CAPITOLO 30

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Nella sala comune incontrarono Dyra piuttosto scocciata. «Era ora! Temevamo che veniste giù con letto cigolante compreso.»
Daw sollevò le mani conciliante: «Chiedo scusa, è colpa mia. Ho bisogno di tempo per... organizzare bene le idee.» Le rivolse un sorriso onesto, poi cercò con lo sguardo Warren. «Direttive per me, signor comandante?»

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Warren lanciò uno sguardo duro a Dyra prima di rispondere. «Non sono comandante di un bel nulla. Ma se mi raggiungi nella saletta di stamattina, ti spiegherò nei dettagli come vorremmo portare avanti l'offensiva.»

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Annuì solenne e seguì l'uomo. Una volta soli lo guardò in attesa di istruzioni o, forse, minacce sul suo ipotetico agire non corretto. Del resto era abituato alla diffidenza.

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Non essendo considerato nell'incontro, Lashrael pensò di uscire dalla locanda e riconquistare il contatto con il bosco, ma non aveva fatto i conti con Dyra. «Stai uscendo? Ti faccio compagnia» gli disse prendendolo sotto braccio. Lashrael non fece mistero del suo disappunto. «Oh, andiamo, ci sono un sacco di cose che devi spiegarmi, a cominciare dal fatto che ora ti interessi anche tu ai maschietti!» disse ridendo.

«Da quando in qua ti preoccupi in modo così insistente della mia intimità?» le chiese risentito, mentre uscivano dal locale. «Da quando ti presenti insieme a un personaggio peculiare e che non fa mistero di quello che prova per te,» replicò la donna, serena ma decisa. Il Drow abbassò lo sguardo. «Mi chiedevo solo se sei felice, fratello mio.»

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La chiacchierata con Warren era stata molto più pacata di quanto aveva inizialmente creduto. E, contrariamente alle iniziali missioni a cui aveva partecipato, Warren aveva accettato di utilizzare l'aspetto più bellicoso dei suoi poteri. Niente più ricognizioni o ricerche o identificazioni, Daw entrava a pieno diritto nel braccio armato.

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«In che senso,» chiese Lashrael per prendere tempo. «Oh, andiamo: sono si e no due mesi che siete sempre insieme. Dove vai tu, va lui. In particolare, il Fey'ri tra un po' spiega a tutti com'è che scopa e tu non neghi niente. Però poi viene fuori che ti offendi se lui dichiara di essersi scopato qualcun altro prima di te e tu cambi d'umore,» ritorse Dyra. «È evidente che non si tratti di sola attrazione fisica, non da parte sua almeno, che dichiara di amarti apertamente e ti elogia parlando di te come del fiore con la migliore fragranza che abbia mai colto.»

Sorrise, inutile negare con lei. «D'accordo, sarò chiaro fino in fondo. È iniziato tutto con un incontro casuale, abbiamo scopato, e tanto. E da lì in poi... non lo so che mi è successo, ma non posso farne più a meno.»

Dyra continuava a tenerlo sottobraccio. «E?» chiese.

«E cosa?» replicò il Drow, invertendo il senso di marcia e tornando verso la locanda. «State insieme solo perché vi fate delle scopate da cantarci su una ballata con i fiocchi, o lo ami anche tu?»

«Certo che sei insistente!»commentò Lashrael ridendo. «Ovvio, mi preoccupo delle fanciulle che hai lasciato in asso disperate e che non hanno avuto più notizie da parte tua, quasi che le schifassi. Provi qualcosa per lui?» chiese ancora Dyra.

Il sorriso sorse spontaneo e non lo nascose mentre gli rispondeva: «Sì.»

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Vide Dyra e Lashrael chiacchierare seduti a un tavolo con aria complice. Notò con piacere il sorriso sul viso di Lashrael, malumori passati definitivamente. Andò da loro. «Posso unirmi alla conversazione?» poi alzò un braccio intercettando uno dei camerieri. «Doppia razione di arrosto e patate, grazie!» Aveva saltato pranzo e colazione e ora aveva molto appetito.

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«Una anche per me, e birra chiara,» aggiunse Lashrael, che era anche lui digiuno e, ora che era più rilassato, sembrava tornare tutto alla normalità. «L'incontro è andato bene, immagino,» commentò, rivolto a Daw.

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Sedette accanto al suo compagno. «Direi di sì, Warren è stato molto cortese e diretto, e ha richiesto che io metta in campo anche i miei incantesimi offensivi. Cercherò di usare prevalentemente quelli elementali, ma se sarà necessario spero non vi meraviglierete di veder comparire scheletri che combatteranno al vostro fianco.» Sorrise e resistette alla tentazione di avvicinarsi e baciarlo su una guancia.

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I due ranger si guardarono rassegnati. «Meglio saperlo in anticipo che vedersi scorrazzare accanto scheletri impazziti,» commentò Lashrael passandosi una mano davanti agli occhi. «Ti ha detto qualcosa sulle tempistiche?»

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«Al punto di ritrovo, che non so quale sia, tra due giorni,» rispose. «Beh? Avete anche voi l'aria rilassata, di cosa stavate parlando?»

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Appoggiando il volto tra le mani con i gomiti appoggiati sul tavolo, Dyra lo guardò con sorriso innocente e rispose: «Di api e di fiori»

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«Vedo che è un argomento che ti piace molto, mia cara,» commentò Daw con aria altrettanto innocente. Quando il cameriere portò i piatti iniziò a mangiare con gusto.

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«A chi non piace, mio diletto Fey'ri? E fai bene a mangiare, perché le razioni da viaggio che usiamo noi sono tutt'altro che gustose,» aggiunse con lo stesso sorriso innocente. «A questo riguardo, se avete qualcosa da recuperare prima della partenza, datevi da fare.»

«Le frecce,» rispose Lashrael, «e pozioni per le ferite, ma le ho entrambe a casa.»

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«Abbiamo tempo di tornare, rifocillarci, prendere l'occorrente e lavarci per essere belli e profumati per i nostri amici del Sottosuolo,» commentò. «Per mia fortuna posso stare senza mangiare anche settimane, cosa per altro che odio.»

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«D'accordo, ma stasera non dormiamo qui, o comunque partiamo prima dell'alba. Se ho capito qual è il punto di ritrovo, ci vorrà un po' a raggiungerlo.»

Strange Story - Daw e LashraelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora