimento e precipito sul divano, scoppiando a ridere.
Mi bacia la guancia destra e poi quella sinistra.
"Lo sai che ti adoro Cameron, vero? Lo sai?" mugugna "E che lo farò sempre?"
"Ma eri a stomaco vuoto?" mormoro.
"Lo sai vero Gwenny?" ribatte.
"Sì, lo so tesoro, lo so. Ora però andiamo a sederci e mangia qualcosina." scuoto la testa divertita.
"Allora Eddy Sheeran, questa canzone?" Marissa riprende il moro che, arreso, rilascia una piccola risata prima di alzarsi e sparire per il corridoio, per poi tornare con una chitarra tra le mani.
Siamo a casa di Marissa, i suoi sono fuori città. Non mi chiedo come mai abbia una chitarra ma probabilmente, così come Aaron, Daf, Jack e Peter hanno colonizzato casa mia, così Edward avrà fatto con quella della ragazza.
Osservo lo smalto nero dello strumento luccicare sotto la luce. È ricoperta da incisioni e stickers. Deve essere vissuta.
"Però il capolavoro direi di no." dice "Ehm, vediamo."
Abbozza un paio di accordi accordando leggermente la chitarra, credo acustica.
"Direi qualcosa di allegro?" sorride e abbasso lo sguardo sullo strumento prima di iniziare ad intonare le note di Home di Edward Sharpe & The Magnetic Zeros.
È una delle nostre canzoni del cuore. Gliel'ho dedicata l'anno scorso quando abbiamo festeggiato i 13 anni di amicizia in riva al mare con una birra ed una pizza ed il tramonto davanti agli occhi.
"Adoro questa canzone!" esclama Daf alzandosi e trascinando con sé le mie mani. Mi alzo anch'io e mi muovo a ritmo bisbigliando le parole.

Alabama, Arkansas
I do love my ma and pa
Not that way that I do love you

Guardo la mia migliore amica e le sorrido teneramente, mentre penso al fatto che senza di loro ed Ethan probabilmente non avrei mai scoperto il significato di essere una famiglia, di volersi bene, di tenere l'uno all'altro

Well, holy moley, me oh my
You're the apple of my eye
Girl, I've never loved one like you

Daf mi indica mentre si muove nella gonna di jeans nero e mi abbraccia.

Man, oh man, you're my best friend
I scream it to the nothingness
There ain't nothing that I need

Volto lo sguardo verso Aaron che ci guarda divertito dal divano e mi avvicino afferrandolo per un braccio e facendogli fare una giravolta su se stesso.

Well, hot and heavy, pumpkin pie
Chocolate candy, Jesus Christ
Ain't nothing please me more than you

In un attimo siamo tutti attorno alla voce a tratti angelica, a tratti leggermente roca di Edward. Mi muovo a tempo di musica nonostante sia completamente assorta dal suono che fa la sua voce, mi stupisco di come riesca a cantare con una naturalezza disarmante. Il tono è molto diverso rispetto alla parlantina lenta e trascinata. Cantare sembra sia stato fatto apposta per lui.

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