Capitolo 95

1.9K 69 13
                                    

Chloe

<<Sono stato davvero male questo mese senza di te>> ammette.
<<Stavi malissimo nonostante le continue attenzioni di Wendy?>> chiedo guardandolo un po' malino.
<<Chloe...>> dice lui lamentandosi.
<<Va bene sto zitta>> alzo le mani al cielo e poi aspetto che continui a parlare.
<<E comunque sì! Nonostante le sue attenzioni sono stato malissimo>> replica.
<<Dove sei stato quei tre giorni fuori casa?>> domando.
<<Intendi quando abbiamo litigato?>>.
<<Si>>.
<<Da Richard>> confessa.
<<E di Wendy che mi dici?>> domando a mia volta. Sono contenta che sia stato da lui e non da lei, ma mi urta sapere che quella è ancora in giro. Non la sopporto, per niente.
<<Ti fa differenza saperlo o meno?>> chiede.
<<Si>> rispondo.
Sospira e distoglie lo sguardo.
Ciò non promette bene ma deciso di mantenere ugualmente la calma.
<<Allora?>> insisto.
<<L'ho aiutata>> ammette rialzando lo sguardo su di me.
<<Che intendi con "l'ho aiutata"?>>.
<<Inizialmente doveva stare qui solo tre giorni, ma dopo avermi proposto questo piano mi sono sentito in dovere di offrirgli il mio aiuto e così gli ho trovato una casa libera per viverci a tempo indeterminato>> risponde.
<<Di quale casa stai parlando?>>.
<<Ti ricordo la casa che voleva offrirti Richard all'inizio del tuo trasferimento?>> chiede ed io annuisco.
<<Bene, quella>> afferma.
<<Ah>> replico.  
<<E adesso cosa pensa di fare lei?>>.
<<Non saprei, suppongo che torni a Parigi>> opta lui.
<<Farebbe bene>> dico schietta e lui scoppia a ridere in una risata rumorosa.
<<Vedo che ti sta simpatica eh>> dice lui scherzando.
<<Tantissimo proprio come a te sta simpatico James>> commento io.
<<Avrei una voglia matta di spaccargli quel bel faccino che si ritrova>> ammette.
<<A proposito di lui... Ehm... Devo dirti una cosa>> inizio a dire.
<<Dal tuo tono di voce non mi sembra niente di positivo perciò mi preparo al peggio, ma se in tal caso non fosse così sono pronto a sentire una bella notizia>> dice lui subito dopo.
<<Ci siamo baciati>> dichiaro.
La sua espressione cambia completamente.
Corruga la fronte, stringe la mascella e subito dopo i pugni.
<<Che cosa hai detto?>> chiede.
<<Ci siamo baciati, ma solo una volta e a stampo>> ripeto.
<<È stato lui, vero? È stato James a fare il primo passo, giusto? Ha fatto tanto l'amico per poi provare a conquistarti alla prima occasione>> grida.
Ecco lo sapevo.
Dovevo restare in silenzio e non dire nulla.
<<Dylan calmati per piacere, abbiamo detto di non litigare e...>> cerco di dire ma non mi da nemmeno il tempo di ricordargli il nostro patto. Dannazione, mannaggia a me!
<<Non dirmi di stare tranquillo perché mi incazzo il doppio>> continua a dire.
<<Lo sapevo che stava architettando qualcosa, e sapevo anche che prima o poi lo avrebbe fatto. L'ho capito quel giorno in barca, da come ti aveva abbracciato e da come ti guardava. A cena non faceva altro che fissarti, cercava la tua attenzione ma sai questa me la paga. Te lo posso assicurare Chloe, fosse l'ultima cosa che faccio. Ora ti porto a casa e dopo passo per l'ufficio del tuo amico, a regola se partiamo ora arriveremo in tempo per la chiusura>> aggiunge.
<<Dylan non...>> mi blocca di nuovo.
<<No Chloe non difenderlo anche questa volta, è un figlio di puttana in cerca di figa e basta>> mi avverte.
<<Dylan non ti stai rendendo conto delle cose che stai dicendo per favore smettila>> lo scongiuro.
<<Oh eccome se lo so, ma ti ripeto avrò la mia rivincita>> ripete.
<<Tu non avrai proprio niente e non sono vere queste cose che hai detto su di lui, sai perché? Perché l'ho baciato io, non è stato lui a fare il primo passo>> strillo.
<<Chloe smettila di difenderlo, tu non lo faresti mai>> mi ricorda.
Anche io ero sicura di non farlo mai.
Per me esisteva solo Dylan, è sempre esistito lui, la mia vita girava intorno alla sua esistenza ed è tuttora così ma questa è una delle cose che non vi ho detto. Era il venerdì di due settimane fa, io ero appena uscita da lavoro e James mi aveva invitato a bere un caffè insieme.
Mentre ci si godeva il sapore amaro e forte del caffè mi ha invitato a casa sua.
Erano settimane che Stella chiedeva al padre di vedermi, tra una cosa e l'altra non ci siamo più potute vedere dall'ultimo giorno in barca.
Quando mi ha proposto di andare a casa sua ero al settimo cielo e, così a quel punto ho avvertito Steffy e gli ho detto che sarei arrivata con due ore di ritardo a casa e poi sono andata nella villa di James. La bambina era al settimo cielo e quando mi ha visto varcare la porta, è venuta verso di me a corsa e mi è saltata in braccio. Ho adorato quella scena e se tuttora ci penso mi viene da sorridere.
Mentre la bambina stava guardando i cartoni animati, io e suo padre eravamo in cucina.
Stavamo preparando i suoi biscotti preferiti e senza volerlo ci siamo ritrovati faccia a faccia.
Sapevo di star sbagliando ma l'ho fatto ugualmente e la cosa peggiore è che mi è piaciuto.
<<Dylan è così, l'ho baciato io>> ripeto.
La sua faccia cambia di nuovo, la sua espressione è colta dallo stupore
<<Ma perché..!??>> chiede affranto.
<<Non lo so, al tempo i miei sentimenti erano molto confusi. Io volevo te, ho sempre voluto te ma tu non mi toccavi più ormai da due settimane, non siamo più andati a letto, il nostro contatto ormai era inesistente e nel mentre lui mi diceva un sacco di cose carine che desideravo sentire dire da te.
Mi sono sentita confusa e quando mi sono ritrovata il suo volto a pochi millimetri dal mio, ho seguito l'istinto e l'ho baciato>> spiego.
Si batte i pugni sulla fronte e per un momento temo che si sia fatto male.
Quando riposa lo sguardo su di me i suoi occhi sono meravigliosi ma allo stesso tempo il suo sguardo mi fa paura. Gli occhi sono iniettati di sangue e sento la rabbia trasalire in lui.
<<Di tutti i ragazzi che avevi attorno perché proprio lui? Allora ti piace?!!>> chiede.
<<Cosa no? Certo che no!!! Amo te e lo sai>> mi precipito a dire. 
<<Credevo che ti fossi dimenticato di
me... che non mi volessi più, non mi hai più detto nulla in quei giorni. Ho aspettato che tu te ne rendessi conto ma poi mi sono arresa e lui era lì, le sue parole mi facevano stare bene...>> mi blocco quando lo vedo fare una smorfia.
Sto sbagliando e lo so.
Ma non so cos'altro dire.
<<Smettila con queste scemenze.
Come hai potuto farlo? E adesso sul serio hai il coraggio di venirmi a dire che mi ami? Io non ti ho mai tradito, non ti ho mai mentito sui miei sentimenti per te ma soprattutto non ho mai baciato nessun altra ragazza durante la nostra relazione e mi sembra di avertelo già detto questo. Avevo tre mesi per scoparmi centinaia di ragazze ma non l'ho fatto perché amo te>> urla lui. 
<<Ti prego perdonami, mi dispiace
tanto>> dico con le lacrime agli occhi.
<<Non riesco a guardarti nemmeno in faccia, sto solo provando pena e schifo>> dice scuotendo la testa.
Resto in silenzio e mi asciugo le lacrime. 
<<Cos'altro è successo tra voi due?>> chiede.
<<Nient'altro, solo quello: un bacio insignificante>> rispondo sinceramente.
<<Ne parli come se fosse una passeggiata, ma non lo è>> mi avverte e poi inizia a camminare.
Cerco di stare al suo passo ma va davvero veloce e non ci riesco.
<<Dylan aspetta>> lo afferro per un polso e lo fermo.
<<Non farti rincorrere>> dico avvicinandomi.
Si lascia prendere il viso tra le mie mani e successivamente lo bacio a stampo.
<<Ti amo anche io, lo sai e desidero tutto con te, tutto. Mi stai dando tutto ciò che voglio e non lo desidero con nessun altro se non con te>> ammetto.
Gli viene da piangere e lo deduco dagli occhi rossi, è ferito, deluso e arrabbiato e mi odio per averlo fatto soffrire.
<<Non lasciare che uno stupido bacio rovini il nostro rapporto, ti supplico. So che non è una cosa leggera ma non rovinare tutto>> continuo.
Sembra pensarci e il tempo che scorre non passa mai, o almeno così pare, ma quando mi afferra la testa con entrambe le mani grandi e mi costringe a guardarlo, deduco che forse c'è ancora una piccola speranza per noi.
<<Io farò finta che questa conversazione non sia mai esistita ma solo ad una condizione>> mi avverte.
<<Qualsiasi>> dico.
<<Solo se cesserai qualsiasi tipo ti contatto con lui>> afferma serio.
<<Non ci vedremo più fuori ufficio promesso, ma a lavoro devo>> gli ricordo.
<<Buongiorno, buonasera e basta, chiaro?>> chiede.
<<Si, mi dispiace soltanto per Stella...>>.
<<Sua figlia>>.
<<Si>>.
<<Hai nostro figlio a cui pensare>> confessa.
<<Ci penso sempre a Tobìa e tu questo lo sai ma tengo anche a lei>> replico.
<<Lo so ma non sei la sua vera mamma Chloe>> mi ricorda.
<<Lo so>>, sospiro e poi mi stacco da lui.
<<Bene allora non parliamone più>> ribatte.
<<Non devi dirmi altro vero?>> chiede.
<<No>> mento.
Forse questo era il momento adatto per dirgli della probabile gravidanza ma non è niente di sicuro e non lo voglio illudere.
<<Sei sicura?>> chiede.
<<Si>> rispondo.
<<Te invece?>> chiedo a mia volta.
<<Nulla di che ma devo ammetterti che dopo la tua confessione ho bisogno di un po' di tempo per me; voglio tornare con te... Non fraintendere, solo che devo ancora digerire questa storia>> ammette.
<<Dimmi però che non ti allontanerai...>> lo scongiuro avvicinandomi di nuovo.
<<Non lo farò piccola, non so stare senza di te lo sai>>, mi accarezza una guancia e poi mi riavvia una ciocca di capelli dietro all'orecchio.
<<Questa volta facciamo sul serio, ok? Non riesco a vivere altri giorni lontani da te>>.
<<Nemmeno io>> dice infine.

Nothing more 4 || strade opposte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora