Capitolo 46

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Chloe

<<Chloe hanno bussato!!>> mi avverte Dylan seduto sul divano insieme a Tobìa.
Io esco dalla cucina e subito vado ad aprire.
Dylan si alza, continuando a tenere in braccio il bambino e poi viene affianco a me.
<<Ciao>> dico rivolgendomi a tutti.
<<Buon Natale>> Rachel si fa spazio tra mia madre e il suo ragazzo, e poi mi viene ad abbracciare per prima.
<<Venite dentro dai>> dico riferendomi a mio padre, mia madre e Richard.
Loro entrano e poi l'ultimo chiude la porta.
Le due donne vanno dritte da Dylan, solo per vedere il bambino, mentre Richard e mio padre rimangano davanti a me.
<<Auguri Chloe>> dice mio padre.
Mi avvicino lentamente a lui e poi lo abbraccio. Quando mi stacco vado verso Richard e gli lascio un bacio sulla guancia.
<<Come vanno qui le cose, nuova mamma?>> chiede lui scherzando.
<<Non voglio gufarla ma per adesso stanno andando bene, il bambino non crea molti problemi>> rispondo sinceramente.
<<Le cose con lui come vanno?>> chiede portandomi da parte e sussurrandolo al mio orecchio.
<<Credo bene, dovremmo parlare ma non abbiamo ancora avuto un momento per noi>> spiego.
<<Se volete, ora che siamo tornati qui a Los Angeles, potete darlo un po' a noi Tobìa.
Magari avrete un po' di tempo per...>> lo blocco e dico: <<preferisco godermi appieno questi giorni con lui e con Dylan, ci sarà poi del tempo dove potremmo parlare>>.
<<D'accordo>>.
<<Quanto starete qui?>> chiedo.
<<Tre settimane, poi torneremo a New York>> risponde lui.
<<Ieri sera come avete passato la serata?>>.
<<Bene, i miei suoceri sono davvero delle persone meravigliose, ormai ad oggi è difficile trovarne>> spiega.
<<Ti capisco... Guarda il rapporto tra mia madre e Dylan>>.
<<Si odiano ancora?>> domanda ridacchiando.
<<Odiarsi no, ma non si stanno a genio>> rispondo con tanto di sincerità.
<<Cambieranno le cose vedrai, dai tempo al tempo. In confronto all'anno passato hanno fatto parecchi passi avanti>> mi ricorda.
<<Questo senz'altro>>.
<<Ecco vedi? Stai tranquilla vedrai. Tu invece come hai passato la vigilia?>> domanda a sua volta Richard.
<<Non ne parliamo>> dico distogliendo lo sguardo.
<<Perché? Che è successo?>>.
<<Solite discussioni>> ammetto.
<<La sua non precisione? La sua gelosia? C'entra il suo caratteraccio? Matrimonio? Quale di queste è il motivo?>> chiede.
<<L'ultima>> confesso e lui aggrotta la fronte.
<<Il matrimonio?>> chiede per sicurezza.
<<Si>> confermo.
<<E perché?>> domanda a sua volta.
<<Chloe dai vieni, andiamo a mangiare>> dice Dylan indicando la cucina.
<<Ne parliamo un'altra volta>> dico in sussurro a Richard e lui annuisce.
Insieme arriviamo dritti in cucina e quando tutti prendono il proprio posto, servo il pranzo in tavola.
<<Dylan perché tua madre e Mathias non sono qui? Mi sarebbe tanto piaciuto vederli>> ammette mia madre.
È seduta difronte a me, mentre Dylan è seduto a capo tavola.
<<È rimasta a Parigi perché era impegnata, non ce la faceva a venire fin qui>> risponde.
<<Mi dispiace>>.
<<Non fa niente, ci sono abituato ormai>> replica il mio ragazzo.
<<A proposito, Catherine come vanno le cose con...>> inizia a dire Richard e proprio in quel momento colgo l'occasione per dire a Dylan una cosa.
<<Il bambino dove l'hai messo?>> domando.
<<È su, ma ho con me il Baby monitor>>.
<<Perché l'hai portato su?>> chiedo.
<<Si era addormentato e ho colto l'occasione>> risponde tranquillo.
Non voglio che mio figlio se ne stia da solo, per di più per Natale, in camera sua.
<<Me lo puoi dare?>> chiedo.
<<Che cosa?>> chiede non capendo.
<<Il Baby monitor>>.
<<Certo>> dice e poi lo prendo in mano.
Lo guardo e noto che il bambino sta bene.
Vorrei andare da lui ma non posso lasciare tutti così da un momento all'altro. Per fortuna dopo non dovremo scartare nessun regalo.
I miei genitori, avendo visto com'è andato il giorno del mio compleanno, mi hanno consegnato il regalo il giorno dopo mentre Dylan non me l'ha fatto.
Non sono arrabbiata, nemmeno io l'ho fatto a lui, avevamo altro in quel momento a cui pensare.
<<Dopo vado da lui>> sussurro a Dylan.
<<Devo darti una cosa prima>> spiega.
<<Ora?>> chiede.
<<Più tardi, quando tutti se ne sono andati>> precisa ed io a quel punto annuisco.
<<Complimenti Chloe, il pollo è ottimo>> dice mio padre leccandosi un dito.
Lo ringrazio e poi mi affretto a finire quel che mi è rimasto nel piatto.
Il pranzo continua proprio come era iniziato, parliamo tra di noi, ci raccontiamo tutte le novità di questi mesi e passiamo due ore in una piacevole compagnia.
Richard racconta del suo successo a causa del lavoro e nel mentre Rachel mi confessa che per un periodo ha pensato di essere incinta. Nel mese di novembre non le sono venute le mestruazioni, così ha preferito fare un test per capire se c'era un piccolo intruso dentro di lei, ma purtroppo non è stato così.
<<Noi adesso andiamo a fare un giro per il centro, venite anche voi?>> chiede Rachel aprendo la porta di casa nostra.
<<No, io e lei rimaniamo a casa>> dice Dylan facendogli l'occhiolino.
Ma è cretino o cosa?
<<D'accordo ragazzi allora ci sentiamo più tardi o domani. Potremmo organizzare un'uscita se vi va>> dice Richard subito dopo.
<<Vedremo>> risponde sempre Dylan.
<<Ti chiamo più tardi>> dice il suo migliore amico e poi il mio ragazzo annuisce.
<<Grazie di essere venuti>> dico ancor prima di chiudere la porta.
Ci giriamo e poi vedo uscire dalla cucina i miei genitori.
<<Chloe ho pulito tutto, adesso posso andare>> afferma mia madre mentre si infila il cappotto color cammello.
<<Grazie ma non dovevi, eri un ospite e toccava a me pulire tutto>> confesso.
<<È stato un piacere amore, almeno mi sono sentita utile per qualcosa>> replica lei sorridendo.
<<Via ragazzi allora noi andiamo>> dice mio padre aprendo la porta di casa.
<<Per qualsiasi cosa noi ci siamo>> aggiunge.
<<Grazie ancora>> dico io dando un bacio sulla guancia ad entrambi.
Dylan li saluta con un gesto di mano e poi loro escono dalla porta principale.
Mi giro di spalle e quando lo faccio mi ritrovo una busta bianca davanti.
<<Cos'è?>> chiedo afferrandola.
Dylan si posiziona davanti a me e mi sorride.
<<Aprila e lo scoprirai>>.
La apro e poi appena rotolo il foglio noto che ci sono due biglietti per la SPA.
Alzo lo sguardo verso di lui e gli sorrido, poi dico: <<Torniamo ai vecchi tempi?>>.
<<A quanto pare>> dice e ridacchia.
<<Ma quando dovremmo andarci?>> chiedo curiosa.
<<Quando vuoi. Doveva essere il regalo per il tuo compleanno ma vedendo le circostanze ho pensato che fosse meglio rimandare, perciò scegli tu>> spiega lui dandomi carta bianca.
<<Perché non andiamo per il tuo compleanno??>> chiedo.
<<Perché proprio quel giorno?>> domanda.
<<Non ti ho preso niente... Perciò sarebbe carino usufruire il tuo regalo per il giorno del tuo compleanno. Almeno ci guadagnano entrambi>> opto.
Lui ride e poi annuisce: <<D'accordo, ma comunque ti ricordo che a me non interessano i regali. Mi hai già dato tutto quello che voglio e so che continuerai a farlo>>.
Il mio cuore si scioglie quando sente uscire quelle parole dalla bocca di Dylan.
Lentamente mi avvicino a lui e poso le labbra sopra le sue, lui mi tira a se e poi mi afferra per il retro delle cosce facendomi avvolgere entrambe le gambe intorno al suo bacino.
Era da tanti mesi ormai che non avevamo questo contatto, la pancia ce lo impediva ma ora non è il momento di pensare a noi.
Non in quel senso per lo meno.
Voglio andare su da Tobìa e passare un po' di tempo tutti e tre assieme come una vera e propria famiglia.

Nothing more 4 || strade opposte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora