Capitolo 8

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Chloe

All'incirca dopo due ore finisco il mio incarico e quando chiudo il computer mi appoggio alla spalliera della mia sedia d'ufficio.
Non sento più le dita ma soprattutto mi bruciano gli occhi.
<<Guarda un po' chi si rivede, ciao Chloe>> cinguetta una voce riconoscibile.
Alzo la testa verso la persona che mi sta salutando e quando mi accorgo chi è sgrano gli occhi.
<<Nancy e tu che ci fai qui?>> chiedo confusa.
<<Sorpresa!! Da oggi in poi lavorerò qui, quindi mi sa che passeremo molto tempo insieme>> ridacchia alla fine.
Che cos'ha da ridere?  
Io non ci vedo niente di divertente, anzi mi preoccupa questa situazione.
Come ha fatto a sapere che lavoravo qui?
<<Ma non eri solo al primo anno di liceo??>> chiedo ancora più confusa.
<<Hai detto bene lo ero, ho smesso gli studi e ho deciso di non laurearmi. Preferisco trovarmi subito il lavoro e siccome sono un'amica di Dylan, è stato così gentile da aiutarmi a trovare questo lavoro. So che forse non è il massimo, ma per il momento mi accontento così. C'è gente messa peggio di me, che non ha nemmeno un soldo con cui campare e poi comunque sono sicura che prima o poi avrò la mia rivincita>> afferma lei.
Mi guarda con in cagnesco, come se fosse colpa mia in un certo senso ma la cosa che mi insospettisce ancora di più è sapere perché Dylan gli ha detto di venire a lavorare qui.   
Non me l'aveva mai detto che l'avrebbe aiutata né tantomeno che avesse parlato con lei.
Non voglio essere fraintesa: non mi da fastidio, ma mi chiedo perché non me l'abbia detto. Dylan ha promesso di non mentirmi più e gli sto credendo, so che non è una vera e propria motivazione per arrabbiarmi con lui però comunque mi farebbe piacere sapere anche queste cose.
<<Bene... Quindi suppongo che sia tu la persona di cui mi ha parlato Richard qualche ora fa, sul lavoro delle pulizie intendo>> dico dandolo ormai per scontato.
<<Sì esatto sono io, perciò potresti essere così gentile da mostrarmi l'edificio?>> chiede lei.
<<Sì, seguimi>> le ordino e lei mi segue.
Da primo le faccio vedere i bagni, poi gli uffici e gli spiego le ore in cui può venirci a pulire e le ore in cui sono occupati dai vari dipendenti.
Le dico che già c'è un'altra ragazza addetta a pulire le scale che portano al piano superiore, ovvero dove c'è l'ufficio più grande che è quello di Richard.
<<Ecco... Questo è l'ufficio di Richard>> dico aprendo la porta. Io e Rachel siamo le uniche ad avere una copia della sua stanza. 
<<Wow è grandissimo>> dice entrando dentro.
<<Dov'è adesso lui? Vorrei vederlo!! >> chiede esitante di conoscerlo.
<<Sta svolgendo un lavoro con un dipendente nuovo ormai già da due ore, non vuole che nessuno lo disturbi perciò io direi di rimandare le presentazioni>> affermo seria.
Sono sempre stata una ragazza pacifica, ho sempre odiato litigare o discutere anche per sciocchezze, mi sono sempre esposta ad aiutare gli altri e mi ritengo una ragazza molto altruista, ma non la sopporto lei. 
Non so perché ma ha qualcosa dentro di sé che non mi piace per niente, all'inizio avevo un altro giudizio su di lei. Mi è sembrata una ragazza molto carina e garbata ma ormai è già da tempo che ho cambiato opinione su quest'essere così odioso.
<<Oh capisco>> dice dispiaciuta.
<<Dovrai venire qui solo quando te lo sarà concesso, ovviamente non da me ma da lui stesso, perciò non ti devi minimamente azzardare a mettere piede qui dentro se lui non te lo chiederà e se disgraziatamente ti troviamo a fare qualcosa di sgarbato...>> mi giro verso le scale e le indicano.
<<Quelle sono le scale che conducono alla porta del piano di sotto>> l'avverto.
<<Mi stai forse dando della ladra?>> chiede mettendosi una mano sul cuore e assumendo una faccia sconvolta.
<<Assolutamente no ma è giusto che tu sappia le conseguenze di qualunque mossa tu faccia>> le assicuro.
<<Non preoccuparti so come comportarmi>> afferma sicura di se.
<<Bene... Adesso per favore esci perché potrebbe tornare Richard e, anche se è stato proprio lui a dirmi di portarti qui, non gli fa piacere quando le persone si fanno troppo gli affari suoi soprattutto non vuole che nessuno entri nel suo ufficio come già ti ho detto>> ripeto e lei esce.
Mentre chiudo la porta a chiave mi fa una domanda che non sta né in cielo né in terra.
<<È single il capo?>>.
Mi giro verso di lei e rimango ferma immobile.
<<Ti riferisci a Richard?>> chiedo a mia volta e lei annuisce.       
<<No, è fidanzato da molti anni, ma perché questa domanda?>> domando.
<<No nulla, era giusto così per sapere>> dice disinvolta. Che problemi ha?
<<E Dylan come sta?>> chiede all'improvviso.
<<Sta bene>> rispondo sinceramente.
<<State ancora insieme?>>.
<<Sì, perché non dovremmo?>> ribatto accigliandomi.
<<Pensavo che con la lontananza le vostre...>> la blocco e dico: <<Be' ti sbagliavi, stiamo bene insieme e la nostra relazione va alla grande>>.
<<Bene sono felice per voi>> replica lei.
La lascio lì e mi avvio verso le scale, con la coda dell'occhio noto che mi sta seguendo ma prima ancora che scenda il primo gradino dice: <<Certo che te lo sei scelto proprio bene>>.
<<Scusami?>> mi giro e alzo un sopracciglio.
<<No dico che te lo sei scelto proprio bene. Dylan è un bel ragazzo, muscoloso, pieno di tatuaggi, con gli occhi verdi e le labbra carnose...>> prima che possa continuare la blocco di nuovo.
<<So com'è il mio ragazzo non c'è bisogno che tu me lo descriva>> dico acida.
<<Ecco molto bene, allora hai già capito dove voglio arrivare>> mi fa l'occhiolino e poi mi passa accanto, scendendo un gradino.
La ferro bruscamente per un braccio e la faccio girare nella mia direzione.
<<Stammi bene a sentire, io non so perché tu sia qui e non so che cosa tu stia tramando. Tu non mi piaci, all'inizio mi stavi simpatica e volevo essere tua amica ma adesso no, ti reputo una persona falsa e piena di maledizioni. Io non so perché continui a girare, con una certa intenzione perversa per giunta, intorno al mio ragazzo ma ti posso assicurare che se solo ci provi con lui te la faccio pagare>> l'avverto ringhiando. Chloe ma che cosa stai facendo? 
Mi rimprovera la mia coscienza.
Non l'ascolto e la scaccio via.
Continuo a tenere uno sguardo duro e di ghiaccio su di lei ma non sembra avere paura.
<<Oh Chloe, Io non voglio proprio niente da voi. Dylan è molto fortunato ad averti, solo che... Mi chiedo se continuerà a pensarla così e comunque non preoccuparti è tutto tuo...>> si stacca dalla mia presa e scende le scale.
La osservo mentre lo fa e quando arriva più o meno a metà si gira di nuovo e dice: <<Per il momento>>.
Aumenta il passo e poi se ne esce dalla struttura. Per il momento?
Che cosa voleva intendere con quella frase?
Improvvisamente mi ritorna in mente la me di poco fa. Perché mi sono comportata in quel modo? Io non sono così, non tratto male le persone ma sopratutto non le minaccio.
Se solo me ne fossi pentita non sarebbe la fine del mondo, ma il problema è che mi è piaciuto e non mi pento affatto di ciò che ho fatto e detto. 
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Ciao ragazz*, come promesso questo è l'ultimo capitolo per oggi. È stata un'impresa pubblicarne 5 ma per voi questo e altro.
Ci tengo ad augurarvi un buon capodanno, anche se quest'anno ormai è un po' limitato, e un buon inizio anno sperando che sia migliore di questo 2020. Ci tenevo, inoltre, a ringraziarvi per tutto quello che fate ogni giorno!! Vi voglio bene.🥺❤️
Che farete voi stasera? Fatemelo sapere, sono curiosa🥰

Nothing more 4 || strade opposte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora