Capitolo 60

1.8K 64 19
                                    

Dylan

La sua bellezza mi frega ancora una volta.
I suoi occhi celesti mi guardano intensamente ma quando sembra ripensare a come siamo messi, si incupisce e subito cambia espressione.
Ho visto il sollievo nel suo sguardo quando ha incrociato il mio di primo impatto, ma adesso riesco a vedere il dolore che ha provato in questi mesi e che le ho provocato io.
Lentamente si avvicina insieme a Rachel ma lei distoglie lo sguardo dal mio e saluta Richard.
<<Sono contento che sei tornata, ci mancavi molto>> confessa il mio migliore amico rivolgendosi a Chloe.
<<Grazie>> risponde fredda lei.
<<Possiamo parlare?>> le sussurro avvicinandomi mentre Richard e Rachel sembrano consultarsi su alcune cose.
<<Non ho niente da dirti>> ammette lei acida.
Richard a quel punto, sentendo la sua risposta, sposta lo sguardo su di noi.
Mi guarda ed io guardo lui.  
<<E adesso se non vi dispiace avrei del lavoro arretrato, ragion per cui...>> avanza superando sia me che Richard e poi va dietro la sua scrivania.
Appoggio le mani sul bancone, sporgendomi in avanti e guardandola, poi successivamente dico: <<Per favore>>.
A quel punto Richard si affianca a me e tira fuori un mazzo di chiavi, le afferro subito sapendo che sono del suo ufficio ma Chloe, essendo all'oscuro di tutto, alza un sopracciglio e ci guarda in modo strano.
Lui gli indica al piano superiore e a quel punto cede.
<<Grazie>> sussurro a Richard e poi seguo Chloe. Una volta dentro, chiudo la porta a chiave e quando mi giro la trovo di fronte alla grande parete di vetro, mentre fissa il paesaggio.
<<Ti sono cresciuti i capelli>> inizio a dire.
So che come inizio fa abbastanza pietà, ma effettivamente questa volta sono io dalla parte del torto visto che non mi sono fatto sentire per quasi tre mesi, e avrebbe tutte le ragioni di questo mondo per avercela con me.
Lei si gira e poi dice: <<anche a te, ma solo il ciuffo. Dalle parte evidentemente te li sei tagliati>>.
<<Si>>.
<<Che cosa vuoi Dylan?>> chiede incrociando le braccia al petto.
<<Mi manchi e lo so di non avere il diritto di dirti tutte queste cose, visto che sono stato un bastardo ad abbandonarti da sola con nostro figlio per giunta, ma è quello che sento e non posso farci niente. Quando mi hai detto quelle cose ero talmente arrabbiato con te che non c'ho più visto, sono andato subito a casa di Oscar e Ryan e gli ho detto di mandarmi disponibile il primo jet privato per poter arrivare il giorno dopo a Parigi>> spiego.
Lei sgrana gli occhi e poi dice: <<Sei andato a Parigi?>>.
<<Si>> affermo.
<<Sul serio?>>.
<<Sul serio>> ripeto.
<<Non posso crederci>> dice lei scuotendo la testa e coprendosi la bocca con una mano.
<<Che cosa ti stupisce? Infondo sono Dylan, Dylan Walker quando non ragiona più è capace di fare tutto>> le ricordo.
<<Me ne sono accorta ma avrei preferito che tu restassi con me>> confessa.
<<E come? Mi avevi appena detto che non mi amavi più, io non voglio essere tuo amico e mai lo sarò. Abbiamo un figlio in comune e di certo il nostro amore non è stato passeggero, non so se quelle cose le pensi ancora, se ti sono mancato in questi mesi, se mi hai pensato, ma credo proprio di sì dal momento che ho visto molte volte il tuo nome apparire sul mio schermo>> ammetto.
<<Perché non mi hai mai risposto?>>.
<<Mi è mancato il coraggio>> replico diretto.
<<Già ho visto>>.
<<Tu mi ami ancora?>> chiedo di punto in bianco. Lei alza velocemente lo sguardo su di me e poi sospira.
<<Non voglio parlare adesso di noi e mi fa rabbia sapere che sei venuto qui solo per questo quando invece a casa nostra c'è un bambino che non ti vede da nove settimane, che non parla con suo padre e che piange in continuazione perché non ci sei a calmarlo>> ribatte lei.
<<Infatti sono venuto qui anche per questo, anche per parlare di lui e di tutta questa situazione. Chloe... Io ti amo cazzo, ti amerò sempre e mi manchi.
Dannazione se mi manchi.
Questa situazione è diventata devastante per me, non riesco nemmeno più a dormire, non riesco a mangiare, non riesco a concentrarmi sul lavoro, non riesco a fare un cazzo senza di te>> sbotto alterandomi.
<<Per piacere non iniziare a fare scenate, siamo in un posto pubblico e ti ricordo che io qui ci lavoro>> ringhia lei a denti stretti.
<<Ed io ti ricordo che il tuo capo è il mio migliore amico, perciò non dovresti avere paura di niente>> ribatto.
<<Adesso ti farò una domanda ed esigo una risposta>> l'avverto subito dopo e a quel punto  annuisce.
Vado nella sua direzione ma lei incomincia ad indietreggiare fino ad arrivare alla scrivania.
Impreca a bassa voce quando si ritrova intrappolata tra quest'ultima e il mio corpo, perciò alla fine si arrende e allarga le gambe, per quel poco che la gonna le permette, per farmi entrare dentro. 
<<Sei così sexy con questa gonna>> dico sfiorandole una guancia.
Lei mi toglie bruscamente la mano e dopo dice: <<Vai dritto al punto, che cosa vuoi chiedermi??>>.
<<Ti sono mancato in questi mesi?>>.
Distoglie per un attimo lo sguardo e per un momento la vedo imbattuta, ma poi sembra ripensarci e dice: <<Si>>.
<<Ti sono mancato io o le attenzioni che ti davo?>> domando a mia volta.
<<Dylan ma che domande fai? Mi sei mancato te>> risponde agitandosi.
A quel punto sorrido e le afferro il viso con entrambe le mani.
<<Io rivoglio la nostra famiglia unita e so che anche tu lo vuoi. Tu mi ami ancora>>.
<<Sono cambiate molte cose Dylan, non posso far finta che quello che è successo non sia successo per davvero>> dice guardandomi dritta negli occhi.
Da una parte sono contento che non mi stia rifiutando, ma dall'altra no, non lo sono perché lei si ostina a dire che non prova più lo stesso di prima.
<<Quindi mi stai dicendo che vuoi continuare a starmi lontana?>> chiedo e con mia sorpresa scuote la testa.
<<E allora? Lo vedi?>> le faccio notare.
<<Nessuno dei due sa stare senza l'altro>> aggiungo costringendola a guardarmi.
È furba, ogni volta abbassa lo sguardo ma no, siccome mi ha sempre ripetuto che è la più sincera tra i due, a questo punto, deve farla fino infondo e deve guardarmi dritta negli occhi.
<<Questo è vero, è inutile negarlo perché mentirei a me stessa non solo a te, ma non posso nemmeno dirti che dimenticherò ciò che hai fatto. Non ce la faccio, è più forte di me e ogni volta ci penso, vorrei non farlo ma ci penso ormai. Avrei tanto voluto che le cose fossero andate diversamente ma non è stata colpa mia, sei stato tu a sbagliare per primo non di certo io. Sicuramente ho peggiorato le cose dicendoti che non provo più lo stesso di prima, ma è la verità.
Io perlomeno sono sincera con te>> ribatte sempre sullo stesso argomento.
<<C'è qualcun altro?>> domando.
<<No Dylan, non ci sono altri uomini>>.
<<Quindi che cosa vuoi fare? Io ti amo e scusami ma non ci credo che per te sia cambiato qualcosa. Porca puttana Chloe, per il mio compleanno ti ricordi che cazzo mi hai detto? Mi hai detto che sono la tua àncora di salvezza, il tuo punto di forza, addirittura di riferimento. Che sono tutto questo e molto di più, ricordi? E adesso hai appena ribadito il fatto di essere sempre sincera con me, perciò non venirmi a dire che non provi qualcosa per me>> dico cercando di rinfrescargli la memoria.
<<Mi ricordo perfettamente quello che ti ho detto ma che cosa pretendi Dylan? Che possa dimenticare ciò che hai fatto così da momento all'altro? Non mi ascolti quando parlo, le cose che ti dico ti entrano da un orecchio e ti escono dall'altro e in una coppia, mi dispiace dirtelo, ma le cose non funzionano così. Bisogna parlare, ascoltare e poi prendere una decisione insieme, non di certo fare di testa propria e agire impulsivamente>> replica.
<<Lo so, ho imparato la lezione e questa volta davvero... Lo so che non ne puoi più di tutta questa storia, sei molto stressata e credimi che lo sono anche io, sei arrabbiata perché per tre mesi non ci sono stato e non puoi immaginare quanto lo sono io con me stesso per aver fatto una delle cazzate più grandi, soprattutto dopo averti promesso anzi, dopo avervi promesso, sia a te che a Tobìa, di non abbandonarvi mai>>.
<<E menomale che almeno questo te lo ricordi>> dice lei sarcasticamente.
<<Mi ricordo tutto di noi e non parlo di noi solo come coppia, ma di noi come famiglia>>.
Quando sente con le parole uscire dalla mia bocca lei riporta lo sguardo sui miei occhi, quello sguardo che amo tanto ma che però poco prima aveva abbassato sopra la mia maglietta nera.
<<Dylan non lo so, sono davvero confusa e non so più cosa voglio. Le penso tuttora quelle cose che ti ho detto il giorno del tuo compleanno ma mi hai fatto arrabbiare, sono ancora molto delusa e di certo non mi fido più di te>> confessa posando le mani sopra le mie.
<<Questo lo so e hai tutto il diritto di non fidarti di me, ma lascia che ripari a tutto questo casino. Ne abbiamo passate di cose peggiori fidati Chloe, tu questo lo sai bene. Ti chiedo solamente di darmi tempo, e di lasciare che le cose si risolvono, grazie a me, piano piano>> dico sinceramente provando in tutti i modi a convincerla.
<<Io adesso non me la sento di ritornare insieme a te>> ammette.
<<Posso capire anche questo ma allora perché dici di non voler stare senza di me?>>.
<<Non credi che tre mesi siano stati abbastanza?>> chiede lei.
<<Certo che sì, infatti sono qui proprio per questo, per tornare insieme o almeno per intraprendere quella via.
Sono stati mesi devastanti per me cazzo.
La notte non dormivo, arrivavo tardi a lavoro e come già ti ho detto mangiavo poco>> confesso.
<<Però non sei dimagrito, i muscoli si vedono ancora e sei in ottima forma>> dice abbassando lo sguardo sulla mia maglietta.
Ridacchio ma poi le alzo di nuovo la testa e la costringo, nuovamente, a guardarmi.
<<Tu sei tutto per me, ci ho provato in questi mesi e lasciarti andare ma ogni volta che andavo a letto mi giravo dall'altra parte e tu non c'eri, provavo a chiudere gli occhi ma la prima cosa che vedevo eri te insieme ad un altro e così a quel punto li riaprivo subito.
Non sai quanti incubi ho fatto in tre mesi, credo di non averli mai fatti in vita mia così tanti. Quasi ogni notte sognavo qualcuno che ti portava via da me, sicuramente qualcuno migliore di me e non riesco a sopportarlo, lo capisci questo vero?>>.
Annuisce e poi si limita a guardarmi.
<<Io voglio stare con te Chloe>>.
<<Io non sono pronta per questo>> replica.
<<Cosa posso fare? Dimmelo e te lo giuro che lo farò, farò qualsiasi cosa>> dico allontanandomi.
<<Non puoi fare niente. Se mi passerà, e ripeto, se mi passerà te lo dirò ma non posso garantirti niente. Non puoi stare appresso a me né tantomeno pensare che tra di noi ci possa essere un'altra chances, te ne ho date così tante Dylan che credo che nessun altra al mio posto te l'avrebbe date. Ho creduto così tanto in noi, in te, credevo tu potessi cambiare non solo per me ma per te stesso, soprattutto per Tobìa, ma evidentemente nemmeno lui è riuscito a curare questo tuo problema>> mi fa notare.
Mi allontano di qualche metro e poi mi prendo la testa tra le mani.
<<Solo sesso>> le sento dire.
Mi giro di scatto verso di lei e poi la guardo a bocca aperta.
Non credo di aver sentito bene.
Ha appena detto solo sesso?
<<Cosa?>>.
<<Ho detto che se vuoi avere un minimo di contatto con me, lo avrai solo per sesso>> spiega.

Nothing more 4 || strade opposte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora