Non poteva essere vero, ma lo era. Doveva essere uno stupido scherzo perché avrebbe solo significato che Lauren stava ridendo di lei. A cosa stava giocando? Ogni opera era uguale a quella delle mani insieme. Erano sagome senza volti che rappresentavano una scena. Erano momenti che avevano vissuto insieme. Diavolo, è come se avesse disegnato uno specchio su cui era scritto qualcosa di inintelligibile.
André, che si era allontanato dalla bruna per osservare attentamente ogni opera, non si era accorto di cosa avessero causato alla sua partner. Così Camila, approfittando del fatto che nessuno le stava prestando attenzione, anche se non ne era certa, cercò i servizi, e quando li trovò si chiuse in una cabina. In tutto quel tempo chiusa in bagno, aveva pensato che avrebbe potuto sfruttare la sua macchina fotografica cercando di non pensare a cosa decorava le pareti della galleria.
Camila sapeva che se se ne fosse andata senza dare spiegazioni a nessuno, tanto meno alla mora, sarebbe stato troppo sospettoso da parte sua, e non voleva far credere a nessuno che vedere i suoi ricordi dopo sette anni le causasse tanto dolore. E tanto meno che li avesse riconosciuti.
Posizionando l'occhio destro sul mirino della sua macchina fotografica, iniziò a cercare di ignorare ogni sensazione fuori luogo e vagò tra la folla, fermandosi a una ragazza che le dava le spalle senza compagnia intorno a lei. Non le ci volle molto a premere il grilletto.
Fece lo stesso altre due volte, finché l'obiettivo della sua macchina fotografica non trovò un modello migliore, in particolare uno con gli occhi verdi. Lauren parlava in modo così naturale mentre teneva un bicchiere di champagne in una delle sue mani che la faceva sembrare ancora più bella. Clic. All'improvviso si mise a ridere per qualcosa che le aveva detto il signore con cui stava parlando. Clic. E poi passò la mano dell'anello tra i suoi capelli corti, aggiustandoli. Clic.
- "Camila Little Discretion Cabello" le sussurrò una voce all'orecchio, facendola sobbalzare un po' per la paura. "Cosa staresti facendo, sorellina?" ha chiesto.
- "Uso la macchina fotografica" ha risposto alzando le spalle, mentre guardava il vestito nero che indossava stretto intorno al suo corpo.
- "Capisco" rise Sofia. "Cosa ne pensi della nuova collezione?"
Eccola. La domanda che sapeva che prima o poi qualcuno le avrebbe fatto, e doveva essere proprio la sua sorellina. La stessa che dubitava dei suoi sentimenti, la stessa che giorni prima aveva confessato quello che Lauren aveva fatto per lei.
- "Penso che mi abbia riso in faccia" pensò. "È abbastanza bella, sappiamo entrambe che il suo talento non è fiorito adesso" ha risposto con un'alzata di spalle.
- "Non ti sembra familiare?" Chiese Sofia, alzando un sopracciglio.
- "Figlia di puttana" la insultò interiormente. "Non proprio, dovrei?" ha mentito, senza staccare gli occhi dalla sorella.
- "Potrebbe essere" rise lei stessa. "Oh guarda, Lauren è sola, le farò i complimenti, vuoi unirti a me?"
- "Devo cercare André" rispose secca, allontanandosi da lei.
Mentre si appoggiava a una colonna, guardò sua sorella abbracciare forte Lauren e viceversa. Sembravano andare abbastanza d'accordo, e questo la infastidiva davvero. Voleva essere Sofia in quel momento, voleva che quella con gli occhi verdi la abbracciasse con tanta intensità, voleva essere la ragione del suo perfetto sorriso bianco.
Ignorando la scena è andata alla cabina armadio, e ha lasciato lì la sua macchina fotografica. Fu allora che si ricordò di essersi allontanata dalla sorella per cercare il bruno. Che ha scoperto, con sua sorpresa, parlare con Ally, Normani e Dinah.
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Cenizas || Camren || Traduzione ITA [IN REVISIONE]
FanficImmagina per un momento che la persona che ti ha segnato così tanto in passato torni dicendoti tutto ciò che non ti ha mai detto stando con te, che è cambiata e che stavolta sarà tutto diverso. Cosa faresti? Traduzione Italiana della fanfiction "Cen...