Chloe
22 gennaio.
<<Mamma mi raccomando, per qualsiasi cosa chiamami. Non staremo via per molto, stasera torneremo>> confesso mentre esco fuori di casa con il minimo indispensabile.
<<Tesoro vai tranquilla, Tobìa è in ottime mani e tu lo sai che per me e per tuo padre è un piacere prenderci cura di questo bambino.
Se Mia fosse rimasta qualche giorno in più, saremmo stati qui tutti insieme e ci saremmo presi cura di questo splendido bambino ma purtroppo è dovuta partire. Comunque dico davvero, vai tranquilla, divertiti e non pensare a noi perché staremo tutti bene e ci divertiremo un sacco>> ammette lei tranquillizzandomi.
<<Va bene>> dico incerta.
Faccio un passo in avanti e metto piede fuori da casa nostra.
Ma poi, per paura di non avergli dato le giuste raccomandazioni, mi rigiro e dico: <<Se disgraziatamente inizia piangere da un momento all'altro, e l'ora della pappa è già passata, sopra il suo lettino c'è un piccolo giocattolo. Lui solitamente quando lo prende in mano si rilassa e smette di piangere, perciò se...>>.
Mi sento prendere da dietro e poi a quel punto Dylan dice: <<Basta. Tobìa con i tuoi genitori avrà tutto ciò che gli serve, perciò è inutile che ti preoccupi. Entrambi sanno che cosa significa avere a che fare con dei bambini perciò stai tranquilla perché nostro figlio è in ottime mani>>.
<<Sai Dylan... Mi stai iniziando a piacere, non sei poi così male. Non perlomeno come pensavo...>> confessa mia madre.
<<Grazie>> dice sarcasticamente Dylan.
<<Allora noi andiamo>> aggiungo rivolgendomi ai miei genitori.
<<Andate pure e divertitevi>> dice mio padre ed infine chiude la porta.
<<Saranno in grado di gestirlo?>> chiedo a Dylan mentre ci avviamo nella sua macchina.
<<Chloe ti ricordo che sono entrambi genitori, hanno avuto dei figli prima di noi perciò io non vedo perché tu debba preoccuparti così tanto. Posso capire che avresti preferito portarti nostro figlio dietro, ma sai anche te che non era una cosa fattibile>> risponde lui.
Entrambi saliamo in macchina e poi chiudiamo le portiere.
<<Questo lo so, però...>> mi blocca, <<basta ti prego, Tobìa starà bene e se ci pensi passeremo solo poche ore fuori casa. Stasera saremo già di ritorno e potrai riaverlo con te, quindi per favore, stacca la spina, non pensare a Tobìa visto che lui sicuramente non penserà noi perché si divertirà insieme ai suoi nonni, e pensa solo a rilassarti insieme a me>>.
<<D'accordo mi hai convinta>> confesso.
Lui mi sorride e poi finalmente partiamo.
Stiamo usufruendo del regalo che mi ha fatto Dylan per Natale. Oggi è il suo compleanno e, come già gli avevo detto in passato, abbiamo deciso di usufruire questo suo regalo per questo suo giorno. La SPA Non è molto lontana da casa nostra, dista all'incirca quaranta minuti di macchina e se ci penso bene non sono molti.
È una tra le migliori qui a Los Angeles e sinceramente non vedo l'ora di andarci.
Mi ci vuole proprio una bella vacanza, seppur mini, in questo periodo.
Quando entriamo dentro la grande struttura, una signora molto giovane ci viene ad accogliere e ci porge la tessera della nostra stanza, dove potremmo cambiarci, farci una doccia e sistemare le nostre borse.
Poco dopo ci dirigiamo verso le scale e, una volta arrivati al piano superiore, entriamo nella nostra stanza.
<<Possiamo prendercela con molta calma visto che la doccia ce la siamo già fatti a casa>> confessa Dylan posando le borse a terra.
<<Sì, ma il bagno mi servirà ugualmente per cambiarmi>> replico.
<<Potresti cambiarti anche davanti a me>> ribatte lui.
<<Scordatelo, lo sai pure tu che finiremo per fare altro>> gli ricordo.
<<Io non ho detto questo, l'hai detto tu quindi non mettermi in bocca cose che non ho detto>> dice lui alzando le mani al cielo.
<<Aspettami qui>> dico roteando gli occhi e poi entro in bagno.
Inizio a spogliarmi e, quando mi ritrovo completamente nuda, afferro l'asciugamano che mi sono portata da casa e me lo leggo intorno al corpo minuto.
Prima ancora di farlo mi guardo allo specchio. Vedo le mie piccole imperfezioni riflesse dentro quest'ultimo e subito mille paranoie si fanno strada dentro la mia testa.
Le mie insicurezze si accentuano ancora di più e mi tormentano dentro. Dylan è l'unico a riuscire a farmele sparire, ma quando sono da sola nessuno è in grado di farmi sentire bella.
Sono ingrassata, la gravidanza mi ha fatto prendere molti pesi e il poco movimento non ha aiutato per niente.
Forse dovrei iniziare a fare palestra, magari ogni mattina potrei andare con Dylan a correre oppure quando tornerò a New York potrei iniziare a fare qualche esercizio dentro casa visto che ho a disposizione un'intera palestra al piano sotterraneo.
<<Chloe hai fatto?>> chiede Dylan bussando alla porta.
Mi asciugo velocemente le tue lacrime che mi erano scese lungo il viso e poi dico: <<Si scusami, arrivo subito>>.
Mi affretto ad afferrare i miei vestiti e prima ancora di uscire fuori dal bagno, li piego per evitare che prendano una brutta forma.
<<Eccomi scusami, io sono pronta>> confesso uscendo. Cerco con lo sguardo il mio ragazzo e quando finalmente incrocio la sua figura, noto con piacere che ha indosso solo un asciugamano bianco circondato ovviamente intorno alla sua vita.
<<Bene, possiamo andare allora no?>> chiede.
<<Aspetta>> mi posiziono difronte a lui e gli porgo il regalo che gli ho comprato per il suo compleanno.
<<È una sciocchezza, ma quando la aprirai ti spiegherò tutto. Anche se... Molto probabilmente vedendolo saprai già che cosa significa>> dico quando lo prende in mano.
<<Lo sai che non era necessario, mi bastavi tu. Sei tu l'unica cosa che desidero tutti giorni della mia vita>> ammette.
<<Smettila di farmi imbarazzare e apri quel dannato regalo>> gli impongo e lui scoppia a ridere.
<<Ok ok>> dice infine arrendendosi.
Quando apre il regalo, tira fuori un bracciale fatto in corda con un piccolo ciondolo a forma di àncora.
<<Come già ti ho detto parecchie settimane fa, per tutta la mia adolescenza mia madre è stata la mia àncora di salvezza, il mio punto di forza, di riferimento, ma ad oggi lo sei tu. Tu sei tutto questo e molto di più>> confesso guardandolo.
Lui mi sorride e in men che non si dica mi ritrovo le sue labbra sopra le mie.
Approfondisce subito il bacio e mi ritrovo la sua lingua in bocca senza nemmeno avermi chiesto l'accesso poco prima.
Dopo qualche secondo mi stacco e gli chiedo se gli fosse piaciuto il regalo o se ne volesse un'altro diverso.
Lui scuote la testa e mi ripete, per ben più di tre volte, che non poteva ricevere un regalo migliore di questo.
<<Ti amo>> sibila sopra le mie labbra.
<<Ti amo anche io>>.
Fa riscontrare di nuovo le nostre labbra ma questa volta il bacio è diverso, è più dolce, più intenso ma tranquillo e senza nessun un pizzico di malizia. Quest'uomo è tutto per me, non so davvero chi sarei oggi senza di lui, chissà chi fossi stata senza averlo conosciuto.
Una parte di me vorrebbe saperlo ma solo per curiosità, ma l'altra, nonché la parte più grande di me, desidera soltanto stare con lui.
<<Andiamo?>> chiedo.
<<Andiamo>>.
Usciamo dalla stanza e Dylan rimane dietro per chiuderla, poi mi raggiunge ed insieme entriamo dentro la sauna. Non ci staremo molto, solo sette minuti visto che la temperatura sarà molto alta ma questi sette minuti saranno necessari per farmi rilassare.
Entrambi ci sdraiamo a pancia in sotto sopra due panchine di legno e, una volta dopo aver respirato l'aria calda che circola nella stanza, chiudo gli occhi e mi rilasso.
D'un tratto sento due mani sulla mia schiena e quando riapro gli occhi noto che Dylan è a cavalcioni su di me, pronto a farmi un bel massaggio.
<<Dylan...>> dico ridacchiando quando inizia baciarmi la schiena nuda.
<<Mh...>> dice lui continuando.
<<Così non vale...>> gli ricordo.
<<Perché?>> chiede divertito.
<<Mi stai distraendo ed io vorrei rilassarmi>> confesso richiudendo gli occhi.
<<Infatti è quello che voglio che tu faccia, rilassati, ci penso io al resto>> ammette lui.
Faccio dei respiri profondi e finalmente inizio a rilassarmi come si deve. L'atmosfera si fa sempre più calda, il mio corpo, il suo corpo iniziano ad inumidirsi grazie al calore proveniente dalla nostra sauna.
Improvvisamente la sensazione di rilassamento scompare e si trasforma in piacere quando Dylan infila una mano sotto l'asciugamano ed inizia a stuzzicarmi il clitoride.
Di scatto apro gli occhi e dico: <<Dylan no>>.
<<Shh, rilassati>> sussurra lui al mio orecchio.
<<Ti ho già detto che ci penso io>> continua.
Inizialmente descrive lenti cerchi sopra quest'ultimo. Cerco di non gemere per tutto il tempo ma mi risulta molto difficile.
Il suo dito medio continua a stuzzicarmi e la pressione che sento sul mio sedere mi eccita ancora di più.
È il membro di Dylan, sento che si sta strusciando contro di me, contro il mio sedere scoperto cazzo, ed è una sensazione sublime.
Mi era mancato tutto questo ma avrei preferito riprendere i nostri momenti intimi in altri luoghi, dove avrei potuto fare il mio comodo e non affogare i miei gemito all'interno del mio braccio.
<<Dylan io>> dico stringendo forte le mie mani tra di loro.
<<Vieni piccola, lasciati andare. Voglio sentirti>> sussurra con voce calda e seducente al mio orecchio.
Sibilo a bassa voce il suo nome e dopo emetto un gemito strozzato.
Qualche istante dopo sento anche lui irrigidirsi e successivamente si lascia abbandonare dalle sensazioni piacevoli che gli ho provocato.
<<Com'è stato?>> chiede al mio orecchio.
<<Divertente>> rispondo.
<<Solo?>>.
<<Be' avrei preferito non farlo proprio qui, ma comunque non ci se ne priva giusto?>> chiedo divertita.
<<Giusto>> replica lui sorridendo per poi baciarmi il sorriso che mi è sorto non appena l'ho visto sorridere.
<<Torniamo in stanza, magari potremmo continuare lì>> dice lui facendomi l'occhiolino.
Annuisco e poi insieme usciamo dalla sauna.
Quando rientriamo in camera sento subito l'impatto di temperatura, ma per fortuna ho l'asciugamano ancora caldo che mi tiene calore.
<<Vado in bagno a preparare la vasca, tu aspettami qui ok?>> chiede lui avvicinandosi a me. Io annuisco e prima ancora di vederlo sparire dietro la porta del bagno, si avvicina e mi da un bacio a stampo.
Mi siedo su una sedia lì vicino ma quando sento squillare uno dei due telefoni, mi rialzo e vado verso di loro. Io e Dylan, avendoci entrambi gli iPhone, abbiamo la stessa suoneria e di conseguenza non riesco mai a capire a chi squilla o meno.
La chiamata si interrompe non appena prendo il telefono in mano ma subito dopo vedo apparire sullo schermo un messaggio da Wendy con su scritto qualcosa di alquanto strano.
Qui la situazione non fa altro che peggiorare. Questa mattina tua madre e Mathias erano usciti, ma quando sono rientrati in casa l'hanno trovata tutta svaligiata. Dovresti iniziare ad accennare qualcosa a Chloe e parlarne con Richard, perché qui altrimenti non ci leveremo più le mani.
Fammi sapere.
Dice il messaggio.
Quale situazione?
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Nothing more 4 || strade opposte
Chick-LitCOMPLETA. ⚠️⚠️ A BREVE IN REVISIONE ⚠️⚠️ Questo è il sequel di "Nothing More 3 || un nuovo inizio". È consigliabile leggere i tre libri precedenti prima di questo, in modo da capire meglio la storia. Li trovate tutti sul mio profilo. Le strade di...