Capitolo 10

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Chloe

<<Pronto?>> risponde lui.
<<Dylan finalmente, ma che fine avevi fatto? Avevi promesso che mi avresti chiamata non appena saresti atterrato. Che è successo? Perché non l'hai fatto?>> chiedo preoccupata.
So che odia quando le persone lo assillano e ancora di più quelle che lo riempiono di domande, ma credo che dopo più di sette ore mi debba dare una risposta.
<<Scusami hai ragione è che... Mia madre questa mattina ha avuto un incidente e puoi immaginare come sono stato>> risponde lui.
<<Co-Cosa..?>> balbetto.
<<Già>> conferma lui.
<<Ma adesso come sta?>> mi affretto a chiedere.
<<Sta bene, ha solo una piccola cicatrice in testa e un taglio sul labbro inferiore. Gli hanno dato un'antibiotico da prendere per tre sere per evitare l'infezione, poi per il resto è un po' scossa ma sta bene. Per fortuna andava piano>> spiega lui.
<<In che senso andava piano?>> domando.
<<I freni non gli andavano più, non ne ho ancora parlato con Mathias ma sono più che sicuro che sia stato un sabotaggio. Una cosa fatta apposta, già pianificata chissà da quanto tempo>> aggiunge lui e lì il mio cuore si ferma.
<<Ma perché dici questo? C'è qualcuno che vi perseguita? Che sta succedendo laggiù? Non mi hai forse detto tutto Dylan...>> inizio a dire ma lui mi blocca.
<<No no, non preoccuparti non è successo niente di ciò che pensi. La questione del sabotaggio è una cosa che penso io, non è nulla di confermato. Stiamo bene qui e non siamo in pericolo>> si affretta a dire dopo le mie parole.
<<Bene, menomale>> confesso.
<<Come stanno andando le cose a lavoro?>> chiede lui cambiando discorso.
<<Guarda non me ne parlare, non puoi capire che cosa è successo questa mattina>> rispondo.
<<Che è successo?>> chiede.
<<Nancy lavorerà per Richard>> spiego.
<<Nancy? Quella del college?>>.
<<Si>>.
<<E la cosa più divertente è che mi ha detto che sei stato tu ad offrirgli questo lavoro, non Richard>> aggiungo.
<<Che cosa?! Ma no non è vero! Prima ancora della mia partenza la vidi nel bar di Belen, io ovviamente la ignorerai e andai a prendermi qualcosa da bere ma poi fu lei a venire da me. Non fraintendere la situazione, non chiacchierammo come due amici. Mi chiese solamente di dargli il numero di Richard e così feci, ovviamente non quello privato ma quello della sua azienda>> spiega frettolosamente.
<<È proprio una bugiarda!>> ringhio io.
<<Dal tuo tono di voce e da come ne parli non mi sembra andato bene questo primo incontro tra voi due>> dice divertito dall'altro campo del telefono.
<<Per niente, è proprio una persona odiosa>> replico io.
<<Raccontami su... Che cosa ti ha detto poi?>> domanda lui curioso.
<<Be' vediamo da dove posso incominciare... Innanzitutto mi squadrava in continuazione e faceva dei discorsi strani come se ce l'avesse con me, per di più mi ha chiesto se Richard era single e infine mi ha chiesto di te. A quel punto Dylan non c'ho visto più e sono scattata>> dichiaro.
<<Che hai fatto?>> chiede in tono divertito.
<<Gli ho detto che deve stare lontana da te o sennò finirà male>> annuncio sincera.
Non ho problemi a confessare quel che ho fatto, non mi pento di ciò che ho detto e lo rifarei un migliaio di volte pur di far capire a quella gallina che Dylan è solo mio, solo e soltanto mio.
Non sono mai stata così possessiva, non fa per me la possessività, ma se si tratta di Dylan Walker farò diventare questa parola un mio aggettivo.
Lui scoppia a ridere e poi dice: <<Sul serio?>>.
<<Si>>.
<<Oddio Chloe, ma perché non ci sono mai quando succedono queste cose?>> dice continuando a ridere.
<<Credimi non ti sei perso niente, per adesso>> preciso.
<<Per adesso?>> chiede.
<<Si, per adesso>> ripeto.
<<E perché per adesso?>>.
<<Perché prima di andarsene, dopo aver sentito le mie parole ovviamente, mi ha detto che tu sei tutto mio e alla fine; prima ancora di scendere del tutto le scale, ha precisato che solo per adesso lo sei. Io non so qual è il suo piano Dylan ma non ce la farà a portarmi via da te ne contrario>> dico seria.
<<Gelosa piccola?>> dice in tono divertito.
<<Possessiva direi>> ribatto.
<<Fregatene di ciò che ti dicono gli altri, lo sappiamo noi che cosa siamo quando stiamo insieme>> mi consiglia lui.
<<E che cosa siamo quando siamo insieme>> domando esitante.
<<Direi che siamo un mix di emozioni. L'uno è attratto dall'altra come due calamite, ogni volta che ci separiamo alla fine ci ritroviamo sempre perché è questo il nostro destino. Inoltre, non puoi negare il fatto che la nostra relazione è basata molto sul piacere>> dice in tono caldo.
Improvvisamente sento una fitta nella parte sensibile e subito chiudo le gambe per cercare sollievo.
<<Hai ragione>> confesso.
<<Dylan scendi un attimo, ho bisogno di parlarti>> sento dire in sottofondo dall'altra parte del telefono.
Non è la voce di Mathias, sembra la voce di Erick. Erick a Parigi? No, è impossibile. 
<<Arrivo>> lo informa il mio ragazzo e poi sento chiudersi una porta.
<<Chloe devo andare, ci sentiamo stasera ok???>> afferma lui.
<<Ok>> sorrido e poi lo saluto.
Stacca la chiamata ed io rimango per quasi un'ora a fissare il soffitto. Non ho la conferma che quell'uomo sia Erick, ma non mi sembrava la voce di Mathias. Stasera quando ci risentiremo glielo chiederò. Non penso sia lui, credo che sia a Los Angeles con la moglie, ma ora che ci penso quando ancora vivevo laggiù non l'ho più visto dopo la laurea.
Che sia andato a Parigi e non l'abbia detto a nessuno? Ci sta come cosa, ma l'unica domanda che mi pongo è: perché?
Forse mi starò sbagliando e saranno solo delle mie paranoie, ma non credo che a Dylan gli dia fastidio se domanderò.

Nothing more 4 || strade opposte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora