CAPITOLO 70

129 16 9
                                    

Riuscì a preparare una sorta di torta salata, usando quasi tutto ciò che aveva a disposizione, facendo comunque attenzione agli abbinamenti. Doveva tenersi occupato, forse sarebbe riuscito a riflettere meglio. I ricordi di Daw stavano venendo a galla in modo sconclusionato. Ma più che si sforzava di cercare il suo volto, più che non lo trovava, più che aumentava il mal di testa. Doveva concedersi più tempo, forse .

*
Annusò l'aria. «Sembra delizioso! Dammi il tempo di lavarmi e sarò da te.» Avvicinarsi, baciarlo sulla guancia, uno schiaffetto scherzoso su una natica, un tempo avrebbe fatto tutto quello, invece non fece nulla e andò nella sala da bagno.
*
Quando Daw tornò da lui, l'odore di lavanda e miele gli stuzzicò le narici. Ma non era stato il consueto profumo di quell'abbinamento ad averlo colpito. Era quello specifico effetto che avvertiva in quel momento. Era forse quel sapone sulla pelle del Fey'ri? Gli mancò l'aria. «Sei solito usare quel sapone?» domandò cauto.
*
«Sì, ha un buon odore,» rispose, cominciando a mettere piatti e posate sul tavolo. Poi lo guardò. «Ti dà fastidio forse? Preferisci che mi lavi di nuovo togliendolo?»
*
Si bloccò. «No. No, è che... Mi ricordo l'odore sulla tua pelle,» rispose. Dove erano i suoi ricordi, quelli veri? Quella situazione era devastante!
*
Lo vide nervoso. «Lashrael? Va bene, questo è positivo, non credi?» Smise di sistemare la tavola e gli si avvicinò. «Lasciami fare, per favore.» Lentamente lo prese tra le braccia, il volto di Lashrael vicino al suo collo dove la fragranza si sentiva meglio. «Rilassati un attimo, non pensare a ciò che sta accadendo, a ciò che ricordi o meno, solo chiudi gli occhi, magari, e respira con calma.» Gli parlò con voce dolce, accarezzandogli delicatamente i capelli e abbracciandolo, ma senza stringerlo troppo.
*
Non si oppose, ma avvertiva quelle sensazioni come una violenza. Avvicinò il naso al collo di Daw. L'odore era estremamente familiare. Alzò una mano tremante e sfiorò appena il volto del Fey'ri.
*
Chiuse gli occhi e si lasciò toccare. Per gli Dei, quanto gli mancava! Con lentezza e sforzo lo lasciò andare, restandogli però vicino. Inspirò a fondo. «Posso baciarti di nuovo?»
*
Annuì a malapena, deglutendo.
*
Forse avrebbe dovuto chiedere conferma, ma non lo fece, gli fece scivolare una mano sulla guancia, passandogli il pollice vicino allo zigomo. «Sei così bello,» mormorò, prima di curvarsi e baciarlo. Fu un bacio dolce e intenso al tempo stesso, dal sapore un po' malinconico, quando si separò gli fece scorrere un dito sulla lunghezza del naso e sorrise triste. «Su, ora mangiamo.»
*
Lashrael non aveva fame. Prese giusto una minima porzione ma la lasciò quasi tutta nel piatto.
*
Non disse nulla riguardo al fatto che praticamente non aveva mangiato, ripose però ben coperto ciò che avanzava. «Lo metto qui, magari più tardi ti riprenderà appetito. Vuoi restare un po' da solo?» chiese, incerto. «Una passeggiata nel bosco può essere una buona idea, i tuoi famigli saranno irrequieti, magari stare in loro compagnia può farti bene,» propose.
*
Si guardò le mani, nervoso. Fece due respiri, poi si fece coraggio. «Preferirei farla con te,» mormorò.
*
Non riuscì a nascondere il sorriso. «Va bene, perfetto, fammi mettere gli stivali e...» Si bloccò mentre stava per entrare in camera dove c'erano i bauli dei vestiti. «Non chiamare la vipera, però, con gli anni è diventata persino più insofferente e io... mi fa un po' senso, ecco.»
*
Sorrise. «Non chiamerò i famigli se ci sei tu. Trasmetterei loro il mio malessere e non è il caso.»
*
Uscirono, con mantelli leggeri perché l'aria era fresca ma ancora piacevole. Il bosco era dorato e rosso e bruno, e pieno di profumi densi. «Sono sempre stato una creatura di città, ma da quando sono qui ammetto di aver iniziato ad apprezzare molto la natura. Scorgo particolari che prima mi sarebbero sfuggiti,» disse, mentre camminavano. Il sentiero era piccolo e poco trafficato, ma agevole, faceva parte di uno dei percorsi che preferivano, sbucava su una piccola radura di roverelle, dove si trovava anche un grosso favo di api da cui, ogni tanto, prendevano del miele.
*
«Ci siamo mai amati in mezzo al bosco?» gli chiese, seguendo il proprio corso di pensiero senza prestare la dovuta attenzione a quello che aveva detto Daw.
*
Sorrise. «Sì, innumerevoli volte.»
Aveva protestato, in passato, il terreno scomodo, il sasso sotto il sedere, gli insetti. Ma Lashrael invece amava fare l'amore circondato dai colori, i profumi e i suoni del bosco, anche se di solito preferiva farlo sulle rive del lago. E comunque, vista la frequenza con cui si amavano, era difficile trovare un luogo che non li avesse visti nudi e avvinghiati, ridacchiò al pensiero, ma si guardò bene dal dirlo ad alta voce.
*
«Quindi, se ti chiedessi di baciarmi qui, lo faresti?»
*
«Ti bacerò in qualunque posto e in qualunque momento tu me lo chiederai,» rispose e alla fine gli prese la mano, stringendola e fermandosi. «Me lo stai chiedendo?»
*
Sorrise. «Sto cercando il modo di chiedertelo senza fare la domanda diretta,» rispose, poi sospirò. «Credo però che io debba essere sincero fino in fondo, e forse non ti piacerà.»
*
Il Fey'ri fece un profondo respiro. «Parla liberamente, ci sono molte cose che non mi piacciono, ma questo non significa che mi tirerò indietro.»
*

Strange Story - Daw e LashraelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora