Era passato un mese dall'ultima volta che aveva visto le sue vecchie migliori amiche. Un mese nel quale aveva ricevuto parecchie chiamate da Ally e da numeri sconosciuti a cui non aveva mai risposto. Era un mese che viveva con lei Dusty; aveva chiamato così il suo gatto dopo averlo trovato pieno di polvere. Un mese che la foto che aveva trovato nella sua vecchia casa era nel cassetto del suo armadio.
Nonostante le chiamate, sembrava che tutto fosse tornato alla normalità. Continuava a comportarsi allo stesso modo con André, si concentrava sulla sua clinica e non aveva più pianto. L'unica cosa diversa era che ora i suoi più bei sorrisi li riceveva il suo gatto. Sembrava una scena triste ma Dusty aveva riempito un tantino la sua vita provocando meno silenzi in quella casa.
Due settimane dopo aver lasciato al ristorante le sue vecchie migliori amiche, André le aveva proposto di tornare a una mostra di Lauren, o meglio M.J, come la chiamava lui. Camila ovviamente aveva rifiutato. Lui aveva lasciato perdere ma sapeva che c'era qualcosa di diverso in lei. Lo capì appena aveva nominato l'artista.
Le temperature estive si facevano presenti sempre di più in pieno maggio dove se non ricordava male, Normani compiva gli anni. Quel giorno indossava una maglietta bianca a maniche corte che le esponeva l'addome e dei Jeans scuri attillati a vita alta, mentre sulla spalla destra teneva la borsa nera abbinata alle scritte sulla sua maglietta.
Non ci mise molto ad arrivare alla clinica e diede il buongiorno ai pazienti che la aspettavano; dopodiché si avvicinò alla reception per prendere le cartelle come ogni mattina.
-Buongiorno, Bianca - salutò col suo solito tono neutro.
-Buongiorno, Camila - la salutò lei in risposta girandosi con la sedia per prendere le cartelle impilate e darle a Camila.
-Grazie - aggiunse la mora prendendole per poi andare nella sua stanza.
-Camila, un'ultima cosa - la fermò Bianca facendola retrocedere per tornare da lei.
-C'è qualche problema? - chiese aggrottando la fronte.
-Oh, no - negò rapidamente. -È solo che è arrivata una lettera a nome tuo, te l'ho lasciata sulla scrivania - la informò.
-Grazie - disse di nuovo senza aggiungere altro, camminando adesso più veloce verso la sua stanza.
Appena entrò chiuse la porta sapendo che André sarebbe potuto entrare in qualunque momento. Si avvicinò alla sua scrivania tenendo le cartelle e le posò su di essa per prendere la busta bianca a suo nome. Non aveva il mittente quindi non credeva che fosse qualche azienda relazionata alla clinica. Era un gesto troppo antico.
Sospirando, lasciò la lettera sulla scrivania e si avvicinò all'appendino nero per mettersi il camice bianco subito dopo. Dopodiché tornò a guardare la lettera bianca e si sedette sulla sedia. Senza perdere altro tempo usò una forbice che prese dal suo portapenne grigio e aprì la lettera dai lati.
Appena tirò fuori il contenuto si sentì un'ingenua per non aver pensato al'unica persona che poteva sapere il suo nome completo e che lavorava in quella clinica. Era lo stesso biglietto che le aveva dato André due settimane prima per la mostra di Lauren, solo che questo conteneva una nota in aggiunta.
"Saresti dovuta tornare, - Ally"
Appena lesse quella breve frase, Camila ne rimase un po' perplessa. Perché Ally voleva che tornasse alla mostra di Lauren? Con che proposito? Senza dare importanza al messaggio della bionda, mise via il foglietto nella busta e quest'ultima la mise nel cassetto della sua scrivania. Si era promessa di dimenticarsi di quella situazione e ci sarebbe riuscita, o almeno ci avrebbe provato come stava facendo in quell'ultimo mese.
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Cenizas || Camren || Traduzione ITA [IN REVISIONE]
FanficImmagina per un momento che la persona che ti ha segnato così tanto in passato torni dicendoti tutto ciò che non ti ha mai detto stando con te, che è cambiata e che stavolta sarà tutto diverso. Cosa faresti? Traduzione Italiana della fanfiction "Cen...