Capitolo 1

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Chloe

Un'altra giornata calda e umida sta per finire. Qui in estate, soprattutto nelle ultime settimane di luglio e le prime di Agosto, il caldo/umido sa essere davvero pesante. Per fortuna in casa abbiamo dei condizionatori altrimenti saremmo stati davvero sfortunati. Adesso siamo alla metà di agosto e tra due settimane sarà settembre. A regola, per quello che ho letto su Internet, il clima dovrebbe un po' migliorare e diventare meno pesante rispetto a queste giornate ma credo di scoprirlo solo quando arriverà settembre.
I miei genitori adesso sono usciti.
Di tanto in tanto in questi due mesi si prendevano una serata per loro, solitamente una volta settimana, e andavano in giro.
Molto spesso rimanevano fuori a dormire e credo che abbiamo capito un po' tutti per fare cosa, ma sono contenta che almeno loro si possono svagare. In questa settimana sono già usciti una volta, ovviamente sempre di sera, ma non capisco proprio perché stasera hanno insistito così tanto affinché io accettassi il fatto di lasciarli uscire in santa pace.
Non fraintendetemi, non li voglio sempre appresso a me, ma non capisco perché siano dovuti uscire così da un momento all'altro.
Fino a due giorni fa mia madre aveva programmato tutta la settimana e stasera dovevamo vederci un film sul divano tutti e tre assieme, ma ieri mattina per non so quale motivo si è alzata e ha detto che stasera sarebbe dovuta uscire di nuovo con papà e che sarebbe rimasta a dormire fuori.
La prima cosa spontanea che mi è venuta da fare è stata chiedergli il perché ma, come sempre, ha fatto tutto un discorso ampio senza dirmi la motivazione vera e propria.
Cambiando argomento, domani ho un'altra ecografia con il dottor Gray.
Quattro settimane fa ho avuto il primo incontro con lui e subito si è esposto una persona molto serena, tranquilla e a cui gli si può dire di tutto.
Diciamo che in parte è stato anche uno psicologo personale, mi sono sfogata con lui riguardo Dylan e tutte le problematiche che sta avendo la nostra relazione. Lui mi ha ascoltata, mi ha dato molti consigli e mi ha detto di trovare la pazienza necessaria.
Non vedo l'ora di tornare da lui e sapere il sesso del bambino. Ormai è già una settimana che aspetto con ansia questo momento, non solo per sapere il sesso di mio figlio ma anche per vedere Dylan, pensavo che niente potesse rovinare questo momento ma come sempre mi sbagliavo. Tre giorni fa Dylan mi ha chiamato e mi ha confessato che non potrà nemmeno venire a quest'ecografia. Era davvero dispiaciuto perché voleva sapere in diretta il sesso di nostro figlio, ma non può perché ha da fare varie cose laggiù a Parigi.
Ormai non mi stupisco più di niente, non è la prima volta che mette la famiglia al secondo posto, perciò è inutile che continuo a sperare in un suo cambiamento quando so per certo che riceverò solo questa indifferenza da parte sua. Da una parte mi dispiace per me, mi dispiace che non mi metta al primo posto ma il vero danno lo sta causando a nostro figlio.
Prima che nasca dovrò parlargli davvero molto bene, se non se la sente di fare il padre questo non è un problema mio, però voglio che sia sincero con me. Anzi lo esigo.
Non ho intenzione di far crescere mio figlio con l'assenza del padre, so che andrà a finire così perché non lo potrà vedere per vari mesi ma voglio che rinunci a qualcosa anche lui.
Io lo sto facendo e lo farei sempre purché sia per mio figlio, ma voglio che lo faccia anche lui perché il figlio è di entrambi, non solo mio.
Proprio in quel momento bussano alla porta e quando apro trovo un signore con in mano delle rose.
<<Salve, lei è la signora Walker?>> chiede lui.
Mi ci devo ancora abituare a questo nome visto che in realtà sono solamente la compagna e non la moglie, ma è davvero piacevole sentirsi chiamare così. Nonostante ho detto più volte alle ragazze, Katie e Steffy, di non chiamarmi in questo modo; loro hanno continuato ed è per questo che ormai devo arrendermi e abituarmi all'idea di essere la signora Walker.
<<Sì sono io>> dico con un sorriso stampato in faccia. Che figura di merda, mi sono accorta solo ora di essere in pigiama!.
<<Le ho portato queste>> dice porgendomi il mazzo di rose.
<<Ah, va bene grazie. Ehm posso sapere da chi sono state mandate?>> chiedo.
<<Non lo so signora, ma c'è un bigliettino rosso proprio nel mezzo delle rose, forse lì ci sarà scritto chi è il mittente>> afferma lui.
<<Va bene grazie, devo pagare qualcosa?>> chiedo io subito dopo.
<<No no, non si preoccupi, è già tutto pagato. Arrivederci e buona serata>> risponde lui educatamente.
<<Arrivederci>> ripeto io e chiudo la porta. 
Subito vado in cucina e le inserisco dentro un vaso. Prima ancora di farlo lo riempio d'acqua e quando l'ho posizionato in mezzo al tavolino, afferro il bigliettino e leggo cosa c'è scritto.
Per la donna che più amo al mondo.
-Dylan
Non ci posso credere, è stato lui!
Sento bussare di nuovo alla porta e a quel punto vado ad aprire.
E chi sarà a quest'ora?
Quando la apro rimango completamente a bocca aperta.
<<E tu cosa ci fai qui?>> chiedo sgranando gli occhi.
<<Che sono una persona orribile lo so, ma fino a un certo punto. Un errore posso commetterlo una volta, ma come ti ho promesso mesi e mesi fa non avrei mai più ricommesso lo stesso errore una seconda volta volta.
E poi comunque lo sai benissimo che volevo sapere il sesso di nostra figlia in diretta>> dice Dylan entrando in casa.
Chiudo la porta alle mie spalle e subito si fionda su di me.
Mi blocca i polsi sopra la testa e mi spinge al muro. Mi bacia con foga e con la mano libera mi tira a se.
<<Dylan attento... C'è la pancia>> lo avverto.
In queste settimane è davvero cresciuta, infatti sto usando solo felpe per uscire, tranne ovviamente per andare a lavoro.
La scorsa settimana sono dovuta andare a comprare delle maglie nuove per me e dei pigiama più grandi.
<<Scusa, ma mi sei mancata davvero tanto>> confessa. La gioia sul mio viso inizia a notarsi e credo che se ne sia accorto pure lui perché poco dopo sorride.
<<Puoi lasciare la roba qui se vuoi>> dico indicando il suo zainetto.
<<È passato troppo tempo, due mesi cazzo e tu sei sempre più bella>> fa ricadere quest'ultimo per terra e con entrambe le mani mi afferra il viso.
<<Non ci siamo più visti e mi sei mancata davvero tanto Chloe>> aggiunge posando la sua fronte sopra la mia.
<<Anche tu>> confesso e poi ride.
<<Ho detto io a tua madre di lasciarci soli stasera, sono qui solo per una notte, domani sera ho già il volo per Parigi>> ammette lui e il mio sorrido si spegne.
<<Sul serio?>> chiedo sperando che mi dica che sia solo uno scherzo.
<<Si>> risponde.
Sospiro e cerco di coprire la delusione che mi porto appresso in questo momento.
<<So a cosa stai pensando, ma adesso non pensarci più, ok? Stasera sei mia>> sussurra così piano queste parole che mi sporgo in avanti per sentirlo.
<<Ti voglio>> dice in un sussurro.
<<Andiamo al piano di sopra>> opto io.

Nothing more 4 || strade opposte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora