Capitolo 40

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Chloe

5 settimane dopo.

Le giornate iniziano a farsi sempre più fredde e il brutto tempo non può mai mancare.
Il mese di novembre è passato molto velocemente. Finalmente io e Dylan abbiamo trovato la nostra pace e stranamente non abbiamo più discusso, a parte qualche piccola discussione sul suo disordine.
Non capisco perché non debba mai mettere le cose a posto una volta che le usa. Quando si fa la doccia e torna in camera per vestirsi, molto spesso lascia l'asciugamano bagnato sul letto invece di andarlo a riporlo in bagno nella cesta dei panni sporchi. Per non parlare invece di quando si fa la barba e invece di rimettere a posto la schiuma da barba sopra il mobile, preferisce lasciarla in bella vista sul lavandino.
Spero che Tobìa non prenda questo vizio dal padre perché: chi sopporterebbe tutti e due? Avrei la casa peggio di un porcile e ne uscirai pazza conoscendomi.
Oggi è anche il compleanno di Lea ma non farà una festa, non come l'anno scorso per lo meno.
Lea e Carol si sono organizzate per un viaggetto intimo, solo loro due, in Costa Rica e perciò oggi non saranno qui a festeggiarlo come l'anno passato.
Adesso sono le nove e mezza del mattino, sono in casa da sola perché Dylan è già da due settimane che ha iniziato ad andare a correre la mattina. Sono contenta che abbia preso questa abitudine, sembra più calmo quando torna a casa e anche più rilassato del solito.
Chissà... Forse camminare di prima mattinata rilassa le persone a tal punto da restare in quel mood per tutto il giorno.
Tra tre giorni è il mio compleanno, vorrei festeggiarlo in qualche modo ma non abbiamo organizzato niente. Dylan, nonostante fosse lontano, ha lavorato in queste settimane e si è dimenticato di organizzarmi qualcosa di carino proprio come l'anno passato.
Non sono arrabbiata con lui e se devo dirla tutta non ci sono nemmeno rimasta male, mi piace festeggiare il compleanno in un certo senso ma non come tutte le altre ragazze e questa cosa lo è stata fin da sempre.
La vibrazione di un telefono mi fa arrivare dritta in salotto e quando mi giro verso il divano noto subito il telefono di Dylan.
Che strano, lui se lo porta quasi sempre dietro. 
Vorrei poter sbirciare ma l'ultima volta che l'ho fatto abbiamo quasi litigato e non voglio.
Capisco Dylan quando dice che gli da noia quando qualcuno si fa gli affarai suoi, perciò oggi non farò niente di tutto ciò.
Continuo a pulire il pavimento ma la vibrazione non smette di rimbombare nella stanza.
La tentazione è tanta ma la paura che Dylan si arrabbi con me lo è ancora di più.
Non farlo Chloe.
Mi ripete la mia vocina.
Non lo farò.
Improvvisamente il telefono smette di vibrare ed io sospiro.
Menomale! Penso.
Continuo a pulire per terra ma subito dopo il telefono inizia a vibrare di nuovo ma questa volta con più insistenza. Sbircio e vedo apparire sul display il nome di Wendy.
Quella stronza.
Che cosa vuole da Dylan alle nove e mezza del mattino?
<<Dylan finalmente, perché non mi calcoli?>> chiede lei non appena sente che ho avviato la chiamata.
<<Sono Chloe, che cosa vuoi da Dylan?>> chiedo innervosita.
<<Oh ciao tesoro, come stai?>> chiede lei educatamente.
<<Non fare l'amica con me, ti ho chiesto che cosa vuoi di prima mattinata da Dylan>> ringhio.
<<Rilassati, devo solo parlare con lui: c'è?>> domanda.
<<Nell'ultima settimana lo hai chiamato almeno una ventina di volte e lo tartassi di messaggi, sei la sua manager e lo capisco, lavorate insieme e capisco anche questo ma mi pare eccessivo tutto questo contatto>> ammetto.
<<Chloe per piacere restane fuori, non sono cose che ti riguardano>> replica lei.
<<Oh io invece credo proprio di sì, Dylan è il mio ragazzo e tu invece una stronza che cerca di soffiarmelo>> sbotto acida.
<<Scusa? Ma che cosa ti prende?>> chiede lei.
<<Devi stargli lontana>> dico a denti stretti.
<<Senti se il tuo ragazzo non ti racconta le cose come stanno non è colpa mia>> dice schietta lei. Le cose come stanno?
<<Scusami? Che cosa non mi avrebbe detto Dylan?>> domando infuriata come non mai.
<<Niente, dimentica quello che ho detto>>.
<<Parla>> le ordino.
<<Chloe stavo scherzando>>.
<<Ho detto parla>> urlo.
<<Chloe per piacere smettila, ti rendi conto di essere ridicola?>> dichiara lei.
<<E tu ti rendi conto di essere una ruba fidanzati?>> le rinfaccio, <<e adesso dimmi quello che stavi per dire perché giuro che me la paghi>> aggiungo.
<<Non posso Chloe, deve dirtelo Dylan non io>> dice frettolosamente quasi a tal punto di non farmi capire niente di ciò che sta dicendo.
<<Ah quindi confermi che c'è qualcosa?>> chiedo scandalizzata.
<<Non tra me e Dylan>> risponde.
<<E allora di cosa si tratta??>> domando calmandomi un po'.
<<Chloe io...>> inizia a dire.
<<Vuoi dirmelo o no cazzo>>.
Lei resta in silenzio e non proferisce parola.
<<Va bene ho capito>> prendo le chiavi di casa e mi avvio verso la porta, con ancora la chiamata in avvio.
Accidentalmente inciampo e casco per terra.
Subito sento una strana sensazione alla pancia e un forte mal di pancia.
Urlo presa dal panico e Wendy mi sente.
<<Chloe? Chloe che succede... Che hai?>> chiede lei preoccupata.
<<Io-io...>> cerco di dire ma una forte sensazione di bagnato si pervade nelle mie mutandine.
Che cazzo mi sta succedendo?
<<Chloe dannazione, che cosa sta succedendo??>> ripete lei.
<<Aiuto...>> dico iniziando a piangere.
Le acque... Oh merda.
Devo correre in ospedale.
Presa dal panico stacco la chiamata e chiamo il 911. Una signorina giovane mi risponde dall'altro campo del telefono ed io, tra pianti e urla, gli spiego la situazione e la informo sulla via di casa.
Lei mi tranquillizza e mi ripete che andrà tutto bene, poi riattacca ed io mi sdraio per terra.
Chino la testa sulla mia pancia e l'accarezzo.
<<Andrà tutto bene piccolo, ti prego resisti pure tu>> dico piangendo.
Ti prego fa che vada tutto bene.
Dico tra me e me.

Nothing more 4 || strade opposte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora