Chloe
Il ritorno a casa è stato più tranquillo del solito. Sul pullman non c'era quasi nessuno, solo io, una signora anziana e una coppia di fidanzati che mi ricordavano molto la tipica relazione che desideravo sin da bambina.
Sono grata a Richard per avermi fatto smettere di lavorare con due ore di anticipo. Da una parte non vedevo l'ora di tornare a casa, stare con la mia famiglia, pensare finalmente al mio benessere e a quello di mio figlio, ma dall'altra parte volevo rimanere in quelle quattro mura e dietro quella scrivania. Amo lavorare lì, ho fatto nuove amicizie e James è davvero un ragazzo molto carino. In questi due mesi ci siamo avvicinati molto. All'inizio sembrava un ragazzo molto timido e riservato, ma poi piano piano ha capito che se vuole lavorare lì dentro deve aprirsi e così ha fatto con me e con altri suoi colleghi. Mi mancherà lavorare in quel posto per i prossimi cinque mesi ma sopratutto mi mancheranno tutti, tutti tranne Nancy.
Quando mi ritrovo davanti casa entro subito dentro e trovo mia madre sul divano a guardare la Tv.
<<Salve signora Walker>> dice Katie pronta a prendermi la borsa e il cappotto lungo, nero di pelle. Quel cognome mi ricorda che Dylan non mi ha ancora chiamato oggi, anzi non mi ha minimamente pensata.
<<Oh ti prego chiamami Chloe, solo Chloe>> le comunico con un ampio sorriso mentre mi sfilo il cappotto.
<<D'accordo, Chloe>> dice lei mentre afferra il mio cappotto.
<<Vuole qualcosa?>> chiede subito dopo.
<<Potrei avere un bicchiere d'acqua per favore?>>.
<<Ma certo signorina, si vada pure a sedere sul divano insieme a sua madre, io arrivo subito>> mi consiglia e poi la ringrazio.
<<Ciao amore, come mai sei uscita da lavoro così presto?>> chiede mia madre facendomi spazio sul divano a quattro posti.
<<Richard mi ha detto di tornare a casa prima del dovuto visto che era il mio ultimo giorno>> rispondo sedendomi e rannicchiandomi su me stessa. Lei mi passa una coperta ed io la metto sui piedi. Tra poco siamo a novembre e la temperatura è scesa di molti gradi, non fa freddissimo ma comunque di certo non passeggi in maniche corte, soprattutto se sei una persona come me che soffre il freddo.
<<Che carino che è con te quel ragazzo>> dice mia madre sorridendomi.
<<Sì è davvero gentile, sono contenta che Dylan abbia un amico così al suo fianco>> confesso.
<<Signorina ecco il suo bicchiere>> Katie appoggia il bicchiere pieno sul tavolino in mezzo ai divani.
<<Grazie>>.
<<Con permesso>> dice e poi torna in cucina.
<<Vedo che nonostante la distanza l'hai sempre in bocca>> mia madre si mette a sedere e poi mi squadra.
Io la guardo in modo confuso e successivamente dico: <<Che vuoi dire?>>.
<<Dico che qualunque cosa dica una persona tu tendi sempre a collegarla a Dylan>> spiega.
<<Be' sai com'è... Sono amici>> le ricordo.
<<Si lo so Chloe, ma cerca di capire! Non puoi paragonare tutto a Dylan quando lui nemmeno è qui con te>> ribatte agitandosi.
<<Ma che cosa c'entra mamma?>> chiedo confusa più che mai.
<<C'entra perché non voglio che tu pensi solo a lui. Dylan adesso è a Parigi e non sta pensando a te, sta pensando al suo futuro e non voglio che tu stia qui a rimuginare tutti i momenti vissuti con lui o a pensare in continuazione ad una persona che nemmeno ti considera quanto dovrebbe>> ribatte lei.
<<Se sapevo che avrei trovato a casa una rompi coglioni come te allora me ne sarei rimasta al lavoro>> sbotto.
<<Chloe Johnson, come ti permetti di trattarmi così!!>> urla lei ma poco dopo sembra calmarsi e fa un grande sospiro.
Mi sento subito in colpa per averla trattata così, anche se è davvero stressante avere a che fare con lei soprattutto dopo una giornata di lavoro. Un lavoro che amo aggiungerei, ma che è pur sempre stancante di suo.
<<Scusa, hai ragione ma non mi piace il fatto che tu inserisca Dylan in qualsiasi argomento. Non voglio che tu te ne faccia una malattia o che diventi una dipendenza>> confessa calmandosi.
<<Mamma è il mio ragazzo e il padre di mio figlio, è normale che ne parli. Forse esagero delle volte ma non lo faccio apposta, mi viene spontaneo perché mi manca e vorrei averlo qui con me>> abbasso la testa e poi sospiro.
<<Lo so Chloè però...>> inizia a dire mia madre ma si blocca quando sentiamo aprirsi la porta di casa.
<<Buongiorno donne>> dice squillante mio padre mentre entra in casa.
<<Non ne parliamo più per favore>> sussurro prima che Smith baci mia madre sulle labbra.
<<Ciao piccola, che ci fai così presto a casa?>> chiede venendomi a posare una bacio sulla testa.
<<Il mio capo mi ha fatto smettere prima>> rispondo e lui beve un sorso d'acqua dalla sua bottiglia.
<<Ma dove sei stato che sei tutto sudato?>> gli chiede mia mamma guardandolo leggermente schifata.
<<Sono stato a correre>> risponde lui.
<<Vedo che vuoi tenerti in forma>> replica in battuta la donna affianco a me.
<<Ovvio, sono ancora giovane e voglio fare colpo sulle donne>> afferma lui ridacchiando e mia madre gli tira un cuscino dritto in testa.
Scoppio a ridere e lui fa lo stesso.
<<Io vado a farmi un bagno, vieni con me?>> chiede Smith alla donna che mi ha partorito.
Lei sgrana gli occhi ricordando a mio padre la mia presenza e poi dice: <<Ci ha già beccati a letto una volta, non vedo perché mentirle sui nostri rapporti sessuali ormai. È normale, tutti li abbiamo, anche lei con Dylan>>.
Lei arrossisce ed io faccio lo stesso.
Fisso attentamente le mie mani poco curate e quando sento il suo nome subito cambio espressione.
Sono infastidita dal suo comportamento e ha ragione mia madre quando dice che non mi da le attenzioni che dovrebbe.
<<Vai mamma, non preoccuparti>> la tranquillizzo e lei poco dopo se ne va al piano di sopra imbarazzata, insieme a mio padre.
Mentre se ne vanno lei gli sussurra qualcosa all'orecchio e poi gli da una gomitata.
Proprio in quel momento il mio telefono inizia squillare ed io lo afferro dal taschino della camicia di lino.
<<Pronto>> rispondo.
<<Chloe buongiorno>> dice Dylan.
<<Buongiorno anche a te, anche si qui è sera>> gli faccio notare.
<<Scusa se non ti ho chiamato prima ma ero occupato>> confessa.
Come sempre...
<<Non fa nulla>> replico calma.
<<Com'è andato l'ultimo giorno di lavoro?>> chiede lui curioso.
<<È andato bene, te come stai?>>.
<<Sto bene, si lavora tanto qui e sono molto occupato ma visto la somma di denaro che sto ricevendo in questi mesi diciamo che sono molto soddisfatto>> risponde.
<<Bene sono contenta per te>> mormoro io.
<<È tutto ok?>> domanda.
<<Sì>> rispondo.
<<Ne sei sicura?>> insiste.
<<Si>> ripeto.
<<D'accordo non insisto, dimmi un po'. Domani a che ore hai il volo?>> chiede subito dopo cambiando discorso.
Mi fa piacere che si sia ricordato che oggi è stato il mio ultimo giorno di lavoro, e ancora di più che si stia preoccupando della mia partenza, peccato che... Non parto più domani e questo lui lo sapeva già.
<<Non parto domani e te l'avevo pure detto in chiamata due settimane fa, partirò domani l'altro cioè domenica>> gli ricordo.
<<Oddio... Ehm si scusa me ne sono dimenticato>> gli sento dire dispiaciuto dall'altra parte del telefono.
<<Sì ho visto>> ribatto innervosita.
<<Ti chiedo scusa ma ho la testa altrove>> confessa con lo stesso tono di prima.
<<Allora forse era meglio se non mi chiamavi>> sbotto.
<<Perché? Lo sai che quando posso la prima cosa che faccio è chiamarti>>.
<<Si immagino>> dico io poco convinta.
<<Senti ascolta mi spieghi che hai?>> chiede incazzato. Ah adesso si incazza pure.
<<Non ho niente e comunque adesso ti devo lasciare perché mia madre mi sta chiamando, ci sentiamo stasera>> mento.
<<Chloe aspetta ma...>> lo blocco, <<devo andare scusa>> aggiungo e stacco.
Lancio il telefono dall'altra parte del divano e poi mi sdraio su quest'ultimo. Appoggio la testa sul bracciale duro e scomodo, e successivamente mi copro con la coperta che mi ha dato poco prima mia madre.
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Nothing more 4 || strade opposte
Literatura FemininaCOMPLETA. ⚠️⚠️ A BREVE IN REVISIONE ⚠️⚠️ Questo è il sequel di "Nothing More 3 || un nuovo inizio". È consigliabile leggere i tre libri precedenti prima di questo, in modo da capire meglio la storia. Li trovate tutti sul mio profilo. Le strade di...