Capitolo 30

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Dylan

Indietreggia fino alle scale ma prima ancora di salirle la blocco per i fianchi in modo che non perda l'equilibrio.
<<Attenta>> le ricordo e indico la pancia.
<<Andiamo su>> ordina.
<<Per fare?>> chiedo curioso.
<<Possiamo fare tante cose ma ce n'è una in particolare che piace ad entrambi >> sussurra al mio orecchio.
Improvvisamente mi trovo incredibilmente eccitato e sento già la mia erezione premere sul cavallo dei jeans neri.
<<Andiamo>> acconsento la sua richiesta e insieme saliamo al piano di sopra.
Arrivati in camera nostra chiudo la porta a chiave e poi mi avvento su di lei.
È stupido chiuderla a chiave visto che in casa ci siamo solo noi e nessuno ha la copia della chiave di casa nostra, ma forse sarà l'abitudine. 
La bacio e le infilo una mano sotto la maglia di lana. Lei sussulta quando le mie mani fredde sfiorano la pelle calda della pancia e poi mi morde il labbro quando le tocco con l'altra mano il punto più sensibile.
<<Sei sicura?>> chiedo quando entrambi ci ritroviamo a sedere sul letto. Io sopra il materasso e lei a cavalcioni sopra di me.
<<Perché no?>> chiede.
<<Abbiamo appena risolto, sempre se possiamo definire così la nostra ultima conversazione. Inoltre, sono due giorni che litighiamo e non so se farlo renderebbe le cose migliori>> ammetto.
<<Non ti va?>> domanda lei.
<<Certo che mi va, sto cercando solo di fare la cosa giusta. Vorrei andarci piano e ti ricordo che ho una mano ferita>> dico ridacchiando.
<<Aspettami qui>> si alza dalle mie gambe e esce dalla stanza. Qualche istante dopo rientra con il kit medico e inizia a medicarmi e a fasciarmi la mano.
<<Sei un matto, potevi rompertela!>> esclama.
<<Ma non è successo, è solo un taglio. Passa tutto non preoccuparti>> mi affretto a dire.
<<Dovresti cercare di controllare i tuoi scatti furiosi o veramente un giorno rischierei di farti davvero male>> dice in tono premuroso.
<<Non sei arrabbiata vero?>> chiedo.
<<Per cosa?>> domanda a sua volta.
<<Per avere alzato le mani su Max>> rispondo e lei sospira. Richiude il kit e lo posa a terra, poi si riviene a sedere sopra le mie gambe e mi afferra il viso con entrambe le mani.
<<Tempo fa gli saresti saltato addosso non appena lo avresti visto insieme a me, ma per fortuna questa volta non è stato così perché hai aspettato che ti provocasse perciò no, non sono arrabbiata con te>> confessa lei ed io subito faccio un bel sospiro di sollievo.
<<Menomale>>.
<<Con questo non sto dicendo che tu abbia fatto la cosa giusta, ovviamente avrei preferito mille volte che tenessi le mani apposto ma capisco il tuo gesto ed è proprio per questo che non sono arrabbiata. Però devo ammettere che non sono nemmeno arrabbiata con lui, dovrei ma non lo sono. Lui infondo stava solo prendendo le mie difese e mi stava proteggendo, nonostante sapesse che io non ne avevo bisogno, ma questa volta ha davvero esagerato e lo ammetto>> spiega lei.
<<Potremmo non parlare più di lui per oggi? Credo che sia stato il discorso principale della nostra ultima ora>> ammetto e lei annuisce.
<<Quindi cosa vuoi fare?>> chiede lei.
<<Non lo so dimmi te>> dico dandogli scelta libera.
<<Sono sicura che con la mia garza la mano ti è guarita>> dice indicandola ed io rido.
<<Vuoi proprio farlo eh>> dico con un ghigno stampato in faccia.
Lei arrossisce e poi annuisce.
<<Be' allora se la metti così...>> le infilo una mano sotto le mutandine e già la sento bagnata. È pronta, come immaginavo, e lo è solo per me: solo ed esclusivamente per me. 
<<Dylan...>> mugola quando inizio a muovere le dita dentro e fuori.
Le bacio il collo e le palpo un seno con la mano ferita. <<Mi sei mancato>>.
Quelle parole mi rendono instabile.
Vorrei ripeterle anche io quanto cazzo mi è mancata in tutti questi mesi e quanto mi è mancato questo contatto, ma preferisco dimostrarglielo a modo mio.
<<Alzati>> le ordino e lei lo fa.
Lentamente le tolgo i pantaloni e con essi anche gli slip, poi faccio lo stesso con i miei boxer fino a farli ricadere sul pavimento.
Mi risiedo ed entrambi ci rimettiamo nella stessa posizione di prima.
<<Sei sicura di volerlo fare?>> mi informo e lei annuisce.
<<Non ti senti obbligata vero?>> chiedo e lei scuote la testa.
Mi infilo il profilattico ed entrambi tratteniamo il fiato nell'istante in cui la penetro.
Lei inizia a descrive lenti cerchi mentre mi cavalca ed io le tiro i capelli all'indietro per avere accesso libero al suo collo invitante.
Vorrei riempirlo di succhiotti ma chi la sente domani? Come minimo mi tirerà dietro tutte le nuove scarpe con il tacco che si è comprata.
<<Stai diventando sempre più brava a stare sopra di me>> le sussurro all'orecchio.
<<Voglio che mi insegni a fare del mio meglio>> confessa mentre continua a cavalcarmi.
<<Imparerai con il tempo>> la rassicuro.
<<Voglio che sia tu a farlo>> confessa.
<<Sarò io, sempre e solo io>> confermo e lei ride divertita. È così bello il suo sorriso.
Porca puttana se sono innamorato!
Chloe Johnson mi ha fottuto il cervello, il cuore e l'anima. È la mia àncora, la mia àncora di salvezza e le sono grato per avermi salvato.
Aumenta la velocità e a quel punto non posso far altro che ricordarle quando cazzo mi faccia stare bene ogni volta che la scopo.
Mi sdraio completamente e accelero il ritmo, alzando i fianchi dal materasso e spingendomi ancora di più dentro di lei.
Non vorrei farle male ma non posso smettere proprio adesso. Sa che sono io quello che comanda in queste situazioni, sono io colui che comanda a letto e così deve rimanere.
Lo avrò detto un'infinità di volte quanto amo quando prende il controllo della situazione, ma non può credersi superiore.
<<Non vedo l'ora che nostro figlio nasca così potrò scoparti a sangue, s-senza la paura di farti male o di farlo a lui>> ringhio facendo unire le nostre mani.
Geme quando le stuzzico il clitoride e sorride alle mie parole.
Infilo una mano di nuovo sotto la sua maglia e le palpo un seno, quando trovo il capezzolo lo stuzzico con due dita e poi inizio a giocarci.
Ansima e si morde un labbro per non urlare.
<<Ti amo>> mi confessa tra un gemito e l'altro. Basta solo quella confessione per farmi scordare il bacio tra lei e quel bastardo di merda. Non voglio parlare di lui adesso, non mentre la sto scopando perlomeno.
Non so nemmeno perché cazzo l'ho interpellato proprio adesso.
<<Dylan...>> geme e la sento fremere.
<<Vieni per me piccola>> dico con voce allettante mentre continuo ad affondare in lei.
Lei si aggrappa a me e stringe forte la maglietta nera che indosso.
<<Lasciati andare>>.
Lei urla il mio nome mentre viene e subito la seguo a ruota. Esco da lei e poi si stende sul materasso morbido. Mi tolgo il profilattico e lo ripongo per terra affianco al letto, poi tiro la testa all'indietro e mi sdraio accanto a lei ancora con la respirazione pesante.
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Ei ragazz*, come state? Spero bene!
Volevo scusarmi con tutti voi se nell'ultimo periodo non ho pubblicato molto, solo che questa settimana ho iniziato di nuovo ad andare a scuola in presenza e mi stanno riempendo di verifiche. Come potete vedere cerco sempre di pubblicare almeno un capitolo al giorno e se riesco anche di più, ma purtroppo in questa settimana ci sono stati giorni dove non avevo nemmeno un po' di tempo libero per scrivere. Infatti ieri come avete potuto notare non ho pubblicato!
Per fortuna dalla prossima settimana ritorno in DAD e sicuramente avrò un po' più di tempo libero! Mi farò perdonare in qualche modo😉.
Come sta andando la scuola a voi? Siete già tornati in presenza oppure siete a casa?
Se vi va fatemi sapere nei commenti!!
A presto!!❤️

Nothing more 4 || strade opposte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora