CAPITOLO 112

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Daw era stato totalmente assorbito dalle ricerche, pur non avendo trovato ciò che cercava, ma gli mancavano ancora diversi scaffali da ispezionare, purtroppo il tempo era passato velocemente e quando vide arrivare Lashrael, ovviamente ancora in veste di Elfo Alto, chiuse l'ultimo tomo con un sospiro. «Allora? Ti sei annoiato oggi pomeriggio?»
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«No, direi di no,» rispose, rimanendo sul vago. «Possiamo uscire comunque? Non posso trattenermi oltre, se capisci cosa intendo,» disse, prendendo una ciocca dei propri capelli per mostrarla a Daw, sapendo che rimaneva poco tempo alla fine dell'incantesimo.

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«Certo, per oggi credo possa bastare.» Raccolse i fogli che aveva usato per prendere appunti. Si incamminarono verso l'uscita e furono caldamente salutati da Amdir. «Piuttosto cordiale il bibliotecario, non trovi?» Ossevò Daw, a cui non erano sfuggiti i sorrisi diretti a Lashrael.

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«Indubbiamente. Mi ha mostrato la biblioteca e alcuni preziosi libri scritti in lingua elfica,» rispose. «A proposito. Io sono di Waterfall e mi occupo di agricoltura, Jared, ricordatelo.»

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Ridacchiò. «Waterfall e agricoltura, capito.» Poi lo guardò. «Come mai agricoltura?»

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«Non potevo raccontare di essere uno studioso, quindi ho pensato a cosa faccio di solito a casa e mi è venuto in mente l'orto!» Sghignazzò. «Non mi ci vedi come proprietario terriero? Mi ha definito raffinato, la voglia di rispondere che faccio il contadino ce l'ho avuta, ma volevo evitare altre domande sull'argomento.»

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«Uhm.» Daw sorrise, divertito. «Direi che ci sta provando con te, anzi, con Lethonel.»

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«Già, ma ti dirò, non ci sa fare.» Ridacchiò. «Però dimmi, quanto posso insistere sul fatto che tu sei il mio compagno?»

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«Mi hai definito compagno? Che Elfo sfacciato che sei! Comunque ne avrò ancora per qualche giorno, quindi cerca di essere gentile.» Gli diede un buffetto su una guancia.

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«Ma sono stato gentile!» protestò. «Non sono mica stato io a tocchicchiare e a fare domande personali!»

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Alzò un sopracciglio. «Tocchicchiare?» Quello lo divertiva già meno.

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«Sì, tocchicchiare. Per fortuna alla fine ha capito che me ne volevo stare per i fatti miei. Comunque è invadente, peggio di certi umani.»

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«Andiamo a cena a mangiare qualcosa di buono, anzi, qualcosa di raffinato?» Sghignazzò. «Che ne dici?»

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«Va bene. Pesce?»

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Trovarono una locanda sulla strada che costeggiava il lungo mare. Erano presenti altri elfi, oltre Lashrael, ma l'oste e i camerieri erano tutti umani. Mangiarono aringhe affumicate e cernia ripiena sotto sale, bevvero un vino leggero e aspro e alla fine fecero ritorno verso la loro camera. «E se adesso ti prendessi per mano?» domandò, ormai il sole era del tutto calato a occidente e la città si stava illuminando con piccole lanterne appese alle mura delle abitazioni.

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«Perché no? Abbiamo forse qualcosa da nascondere?» disse ammiccando.

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Strange Story - Daw e LashraelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora